Ti odio

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Ritornammo tardi a casa, era sera.
Sofì sistemò le sue cose in camera mia, poiché non aveva ancora svuotato le valigie.
"Camila, che hai?" domandò Lauren, mentre io ero affacciata sul balcone.
Mi si affiancò e mi guardò.
"Non mi piace quando... m... menti" dissi, cercando di sembrare tranquilla ma sapevo che fra momenti la mia voce sarebbe peggiorata "P.. perché hai... de... detto a S.. Sofì... che... che... nn.. noi..." sbuffai frustata ma lei menomale non mi fece continuare.
"È piccola, e poi hai visto quant'era felice quando ha saputo che stavo ancora con te?" domandò.
"Pp... però.. io... t... ti ... a... amo" dissi, ancora arrabbiata per il bacio che era stata costretta a darmi, solo per far felice Sofì.
"Camila, anche io ti amo" sospirò "Ma non so davvero come comportarmi in questa situazione. Dovrei abbandonare il lavoro da psicologa per avere una vita normale con te"
"Fallo"
Lei non rispose e qualche secondo dopo vidi una Sofì euforica correre verso di noi.
"Andiamo a letto?" domandò, tirando la mia e la maglietta di Lauren e io le scompigliai i capelli "Hai.. s... sonno?" domandai.
Mia sorella aveva solo otto anni ma era la dolcezza. Mi stava guardando con i suoi occhi felici e limpidi.
"Sì! Voglio dormire con voi" disse "Lo facevamo una volta" disse felice, riferendosi a quando stessi ancora con Lauren.
"Sofì..." sospirai "L... Laure... Lauren d.. ddeve... an... anddare..."
"Non è vero" disse Lauren e io la guardai in modo assassino.
Lei non era la mia ragazza e non aveva intenzione di esserlo, quindi doveva assolutamente smetterla di fare la parte della fidanzata, mi aveva stufato, mi sentivo presa in giro.
"Lauren..." sospirai ma lei rivolse lo sguardo a Sofì, che si abbassò alla sua altezza.
"Andiamo a metterti il pigiama, va bene, piccola?" le sorrise, scompigliandole i capelli e abbracciando Sofì.
"Voglio quello di Mila" disse "Prima ho frugato in un cassetto e ne avevo visto uno con Spongy" disse felice e io risi scordandomi per un attimo quanto fossi arrabbiata con Lauren.
"Allora andiamo a rubarglielo!" disse fiera Lauren, facendo finta che io non fossi lì e io scossi la testa per quanto fosse stupida e dolce allo stesso tempo con Sofì, ma con me non era più in quel modo da tempo.
Lauren corse con Sofì verso la mia camera per vestirla e io decisi di seguirle solo per prendere le cose per vestirmi dopo la doccia.
Entrai in bagno e mi spogliaii per poi lavarmi.
Pensai a quanto odiassi e amassi Lauren in quel periodo.
Era la mia fottuta psicologa, la psicologa più famosa di Miami o addirittura conosciuta anche da altre parti, la psicologa che avrà sicuramente lasciato molti incarichi per dedicarsi al mio attentamente visto che era molto serio e forse, importante per lei.
Sofì mi aveva aiutata invece a migliorare la mia salute mentale e anche vocale. Era riuscita a rendermi felice e meno sola.
Dopo una decina di minuti uscì dalla doccia e mi accorsi che avevo scordato di prendere i pantaloncini a pigiama così non volendo chiamare Lauren, mi misi tutti gli indumenti e uscì piano dalla porta per andare in camera mia.
Il pigiama era corto e si sarebbe visto sicuramente il mio sedere ma ero sicura che nessuno mi stesse guardando, o almeno finchè non sentì qualcosa simile ad una rete da letto, così mi voltai e vidi Lauren che stava fissando il mio sedere silenziosamente.
Infilai subito i pantoloncini e la guardai male.
"Che fai?!" dissi a disagio e lei divenne rossa.
"Lauren!" urlò la voce di mia sorella dala cucina e lei sembrò avere un viso felice per aver interrotto quel momento imbarazzante.
"Arrivoo!" urlò catapultandosi in cucina e io mi sdraiai sul letto matrimoniale finchè mi addormentai pensando quanto odiassi Lauren.

Silence ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora