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Zero pov
Jin, TaeTae, kook e Hobi uscirono di casa e si diressero verso lo studio di tatuaggi con la macchina del maggiore.

Il viaggio fu abbastanza corto, ma bastò per cantare a squarciagola due delle loro canzoni preferite, Just right dei Got7 e Love scenario degli Ikon.

Inutile dire che quell'auto trapelava disagio da ogni centimetro.

Arrivarono a destinazione e scesero tutti e quattro, Jin e Hobi dai sedili anteriori e kook e Tae dai sedili posteriori, questi ultimi scesero mano per la mano.

Parcheggiarono di fronte allo studio e di fronte a loro si presendo una grande scritta in bianco e nero:
INK MONSTER.

Jin's pov

Inutile dire che non appena ho visto l'insegna l'ansia ha preso il sopravvento, soprattutto perché non so il tatuaggio destinato a rimanere indelebile sul mio corpo.

Osservando gli altri noto che tae e kook sono nervosi quanto me, mentre hobi sembra un bambino che sta per scartare i suoi regali di natele.

Faccio un sospiro e decido di aprire la porta di vetro che a causa dell'campanellino su di essa mi fa venire un colpo.

Entrando noto che è un posto abbastanza piccolo ma accogliente e sulla destra noto questi ragazzi uno con i capelli color verde con delle cuffiette alle orecchie e l'altro con i capelli arancioni, il verde non appena nota la nostra presenza toglie le cuffie e ci rivolge una domanda:

"Desiderate?"

Parla hobi dicendo:

"Vorremmo dei tatuaggi a scelta vostra"

All'inizio non capisco il perché di quel "vostra" ma poi seguendo lo sguardo di Hobi noto l'essere, a parer mio più divino che io abbia mai visto.
Capelli silver corti ai lati, alto, con occhi scuri quasi penetranti.
Indossa una t-shirt nera che fa risaltare i suoi muscoli e jeans strappati che gli fasciano perfettamente le cosce.
Noto anche che sull'avanbraccio sinistro ha un tatuaggio con una specie di acquila e sulla clavicola una scritta in corsivo : forever young.

Noto di essere rimasto a fissarlo come un ebete e rivolgo  la mia attenzione  su Hobi che sta parlando con il tatuatore con i capelli verdi che ho capito chiamarsi Yoongi.

Anche la divinità si presenta e dice di chiamarsi Kim Namjoon, dopo questa presentazione fa un piccolo sorriso che rivela le sue fossette che a parer mio lo fanno sembrare ancora più un angelo sceso in terra.

Spieghiamo tutta la faccenda ai due tautatori e dopo degli sguardi prima confusi e poi divertiti, Namjoon ci invita uno alla volta vicino la scrivania per disegnare i tatuaggi.





INK MONSTER. // NAMJINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora