La sveglia. Che odio.
Credo che sia la parola più odiata al mondo ovviamente dopo scuola.Devi alzarti presto, i compiti, le verifiche e le notti insonni passate insieme all'ansia.
Per non scordare le assenze tattiche. Sono il meglio del meglio.Mi alzo controvoglia immaginando come andrà a finire questo primo giorno.
Uno sbadiglio esce dalle mie labbra.
Entro in bagno con gli occhi chiusi sbattendo varie volte contro i mobili.Mi metto davanti allo specchio e ciò che vedo non mi piace per niente.
I capelli rossi sono un nido di rondini e le mie occhiaie più pronunciate.Prendo il pettine e come ogni mattina spero che i nodi nei ricci si sciolgano senza farmi male.
Prendo tutta la forza che ho e inizio a pettinarli. Come non detto. Il dolore sembra più forte degli altri giorni. I miei poveri capelli cosa devono subire.
Anzi povera io.
Esco dal bagno dopo averlo utilizzato e mi fermo davanti all'armadio.
Sto ferma mezz'ora a guardare i vestiti che trovo all'interno e dopo aver visto l'orario mi avvicino per prendere qualcosa.Mi vesto dopo aver preso un paio di pantaloni con qualche strappo e una maglia rossa che lascia le spalle scoperte con le maniche sulle braccia.
Mi sposto verso lo specchio e inizio a truccarmi leggermente. Un filo sottile di eyeliner e del mascara rendendo le ciglia ancora più lunghe di quanto lo siano.
Scendo di sotto trovando mio padre. Legge il giornale come tutti i giorni.
Mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia."Buongiorno pà" gli rubo una fetta biscottata dal suo piatto e mi dirigo verso la porta.
"Ehi Leila sono questi i modi?" mi guarda minaccioso, ma so che lo fa per scherzare.
Gli faccio una linguaccia ed esco da casa. Nonostante sia settembre il tempo non lo dimostra. Il sole mi illumina e il vento d'autunno e più tosto caldo.
Mi incammino verso l'inferno in terra e non manca molto che intravedo già la struttura.
Sbuffo rumorosamente e mi avvicino sempre di più al cancello. Mi fermo un attimo per vedere i ragazzi ancora assonnati e una risata sboccia sulle mie labbra.
Mi volto verso la strada e non manca molto che mi trovo qualcuno abbracciata a me. All'inizio sono un po' confusa, ma capisco subito che è la mia migliore amica.
"Leila buongiornooo" prolunga l'ultima vocale insordandomi.
"Kate per favore non urlare. Come fai ad essere cosi pimpante la mattina"
"Leila la scuola ti ha instupidita sono un vampiro ti ricordo e non parlare come una vecchia, grazie" alzo gli occhi al cielo e gli do un pugno amichevole sulla spalla.
"Che gioventù bruciata..."
"O Dolce morte, vienimi a raccogliere dal desco ritrito e strappami da questa tortura" ecco che fa l'esagerata.
"Fortuna che poi la vecchia sarei io" le sorrido in modo sarcastico e mi volto verso la scuola.
"Si, perchè voglio farti provare cio che provo io ogni volta che lo fai"
"Su anzianetta andiamo a prendere i posti migliori"
"Non chimarmi così, riccioli rossi" odio quando mi chiama così e lo sa.
"Solo se tu la smetti di chimarmi così"
"Va bene capo" fa il saluto militare e ci dirigiamo verso l'entrata.
I ragazzi sono sempre gli stessi tranne per i primini.
I corridoi pieni di armadietti personalizzati, le varie aule, le scale e anche il colore dei muri, tutto identico.Andiamo in segreteria per prendere l'orario e le varie classi che dobbiamo cambiare ad ogni ora.
Fortuna che io e Kate siamo in classe insieme, altrimenti non avrei sopportato nove mesi qui dentro.
Lei mi fa ridere, divertire e sembrano che le ora passano in un lampo. Non mi pesano, non le sento.
Faccio già il quarto e l'unica cosa che mi impedisce di essere libera è il quinto anno.
Pensando a questo ci incamminiamo verso l'aula. Noi abbiamo classi diverse rispetto agli umani.
Sono isonotizzate, più resistenti al fuoco, all'aria, all'acqua e alla magia.
Dall'esterno sembrano comuni, ma in realtà sono enormi.Il preside della scuola nonché mago, ha ideato un incantesimo in cui gli umani non riescono a vederci nella nostra forma animale e non.
È stato davvero un genio. Così noi possiamo passeggiare tranquillamente nell'area della scuola.
I pericoli grazie a questo incantesimo sono diminuiti molto, e noi possiamo stare più tranquilli.
Pensando a questo non mi accorgo di essermi fermata in mezzo al corridoio e che Kate non c'è. I ragazzi mi guardano male e io faccio un sorriso imbarazzato.
Mi incammino nuovamente, ma mi vado a scontrare contro qualcuno cadendoci sopra.
"Oddio scusami, mi dispiace" sono ancora sopra di lui e non l'ho ancora visto in viso.
"Uh Leila, che bello vederti sopra di me" sentendo quella voce mi irrigidisco.
Mi alzo velocemente da sopra di lui e i miei occhi diventano come quando sono un drago.
"Mark, è sempre un dispiacere per me vederti" sono furiosa.
"Piccola mi ecciti con quei occhi" si avvicina un po' troppo a me.
Lo spingo via allontanandolo.
Mi giro per raggiungere la mia classe, ma prima di incamminarmi mi volto nuovamente."Prova ancora ad avvicinarti a me e ti sbano vivo" mi volto e mi incammino.
Una sua frase però mi ferma."Mi ecciti di più cosi piccola, chissa, se magari non ti tradivo saresti stata anche a letto così"
"Fidati, non lo scoprirai mai" mi volto definitivamente e vado via.
L'unica cosa che non volevo era incontrarlo il primo giorno di scuola.
Sono davanti alla mia classe.
Spero davvero che quest'anno ci sia qualcosa di nuovo.°•°•°•°•
Ciao ragazzi ho pubblicato un nuovo capitolo della storia.
Secondo voi che succederà alla nostra Leila?
E chi troverà in classe?Mark
Ci sentiamo al prossimo capitolo
~un bacio
STAI LEGGENDO
Dio della Morte
FantasyL'autunno era quasi alle porte, cosi come l'arrivo della scuola. Mi sarei aspettata di tutto. Non certo che il Dio della morte volesse me, una semplice ragazza che si trasforma in un drago.