Riflessione serale

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Sinceramente, non so nemmeno da dove iniziare. Forse perché ho troppe cose da dire, o forse perché non ne ho affatto. Come al solito, lascio che la mente si muova nella più totale libertà: solo così posso esser certo di trascrivere tutto quanto. Questi ultimi 16 mesi sono stati un qualcosa di totalmente inaspettato, per via del rollecoaster di emozioni che si sono susseguite con una certa cadenza, esperienze che hanno segnato un marchio indelebile nella mia, relativamente breve, vita. Non sto a dilungarmi circa tutto ciò che ho vissuto, perché risulterei logorroico:come se non lo fossi già. E tu, che stai leggendo tutto ciò, sicuramente non hai voglia di sentire ogni singolo dettaglio. Probabilmente, alla fine della lettura ti chiederai, se mi conosci, il perché tu dovresti volerci avere a che fare con una persona come me: ahimè, so bene che se non ci si fa vedere costantemente con una maschera sul volto che emula un sorriso a 36 denti allora si viene automaticamente emarginati. Un po' come cerco di fare sempre. Ma correrò il rischio. Sinceramente, mi sento in due di quelle situazioni dove ci si chiede "Cos'ho da perdere?". Ad una tale domanda, da parte mia esiste una sola risposta: niente. Esatto, niente. Quando mi dicevano che fossi un asociale, io negavo. Ma mi sa che, in fondo, non avevano poi tutti i torti. Ogni tanto mi chiedo cose sarebbe successo se quel giorno non fossi stato disponibile per quell'uscita a 4, se me ne fossi rimasto nel mio solito rifugio composto da studio, musica e videogiochi. La mia vita sarebbe rimasta la medesima, non sarebbe stato alterato alcun elemento. Forse mi sarebbe piaciuto. Ma quella ragazza, quella ragazza ha avuto su di me un'influenza inspiegabile. Detta così, questa espressione potrebbe assumere un'accezione negativa, lo riconosco. Ma non fu quello il caso, tutt'altro. Sai quando si dice che prima o poi, nel corso della tua vita, incontrerai qualcuno capace di farti scoprire una parte di te della quale magari percepivi a malapena la sua presenza, o che addirittura non percepivi affatto? Ecco, con me si è verificato il secondo caso. Mai avrei pensato, in vita mia, di porre la felicità di qualcun altro prima della mia. Di volere per lei il meglio. Di arrivare a piangere intere notti per interi mesi quando il rapporto si disintegrò senza possibilità di un suo risanamento. Quell'esperienza emotiva, nonostante il dolore sopportato per diverso tempo, mi lasciò un bagaglio esperienziale importante, che ha plasmato la mia visione di ciò che mi circonda. Sono sempre stato una di quelle persone che cerca di aiutare il prossimo, facendolo sentire a proprio agio. Riesco a comunicare con chiunque, indipendentemente dal carattere della stessa: e quando dico con chiunque, dico veramente con chiunque. Sta di fatto che con il passare del tempo mi sono un po' inasprito, diventando più egoista. Premetto che non è giustificabile come atteggiamento, ma la continua ingratitudine delle persone a me vicine mi aveva portato ad essere così. Adesso, come forse avrai notato, ho accantonato questo mio aspetto. Parafrasando alcuni versi di un brano dei Boomdabash, non puoi mai sapere se il bene che fai sarà contraccambiato: potrebbe, come potrebbe non esserlo. Ed io ho deciso di fare del bene indiscriminatamente, ma senza passare per fesso. Spesso si sente parlare della parola karma, alla quale si associa il detto "si raccoglie ciò che si semina". E allora perché questo karma, o qualunque cosa ci sia là fuori, continua a remarmi contro? Forse non ti sarà ancora chiaro, a te che stai continuando a leggere questo papiro, il motivo che mi ha portato a scrivere tutto ciò. Senza giri di parole: sono solo. Ed è una solitudine che fa male, anche se all'apparenza non sembra esser così, visto che sorrido e rido sempre quando sono in compagnia. E' una solitudine in parte autoindotta, per via di persone che si sono dimostrate false, che pensavano solo ad un tornaconto personale. Perché deve essere così difficile riuscire a trovare qualcuno di cui potersi fidare senza preoccupazione alcuna? Che ti possa fornire del calore umano tramite piccoli gesti, come può essere un abbraccio? Abbracci che sono sempre stato io a chiedere, volendoli donare per far stare bene l'altra persona, ma che nessuno ha mai osato chiedermi di donargli. Se hai raggiunto questo punto della lettura, io ti dico: grazie per avermi ascoltato. Non è facile essere sempre quello pronto ad ascoltare gli altri ma che, quando ne ha bisogno, non trova altro che muri privi di orecchie. 

ps: so che per te non avrà molta importanza, ma ci tenevo a dirti che se hai avuto modo di leggere questa riflessione è perché, quasi sicuramente, sei una di quelle poche persone di cui mi sono voluto fidare a far visionare tale contenuto. Grazie ancora.

Pagine di un diario mai scrittoWhere stories live. Discover now