Luglio 2034. Torino. E' una tranquilla giornata d'estate. Sono le 7 del mattino. Un curioso odore proveniente dalla cucina risveglia dolcemente i miei sensi. Abituato ormai a questo delizioso profumo, decido di tirarmi su ed assaporare il pasto che mi attende. Ogni passo mi permette di comprendere in crescendo il tipo di pietanza. Mi è infatti possibile udire un leggero sfrigolio provocato sicuramente da frittura. Ed ecco che, come mi affaccio sulla cucina, vedo un angelo che si muove tra i fornelli: il mio angelo. Non appena mi ha visto,un sorriso che potrebbe sciogliere un iceberg ha preso forma sul suo viso, accompagnato da un "Buongiorno amore, dormito bene?". Io, con fare un po' assopito, mi sono avvicinato delicatamente a lei cingendole la vita e, donandole un sentito bacio sul collo, le ho risposto con un semplice "Certo amore". Tempo di sedermi a tavola e sorseggiare un caffè che la mia cuoca di fiducia porta la colazione, accompagnato da un "Enjoy your breakfast!". E lì, nel piatto, uova dal tuorlo di un arancione ancora bello vivido e pancetta croccante al punto giusto non aspettavano altro che finire nel mio stomaco. Ho pensato, meglio non farli attendere. E mentre ho mandato giù l'ultimo boccone, e complice l'effetto ritardato del caffè, ho finalmente realizzato: oggi parto per Londra. Mi attendeva una importante esperienza di lavoro presso una multinazionale. Un leggero senso di tristezza ha iniziato ad avvolgermi. Terminata la colazione e preparatici per uscire, ci avviamo verso l'aeroporto. Lungo il tragitto, intento a guidare, non posso fare altro che stringere la sua mano, sapendo che un così semplice gesto non lo avrei potuto apprezzare per le prossime 4 settimane. Giunti purtroppo a destinazione, è arrivato il momento di salutarsi. Non riusciamo a lasciarci, legati tra noi da un abbraccio che consente ai nostri cuori di sussurrare dolci parole. Le labbra, morbide e delicate come fiori, continuano ad unirsi in baci appassionati. Fino a quando non ho sentito l'ultima chiamata per il mio volo. Mi sono avviato rapidamente verso il gate, guardando la sua figura lentamente rimpicciolire. Non posso però fare a meno di notare quelle lacrime che continuano a solcare il suo viso: è una vista che non posso sopportare. Questo è un momento importante. Dovevo scegliere:lei o la carriera. I miei pensieri scorrono impetuosi, senza freni. Riuscendo a fare mente locale, la mia scelta diventa chiara. Ignorando lo zaino lasciato incustodito, corro a perdifiato verso di lei. E, una volta raggiunta, lascio che sia l'amore a parlare per noi.
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Pagine di un diario mai scritto
Short StoryCosa succede quando le emozioni ti colpiscono nel profondo? La mente sbriglia i suoi pensieri e lascia che la mano traduca il tutto, in modo approssimativo, in parole