Capitolo 14 - A te che sei assente

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Erano passati mesi da quando Marinette era partita e Adrien si sentiva lacerato dalla sua assenza. Non sapeva come vivere senza lei e gli sembrava di essere tornato nel periodo in cui sua madre era scomparsa; tutto era di nuovo nero e non c'era nessun paio di codini di fronte ai suoi occhi.

Era sera ormai e lui si ritrovò a guardare le stelle sotto forma del suo alter ego, quello era il posto in cui Marinette stava per cadere e lui continuava a tornarci. Si sedeva su quel muretto e fissava le stelle, mentre le sue labbra mormoravano continue scuse. Quel cielo era l'unico suo mezzo rimasto per comunicare con lei ed era anche l'unico spettatore del suo amore scoperto troppo tardi.

Questa volta stringeva tra le mani una lettera, non era quella destinata ad Adrien, ma bensì quella per Chat Noir.


Il supereroe dalle sembianze feline saltava veloce tra i tetti. Non vedeva dove andava, gli occhi erano appannati dalle lacrime. Istintivamente si fermo su quella terrazza con l'odore perenne di dolci e di Marinette...

Si sedette sulla balconata per osservare quel piccolo terrazzino. Stette lì per numerosi minuti a ricordare la loro prima chiacchierata in quel balcone, poi decise di scendere.

Aprì lentamente la botola mentre il senso di angoscia si propagava velocemente.La camera rosa della corvina gli si presentò davanti, senza però la ragazza che rendeva tutto quell'ambiente speciale.

Si sdraiò sul letto mentre veniva sommerso dai momenti passati in quella stanza. Osservava il soffitto sempre più lacerato dal dolore di averla persa, probabilmente per sempre. Non pensava potesse succedere, non lo credeva possibile. Lei era andata e lui si era ritrovato di nuovo a pezzi come un puzzle.

Un foglietto spuntava tra le coperte perfettamente piegate, una scrittura delicata riportava il suo nome. Sussultò a vedere quella busta. Marinette gli aveva lasciato quel ricordo?
La prese veloce tra le mani e la rigirò freneticamente tra le dita. Allora aveva pensato anche a lui...

Si sentì così lieto di aver occupato i pensieri della ragazza, di aver ricevuto quell'attenzione per i suoi sentimenti che spesso erano stati calpestati.

Non ebbe però il coraggio di aprirla, si sentiva troppo in colpa. Era consapevole di essere stato lui, nei panni di Adrien, una delle tante cause dell'improvvisa partenza della sua Marinette. Non era stato lui a pubblicare quel video, ma non aveva fatto nulla per cercare i veri responsabili. Il poter stare con Marinette sotto forma di Chat Noir lo aveva distratto dal sistemare la questione. Quindi non era anche lui colpevole? Ci aveva provato, ma con troppo poco impegno e il suo essere negligente aveva portato a tutto quello. Meritava di soffrire in fondo.

Raccolse la lettera e uscì da quella stanza,  era indegno di avere ciò tra le dita.


Quella però era una sera diversa, lui era diverso.

Asciugò le lacrime e finalmente si decise.

Aprì la lettera con calma e prima di leggerne il contenuto respirò a fondo.

Caro Chat,
Sono sicura tu non comprenderai questa mia scelta. Pensavi stesse andando tutto per il verso giusto...
Lo credevo anche io, però quando il mondo ti butta giù devi ritrovare dei motivi per ricominciare a splendere; perché il sole non può stare per troppo tempo dietro le nuvole.
Me lo hai insegnato tu prendendoti cura di me, mi hai fatto ridere e credere che tutto potesse andare bene.
Il problema però
 è sempre stato quando tu non c'eri. Quando di giorno affrontavo la mia vita e  vedevo sgretolarmi sempre di più, i problemi ritornavano quando non sentivo più qualcuno che mi faceva sentire speciale.

Non ce l'ho con te per avermi aiutato a illudermi, le colpe sono sempre e solo state mie. Mi sono illusa per troppo tempo di poter vivere senza problemi, e ora ne pago le conseguenze.
Negli ultimi giorni ho capito però di dover cambiare, non tanto la visione degli altri di me, ma la mia visione. Credere per tutta la vita di non essere abbastanza non ha fatto bene. Non sono partita solo per smettere di sentire la società, ovunque vai sarai additata per degli atteggiamenti diversi. L'ho fatto soprattutto per me, per scoprire me stessa e tutto ciò che avrei potuto fare.
É una grande occasione quella che ho colto, non so per quanto tempo starò via ma è la scelta migliore per quello che vorrò diventare in seguito. Chissà, un giorno magari leggerai sui giornali di me e sorriderai. Io sono sicura che sentirò ancora parlare di te, mio piccolo gatto nero.
Non so dopo quanto tempo dalla mia partenza leggerai questa lettera, ma so dentro di me che lo farai.
Mi dispiace averti fatto soffrire, ma è arrivato il momento di voltare pagina anche per te. Non so chi si nasconde dietro quella maschera, ma posso affermare che chiunque sia è qualcuno di straordinario, perché è riuscito a farmi innamorare di lui.
Non abbatterti per la mia partenza, arriverà il giorno in cui ci rincontreremo e sorrideremo per aver portato avanti le nostre vite nel migliore dei modi.
Ti voglio bene. Sei fondamentale per la mia vita.
                                                                                                                                                             La tua coccinella


Chiuse la lettera. Si guardò intorno. Urlò. 

Urlò a pieni polmoni.

Come le avrebbe spiegato? Come avrebbe potuto dirle la verità? 

Lei che le aveva svelato i suoi segreti, tutti insieme in una lettera. Si era innamorata di lui... non riusciva a crederci. Marinette si era innamorata della sua maschera che rivelava il suo vero carattere. Perché sotto quegli occhi da gatto si celava il vero Adrien, quello che viveva per come voleva vivere senza i divieti del padre che lo frenavano dall'esistere.

Non riusciva a crederci, non poteva farlo; soprattutto perché un altra verità era stata rivelata in quella lettera: Marinette era Ladybug.

Colei di cui non aveva mai sospettato, era anche la ragazza che aveva amato di nascosto, tra quei loro atti eroici. Entrambe le ragazze che gli avevano fatto perdere la testa erano la stessa persona. Ora tutto gli appariva così chiaro, i punti della mappa si collegavano e la consapevolezza dell'ulteriore dolore che aveva provato la ragazza lo trafisse. 

Lei aveva perso il suo kwami. 


Angolo me

Che dire... Pace e intelligenza per Adrien.

Ho fatto aspettare come al solito, non ho scuse come sempre. Capitemi se non ho voglia di scrivere non mi riesce bene, scrivere sotto imposizione non fa produrre dei capitoli che mi piacciono. Comprendete?

A parte questo, il capitolo vi è piaciuto? Ne è valsa l'attesa? Commentate con le vostre impressioni.

Vi avviso che manca davvero poco alla fine di questa storia anche se non so quale dei due finali che ho in mente sceglierò. Aspettate con ansia, questo parto avrà fine ve lo prometto.

GAIA

Angolo spam

Sì è un bell'angolino anche questo. Volevo informare chi di voi è fan di Fairy Tail e della Nalu che io, fan sfegatata, proprio ieri ho pubblicato per San Valentino un one-shot su quei due scemi!

Passate a leggerla se vi va, grazie in principio a tutti.


Mi fidavo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora