Alla fine le due bimbe non avevano gradito il trattamento, ma farmi notificare a casa una denuncia era davvero troppo...eccessive,le ragazze. Mia madre mi sventola sotto il naso il giornale con la foto delle due barbie ingessate assumendo un'aria da genitore di una terrorista.
''Elettra, dannazione! che cosa hai fatto?'' mamma mi lancia il quotidiano con un gesto di disprezzo e dopo porta le sue mani esili a coprire il viso. Acciderbolina, è proprio disperata.
''Ma', non è niente, tranquilla!''
''Non è niente? Come fai a dire una cosa del genere? guarda come le hai ridotte!'' Urla lei indicando con un dito tremante il giornale. Esagerato, mica è criptonite.
''Se la sono cercata, hanno molestato il mio uomo.''
''Il tuo uomo?''
''Ermal Meta'' dico con ovvietà.
''Ma lo vuoi lasciare in pace quel povero Cristo?''
oh, mammina. Se sapessi quanto io e quel povero Cristo ci siamo divertiti. Mi sono trattenuta, non è stato difficile mettere a tappeto quei due stecchini.
''Elettra, tu oggi pomeriggio alzi i tacchi e vai dalla polizia, chiaro? Non scappi come fanno i delinquenti! Ti prenderebbero pure per vigliacca!'' Povera mamma, è così preoccupata per nulla. Non sa che io di quelle due oche me ne fotto. Non mi va neanche di sprecare del tempo al commissariato per loro. No, non ci andrò. Se lo sono meritato, quelle due.
Puttosto, sono molto più presa dal documentario sulla riproduzione degli orsi. Affondo nel divano ed alzo il volume dopo aver biascicato un distratto '' va bene''.
Mamma, però, mi conosce. E sa che io non mi sposterò nemmeno di mezzo centimetro dalla mia postazione.
'' Elettra! Non ho parole!'' dice strattonandomi per il polso verso il commissariato.
Alla fine, me la sono cavata con una semplice querela, fortunatamente niente reclusione dato che i danni riportati guariranno in meno di venti giorni. Perlomeno le barbie non avranno il loro visino perfetto nelle prossime settimane. Devo riconoscere che fingermi sinceramente dispiaciuta e ammettere fintamente di avere torto è stato una seccatura. Non mi sono pentita neanche un po', anzi, è stata una gran bella soddisfazione. Quanto alla denuncia...be', quella è la legge, una sorta di prezzo da pagare. Aspetto una reazione di Ermal. Sono sicura che prima o poi leggerà quel maledetto articolo e capirà subito che è stata opera mia. Solo io posso fare queste cose per lui. Che azione romantica!
Mia madre tiene le mani salde sul volante e gli occhi fermi sulla strada mentre mi parla.
''Elettra, io non voglio usare metodi estremi. Questo è il tuo carattere e non è giusto cambiarlo, lo so, forse non è neanche possibile. Ma cerca di capirmi, sei troppo aggressiva, dovresti...controllarti, ecco. Tu... non devi più commettere i tuoi errori'' Dice con un velo di tristezza. Siamo in macchina, stiamo ritornando a casa. Il tono di mia madre ora è molto più morbido e cerca di trovare un accordo pacifico con me.
''Lo so, mamma. Lo so. Te l'ho già detto, mi dispiace.'' Quanto mi brucia questa.
''Elettra, non basta. Devi promettere che non lo farai mai più.''
La guardo. Non voglio mentirle nè illuderla. è mia madre.
''Farò quello che posso'' dico, alzando le spalle.
Il telefono squilla verso tarda notte. è Ermal. Nonostante le tremende vibrazioni abbiano disturbato il mio sonno, sono felice di mettermi a sedere sul letto e rispondere con gioia alla telefonata, nonostante l'ora.
'' Elettra, non è possibile. Ti lascio per un giorno e tu massacri delle mie fan perchè mi hanno chiesto un autografo.'' Ermal parla a bassa voce, come se non volesse infastidire.
''Massacrate,ora. Che parolone. Comunque anche tu hai visto come ti guardavano. Dovevano pur averla una lezione.'' Dico con tranquillià.
''Elettra, non puoi fare così, capisci? Non siamo neanche fidanzati. Anche se fosse, sono libero di fare quello che voglio. Non puoi abbattere ogni persona di sesso femminile che mi parla.''
''Oh, sì che posso. Tu sei solo mio, Ermal. E anch'io sono solo tua, lo posso giurare.''
'' Elettra, no. Non voglio. Hai diciannove anni, ti prego. Io... non posso assecondarti così. Scusami, Scusami davvero. è stata solo colpa mia, ti ho illusa. Dovevo saperlo che avresti combinato qualcosa, io...mi dispiace tanto.''
Tutto il mio sarcasmo scompare con la mia gioia. Le lacrime prendono posto nei miei occhi e io solo ora capisco di essere stata una stupida. Ermal si sente in colpa, pensa che io sia un immatura e che lui non abbia saputo gestirmi. Vorrei parlargli chiaramente,dirgli che non è così e che gli voglio bene, ma lui ha già attaccato e io rimango sola con un'infinità di tu tu tu che riempiono, insieme ai miei singhiozzi, la mia stanza.
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Elettra
Fanfiction!!!COMPLETA!!! Elettra, disobbedienza allo stato puro, è una fan particolare: è ossessiva, folle, a tratti inquietante. La ragazza appena accennata in Sofia rivela qui la sua vera essenza: violenza e tenerezza. Cosa resta ad Ermal, dopo l'avversione...