Ho sempre creduto che con Ermal fosse destino. Ho sempre saputo di essere la fan invadente ed ossessiva, sapevo però che Ermal non mi avrebbe fatto sentire tale. Per quanto lui mi abbia odiata nel corso degli anni per tutte le mie estreme azioni, alla fine aveva capito che sono una semplice ribelle con il cuore tormentato. Sapevo che lui mi avrebbe capita come nessun altro, e sapevo che la sua complicità mi avrebbe fatta sentire bene. Ed è proprio come mi sento in questo momento:bene. Ho sempre pensato che Ermal fosse una sorta di angelo, ed ora ne ho avuto la conferma. C'è solo un problema. Anche piuttosto rilevante. Non desidero nient'altro che vederlo. Giro tra le vie di Roma come un'anima in pena, credo che la mia espressione, per quanto tirata e stanca possa essere, esprima la gioia di aver baciato il proprio idolo. A questo punto, la cosa più giusta da fare in questo momento, sarebbe prenotare una stanza d'hotel e dormire seneramente. Ma dato che io non ne ho mai abbastanza, ho deciso di passare la notte dal mio fidanzato. è stato semplice scoprire la posizione dell'hotel di Ermal, non so se lo sarà altrettanto farmi ospitare. L'entrata del residence è lussuosa manco fosse la Casa Bianca, e quando chiedo di poter entrare nella stanza di Ermal alla signora scocciata della reception mi pare proprio di aver chiesto dove alloggi Trump. Spero con tutta me stessa che creda alla scusa dell'amica che ha affittato la stanza con lui.
Dalla maschera di trucco che indossa la tipa non traspare manco mezza espressione. Sembra che abbia appena parlato ad un muro.
'' Ha capito quello che le ho detto o no?'' chiedo con stizza.
'' Non mi è stato riferito niente dal signor Meta, Io...'' mi dice con un'espressione di confusione e costernazione. Ora che ha aperto bocca mi sembra di star parlando con un avatar. Ok, non sarà difficile raggirarla.
Faccio un cenno con la mano e subito dopo la interrompo.
''Sì, mi dispiace ma lui molte volte si dimentica di avvisare, ma mi conosce, le posso assicurare che è così. Ora, se non le dispiace vorrei avere la copia della chiave. Gentilmente.''
La donna fa un sospiro.
'' Mi spiace, ma io non credo che sia giusto affidargliela così, non posso basarmi semplicemente su ciò che mi ha detto. è questione di lavoro.'' Mi dice tentando di sembrare gentile, ma sono sicura che sappia quanto vorrei ucciderla in questo momento.
'' E poi, mi scusi, ma dubito fortemente che il signor Meta possa avere conoscenze così...giovani,ecco.'' Dice con un sopracciglio alzato, gli occhi puntati contro di me.
è tutta colpa sua se il mio piano andrà a monte. Sorrido con tanta solarità.
'' Brutta Troia. Scometto che te lo vuoi scopare pure tu.''
Lascio la ragazza dall'espressione esterrefatta correndo verso la camere urlando come una matta il nome del mio sposo. La mia acerrima nemica mi viene subito dietro tentando di zittirmi.
'' Ma cosa fa? Si fermi!'' Fa una misera corsetta da Miss Italia per poter raggiungermi, ma io sono già sulle scale con l'andamento di un bufalo.
''Sono le tre di notte, La prego! Non può urlare così!''
''Ermaaaaall, dove sei?'' Urlo ancora di più per infastidirla, continuo così per tutto il primo piano mentre la ragazza della reception tenta di chiamare soccorsi. Si alternano porte di legno numerate che giacciono in un sacro silenzio, quando poi ci sono io che raggiungo le tonalità di Ariana Grande nel bel mezzo del corridoio. Quando il divo esce da una delle camere mezzo addormentato, mi sembra più attraente che mai.
'' Ermal! '' dico io con tono sorpreso, saltandogli al collo.
Subito dopo la Ventenne che mi ha negato le chiavi della stanza - la mia nemica- tenta di dare spiegazioni tra un affanno e l'altro.
'' Signor Meta io non so chi sia! Le ho detto che non è disponibile entare nella sua camera! mi ha chesto le chiavi e io non..''
Ermal la interrompe.
'' è tutto ok. la conosco...non faccia domande.''
Lei sembra stupita. Cerca di ricomporsi e si affretta a tornare indietro riempendo il corridoio del fastidioso rumore dei suoi tacchi. Ermal mi guarda come una bambina di sei anni.
''Entra'' Lo precedo prima di fare il mio ingresso nella sua stanza di lusso.
'' Potevo prendere una camera d'hotel di un'albergo qualunque'' spiego mentre richiude la porta. è terribilmente stanco e secondo me non vede l'ora di riaddormentarsi.
'' Ma mi sei venuto in mente tu e così o pensato di venire a dormire da te. Posso restare?''
'' Dopo tutto questo casino non posso farti tornare indietro. Ho sonno e molto probabilmente ne hai anche tu.'' Esulto e lo abbraccio. In pratica mi ha detto di sì.
'' Una sola cosa, Elettra. Mi fa paura chiederti da quanti giorni hai quei vestiti addosso. Prenditi una maglia qualunque dalla mia valigia. Anche un pantalone, possibilmente.'' Mi fa un sorriso di rimprovero e io scatto verso la sua valigia. Gli indumenti che ho scelto mi stanno terribilmente larghi, ma me ne farò una ragione. Mi sdraio comodamente vicino ad Ermal mentre lui mi da le spalle. Prendo un suo morbido riccio e me lo passo tra le dita. Avvinghio le braccia alla sua vita e premo il viso contro la sua schiena. Respiro a lungo il suo profumo fino ad addormentarmi.
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Elettra
Fanfiction!!!COMPLETA!!! Elettra, disobbedienza allo stato puro, è una fan particolare: è ossessiva, folle, a tratti inquietante. La ragazza appena accennata in Sofia rivela qui la sua vera essenza: violenza e tenerezza. Cosa resta ad Ermal, dopo l'avversione...