𝑪𝒉𝒂𝒑𝒕𝒆𝒓 𝒕𝒉𝒓𝒆𝒆

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Continuava a tirarmi senza sosta tenendo la mia mano troppo ma davvero troppo stretta, era una strana sensazione quella che percepivo, sopratutto perché tutto quel silenzio non faceva altro che mettermi in imbarazzo e non capivo neanche il motivo. Insomma mi stava solo tenendo per mano, potrei essere suo fratello maggiore quasi quasi, non c'è niente di male in questo gesto ma mi sta toccando e non lo sopporto...
" Senti, lascia la mia mano. "
" Perché? "
" Lasciala e basta. " - si ferma un attimo e si gira a guardarmi, mi fissa dritto negli occhi per poi avvicinarsi a me con una lentezza assurda ed io indietreggio un pò timoroso avendo già capito che quel ragazzino fosse imprevedibile; lui infila le nostre mani nella tasca della mia giacca e poi lascia la mia estraendo la sua, mi sorride ed i suoi occhi si fanno piccini piccini, ha davvero un sorriso dolce.
" Grazie, Renjun... "
" Quindi sai dire 'grazie', wow! "
" Zitto. "
" Neanche morto. " - lo guardo alzando un sopracciglio e mimando un 'ti uccido' con le labbra, lui ridacchia e ricomincia a camminare, stavolta al mio fianco. Entrambi restiamo in silenzio per tutta la restante durata del tragitto, ed eccoci finalmente davanti al ristorante giapponese che è proprio quello dei genitori di Yuta!
" Ta-da! " - mi rivolge un altro dei suoi sorrisi, sembrano avere l'essenza dello zucchero filato per quanto sono dolci... Questo moccioso è davvero carino mentre sorride. Io lo guardo allegro perché so che in questo posto si mangia davvero bene e poi essendo amico di Yuta avrei potuto far pagare di meno a Renjun.
" Cavolo, allora sai anche sorridere! "
" Raramente, ma sì. Questo ristorante appartiene ai genitori di un mio amico, sicuramente ci faranno un pò di sconto. "
" Ancora meglio, hyung! Entriamo? "
" Certo che sì. " - entriamo e ad accoglierci c'è un cameriere che non avevo mai visto prima, era un ragazzo piuttosto alto e magro con dei lineamenti del viso davvero delicati, aveva degli occhi simili a due nocciole per forma e colore e le labbra carnose schiuse in un piccolo sorriso.
" Benvenuti al Nakamoto's sushi party! Vi accompagno al vostro tavolo. " - la voce di questo ragazzo è così pacata, mi rilassa solo sentirlo parlare. Ci sediamo ai nostri posti, uno di fronte all'altro, dato che era un tavolo per due.
" Questi sono i menù! "
" Conosco il menù a memoria per quante volte sono stato qui. "
" Omo, sei un cliente abituale quindi. "
" SI'! " - Renjun risponde al mio posto ed io lo guardo storto principalmente perché ha urlato e siamo in un luogo pubblico con tante altre persone, non voglio essere etichettato come il "babysitter" che alla fin fine non sto facendo, ma l'impressione che do è quella.
" Oh, quanto entusiasmo! E' tuo fratello? " - sapevo che l'avrebbe detto... NON E' MIO FRATELLO.
" Assolutamente no, siamo conoscenti. "
" Bhè, chiamatemi quando avrete scritto le ordinazioni. " - gli faccio un finto sorrisetto e poi torno a guardare male il moccioso incrociando le braccia al petto e sbuffando in continuazione.
" Ehi hyung, ti vergogni del tuo fratellino acquisito? " - lo guardo ancora più male e poi guardo da un'altra parte, senza dargli attenzioni.
" Ehi hyuuung! Voglio che mi guardi! " - continuo ad ignorarlo come se fosse trasparente, o come se non esistesse, fino a quando mi accorgo che si sta alzando dal suo sgabello. Mi tira per un braccio per farmi abbassare maggiormente e mi lascia un leggero e dolce bacio sulla guancia.
" YAH, ma cosa fai... ? "
" L'affettuoso, uff. "
" Chi lo vuole il tuo affetto, tsk. "
" E di chi lo vuoi, hyung? Hai una ragazza?? O un ragazzo??? "
" Fai troppe domande. "
" Sono curioso... "
" La curiosità uccide il gatto, Renjun. "
" E DAI, DIMMELO! " - quanto è insistente questo ragazzino, ma chi me lo ha fatto fare di venire qui con lui. Lo ignoro, magari se ne fa una ragione.
" Se non me lo dici ti do un altro bacino. "
" Ah, ricatti anche. "
" Ho i miei metodi, hyung. ~ "
" Ma che stronzetto. Bhè, non ho né la fidanzata né il fidanzato, comunque. "
" Wow, ma io pensavo che la gente sbavasse per te... "
" Come fai tu?? "
"AH??? Io non sbavo per te..."
" Stavo scherzando, moccioso. "
" Non scherzare su queste cose! " - le sue gote si colorano di un rosa acceso ed abbassa lo sguardo, muore di vergogna.
" Sei tutto rosso, lo sai? "
" NON E' VERO. "
" Vuoi uno specchio?? "
" No, uff... " - mette su un broncio da cucciolo e mi fa sorridere, un pò perché era buffo un pò perché era davvero carino.
" Hai finito di ordinare? "
" Sì hyung! E tu? "
" Anche io. " - chiamo il cameriere e gli lascio le ordinazioni. Noto solo adesso che sulla sua divisa c'è scritto il suo nome, si chiama Jungwoo. Chissà se anche lui è uno studente della nostra scuola, anche se non l'ho mai visto prima. Dalla voce che ha è sicuramente intonato, magari è davvero tra gli iscritti!
" I vostri piatti arriveranno fra poco! " - fa un piccolo inchino ed io e Renjun facciamo lo stesso, con il capo.
" Questo cameriere è davvero carino, non credi? " - mi guarda facendo l'indifferente, come a dire 'chi se ne frega' e per dargli fastidio continuo a fare apprezzamenti su Jungwoo.
" E' gentile, calmo ed ha delle belle labbra. "
" Smettila di fare a lui i complimenti, neanche lo conosci! "
" Se è per questo non conosco neanche te. "
" Non importa, falli a me i complimenti... "
" Ma chi sei. "
" Il tuo fratellino acquisito, hyuung! " - mi fa gli occhioni dolci tenendo il viso tra le mani ed appoggiando i gomiti sul tavolino, poi sbatte ripetutamente le palpebre.
" Non hai niente di bello, come faccio a farti i complimenti. "
" Bhè, hai ragione su questo... "
" Pabo. "
" Perché? " - non gli rispondo sia perché non voglio dirgli come la penso sul suo bel faccino sia perché Jungwoo sta arrivando con i nostri piatti.
" Ecco a voi! "
" Gomawo! " - diciamo io e Renjun all'unisono, afferro le bacchette ed inizio ad ingozzarmi di cibo. Avevo ordinato il solito, una bella ciotola di ramen bollente e pieno di ricordi. Ogni volta che mangio questo piatto penso alla prima volta che sono stato qui con Yuta, per questo ordino sempre questo.
" A cosa pensi? "
" Ah? Oh... A nulla in particolare. Mangia che altrimenti si raffredda. "
" Mammina, ora mangio tutto. "
" Bravo, bambino. "
Per il restante tempo del pranzo io e Renjun non parliamo granché, forse perché non credo di dovergli parlare a meno che non debba infastidirlo... Sono qui con lui solo perché non ho soldi per pagarmi il pranzo in fin dei conti.
" Hyung, quanti anni hai? "
" Vent'uno. "
" Vecchietto, kk. "
" Meglio che essere un moccioso, io sono saggio. E tu? "
" Mi smonti sempre, ti odio. Comunque sedici! "
" Mi piace farmi odiare, baby. "
" Non chiamarmi baby, uff... Mi fai sentire ancora più piccolo... E poi... "
" Cosa? "
" Non lo so, mi piace... "
" Sei di nuovo tutto rosso. "
" YAH, NON GUARDARMI! "
" Sarebbe meglio non averti davanti ai miei occhi, si stanno sciogliendo per quanto sei brutto. "
" O magari perché sono troppo bello e stai diventando cieco! "
" Ti piacerebbe, baby. " - ridacchia portando una mano davanti alla bocca, poi si alza in piedi stiracchiandosi.
" Hyung, dato che abbiamo finito possiamo andare via? "
" Sì ma voglio chiedere il numero al cameriere. "
" YAH, NON CHIEDI PROPRIO NULLA. "
" Ehi, non sono né tuo amico né tuo fratello, figuriamoci il tuo fidanzatino. Faccio e chiedo quello che voglio, chiaro? "
" Chiarissimo, scusa... " - abbassa lo sguardo e prende il suo zaino mettendolo in spalla, paghiamo il conto e poi usciamo dal ristorante. Devo dire che non sono stato così male, dai genitori di Yuta si mangia sempre divinamente. Se fossi stato qui con lui sarebbe stato diverso, però.
" Come mai sei così silenzioso? "
" Cosa ti importa? "
" Ora fai l'offeso? "
" Speravo che invitarti a pranzo avrebbe potuto ripagare al fastidio di stamattina, hyung... Ma hai detto che non siamo amici, ci sono rimasto male... " - sento una strana sensazione di freddo attraversarmi, un brivido che scorre dietro la mia schiena. Capisco come si sente ora, ha ricevuto un rifiuto ed avendone presi tanti anche io posso ben intendere che ci sia rimasto male, però non riesco a parlare... Mi sento bloccato come una statua di ghiaccio.
" Hyung... Cos'hai? "
" Niente, devo andare. "
" Ma... " - cammino lontano da lui in fretta e furia lasciandolo da solo, e mi dirigo verso casa mia anche se so che mia sorella mi avrebbe ucciso di botte per non averla avvertita.    

𝑪𝒂𝒏 𝑰 𝒃𝒆 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒔𝒐𝒐𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈? - Taeyong x Renjun fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora