Cap. 3

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La ragazza continuava a rispondere seccamente e scontrosa alle domande dei compagni che continuavano ad avanzare improbabili scenari su di lei e kuroo quando la campanella fece scattare in piedi la rossa. Fece per aprire la porta ma qualcuno, dall'altra parte, la precedette. Una ragazzo dai capelli biondo tinti, poco più alto di lei la stava fissando con il solito sguardo distaccato e che ricordava quello di Katzumi, gli occhi dei compagni di classe si fermarono a guardarli e facendo sbizzarrire la loro fantasia. Senza proferire parola Kenma prese per la mano la rossa e la trascinò per tutto il corridoio fino davanti la porta che lei riconosse bloccandosi.

《Ma che avete voi della Nekoma?!》 Sbottò furiosa guardando il ragazzo davanti a lei
《Io..》 provò a rispondere ma bloccandosi vedendo il viso della ragazza colorarsi di rosso
《Smettetela di darmi fastidio, attirate troppa attenzione》 sbuffò facendo per andarsene
《Oi! Kat!》 Una voce che aveva imparato a riconoscere le fece puntare lo sguardo verso l'uscita.
《Vieni con me》 propose Kuroo porgendole la mano
《No》rispose senza troppi giri guardando il ragazzo sfogiare un sorrisetto sghembo
《Ho una proposta da farti,ma dovrai seguirmi in palestra》 spiegò prendendo la mano di lei
《Non m'interessa》 rispose seccata e provando a tirar via la mano dalle grinfie del più alto
《Non ci vorrà molto... perfavore》 la supplicò
《È inutile-》 la ragazza non finí di rifiutare che venne alzata da terra dal corvino che la sistemó a mo di sposa tra le sue braccia. Kuroo continuò a sghignazzare per la reazione della figura che aveva praticamente preso in ostaggio che consisteva nell'arrossire violentemente e dimenarsi inutilmente per la forte presa dell'altro.
Kenma continuava a guardarli, per la verità stava studiando i comportamenti dei due. Sapeva bene che il suo amico non era tipo da stare dietro ad una ragazza o avere degli atteggiamenti del genere con qualcuno che non fosse un suo compagno di squadra, classe o un amico stretto. Continuava ad avanzare teorie su loro ma venne risvegliato dal saluto di Lev che come al solito era pieno di energie.

《Mettila giù, non é modo di trattare una ragazza, Tetsūro!》 Una voce grave, roca risuonò nella palestra dopo il saluto dell'alpino, a quell' ammonimento il capitano della Nekoma fece come gli venne ordinato e senza commentare. La ragazza si sistemò la gonna dell'uniforme e si girò guardando da chi provenisse la voce che poco prima l'aveva aiutata. Un anziano con la tuta di un rosso acceso si avvicinò poco di più alla protagonista a cui poi porse la mano.
《Sono Yasufumi Nekomata, allenatore della squadra di pallavolo della Nekoma. Mi hanno parlato molto di lei signorina》 lei strinse la mano dell'uomo appena finì di parlare ma non aggiunse nulla, voleva prima capire perchè lui le stava parlando.
《Katzumi Yoshino, giusto?》 Chiese ricevendo un semplice cenno di testa e sciogliendo al contempo la stretta di mano tra i due.

《C'era un mio amico, Yoshino Akyhiko. Si occupava della parte tecnica della squadra anni fa. Con i suoi allenamenti tutti i giocatori erano molto forti》 raccontò l'allenatore tra lo stupore della ragazza.
《Te giochi nella squadra di quartiere,no?》 Continuò
《Faccio anche da allenatrice》 aggiunse lei
《Allora non avrai problemi a dare dei bei allenamenti sfiancanti a questi poco di buono》 disse ridendo
《Come?》 Chiese incredula
《Naoi-sensei é ad un ritiro importante e ci serve qualcuno di qualificato che, accanto al coach, aiuti la squadra》 questa volta era kuroo a parlare che sembra fosse in astinenza dello sguardo freddo che le rivolgeva sempre la ragazza. 《Per favore, accetta》 la voce calma un po' acuta di Kenma sorprese tutti. La stavano guardando tutti e questo non piaceva per niente alla ragazza che seccamente e sbuffando rispose 《Ci penserò》 dando poi le spalle a tutti e uscendo dalla palestra.

Poco dopo se ne uscirono tutti per riprendere le proprie cose tranne il tinto biondo che guardava ancora la porta da cui era uscita la rossa, il corvino invece si avvicinò all'anziano che continuava a sorridere.
《È uguale a suo nonno...》 commentò prima di sghignazzare uscendo dalla stessa porta.

Le lezioni erano finite ma questa volta Katzumi non stava correndo fuori dalla struttura felice del fatto che sarebbe andata a trovare i gattini da sola e quindi lasciarsi andare con quei piccoli esserini. Era ferma, immersa nei pensieri che la impegnavano da questa mattina. In quel momento passarono davanti la sua classe Lev, Kenma e Kuroo. L'ultimo scorse la figura della ragazza e si fermò a guardala.
《Kenma, non aspettarmi a casa》 disse non ricevendo risposta da parte del tinto ma sapendo che lo aveva sentito. Infatti, da mesi condividevano lo stesso appartamento. L'altro se ne andò in compagnia dell'amico dai tratti da serpente ma non prima di dare uno sguardo di sfuggita alla classe e capendo.

Il Testūro la stava fissando da almeno 10 minuti, tutti gli alunni se ne erano andati a casa mentre lei era ferma.
《Allora?》 Chiese in tono autoritario e risvegliando la ragazza dai suoi pensieri.
《Che ci fai qui?》 Chiese distaccata sistemandosi la roba
《Ti sto aspettando per andare a casa insieme》 con quella sola affermazione attiró la completa l'attenzione della ragazza che iniziò ad ispezionare il suo viso con lo sguardo, voleva capire se la stava prendendo in giro o meno. Sbuffò senza aggiungere altro e s'incamminò.

La Gatta della NekomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora