Era una mattina come le altre. Presto,molto presto. I primi cinguettii era possibile udire e del caffèappena fatto il profumo aromatizzato apprezzarne. I sensi stavanoiniziando a riprendere vigore, progressivamente. Anche se i trascorsidella sera precedente di certo non aiutavano: mi lasciato un po'andare con l'alcol e lo ammetto, non ne vado fiero. Con tutta laforza che ero riuscito a recuperare grazie al riposo, se così puòessere definito, mi sono girato sul fianco sinistro ed ho aperto gliocchi. Quel tanto che basta per realizzare che, quanto successo ilgiorno precedente, non era un'immagine creata dall'alcol. Mia moglienon c'era più. Tutto ciò che mi rimaneva di lei era nostra figlia,Giorgia. La mia vita. Ha preso dalla madre gli occhi pieni di vita edil sorriso radioso. Non sapevo come dirle che, da quel giorno, suamadre sarebbe diventata il suo angelo custode.
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Pagine di un diario mai scritto
Short StoryCosa succede quando le emozioni ti colpiscono nel profondo? La mente sbriglia i suoi pensieri e lascia che la mano traduca il tutto, in modo approssimativo, in parole