è forse amore?

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Il ricordo delle sue labbra sulle mie mi fa tremare le gambe. Mai come ora, sono stata così debole.
Il ricordo del suo profumo, delle sue labbra e dei suoi capelli morbidi mi tornano sempre nella mente.

È come una fissazione. Odio sentirmi in questo modo.

Ho passato tutta la nottata a riflettere
Su ciò che è successo. Il mio cuore che batteva contro la cassa toracica, in modo accelerato.

Il fatto che bussando alla porte delle mie labbra, non ho potuto evitare di aprirgliele. Sono stata una scema.

Mi alzo dal letto vedendo che sono le sette e stiracchiandomi mi avvio verso il bagno.

I miei capelli rossi, come ogni mattina, sono un groviglio intrattabile. Le occhiaie pronunciate per non aver dormito e le labbra screpolate a furia di morderle con i denti, mi fanno sembrare un mostro.

Sono un disastro.

Mi sciaquo velocemente il viso con acqua fredda, per svegliarmi del tutto, e una volta alzato il viso verso le specchio, vedo una figura distorta dietro di me.

Chiudo gli occhi per mettere a fuoco la figura, e aprendoli nuovamente, vedo il petto nudo della morte e il suo viso, in modo più nitido.

È appoggiato al muro dietro di me e guardandomi con un ghigno si avvicina.

Sento il mio cuore accelerare inspiegabilmente.

Indietreggio lentamente fino a toccare il lavabo con le mie mani e cerco di trovare con lo sguardo, una possibile via di fuga sensata.

Ormai è a qualche passo da me e quando oltrepassa il mio corpo per appoggiare la mani sul lavabo, entra Abel.

Dio, grazie per aver creato questo angelo.

Sposto le sue mani e passando affianco a lui, sento un leggero spostamento d'aria.

"La prossima volta, giuro, non scapperai" è un leggero sussurro, ma che incendia tutto il mio corpo.

Come farò a vivere con questo individuo 24 ore su 24?

Prendo per mano l'angelo e lo porto nella sua camera. Gli accarezzo lentamente le guance paffutelle e gli sorrido riconoscente.

"Dai angelo, preparati che ti accompagno a scuola"

Mi dirigo verso la mia stanza per prepararmi. Faccio lo zaino al volo e scendo giù a fare colazione.

Come ogni mattina, trovo mio padre leggere il giornale. Ma che ci trova di interessante per farlo ogni mattina?

Gli bacio la guancia e prendo una fetta biscottata con la cioccolata.

Sono intenta a mangiare quando sento una carezza sulla mia schiena.

Divento rigida e drizzo la schiena. Sento, gli ormai conosciuti brividi, salire lungo la mia schiena.

Non mi volto. Solo lui mi provoca questa reazione. Lo vedo sedersi davanti a me e mi fa l'occhiolino.

Che cos'è, un tic?

Scuoto la testa lentamente e ritorno a mangiare, finchè non sento una mano sulla mia spalla.

Mi volto tutta impanicata e vedendo che è Abel, rilascio il respiro trattenuto.

Mi sorride carino e mi lascia un piccolo bacino sulla guancia.
Un verso adorabile scappa dalla mia bocca e subito divento rossa.

Lo abbraccio forte non riuscendo a trattenermi. Lo bacio sulla guancia e mi alzo sentendo uno sguardo fisso su di me.

So già a chi appartiene. Non c'è neanche bisogno che mi volti. Faccio un sorriso ai presenti e mi alzo per mettermi la giacca di pelle.

Metto lo zaino su una spalla e aspetto che faccia lo spesso Abel. Mi sorride e prendendomi per mano apriamo la porta.

Sto per chiuderla quando una mano blocca il mio braccio. La stretta è leggera, quasi se non ci fosse.

So già chi è. Strattono lentamente il mio braccio e mi volto con uno sguardo confuso.

Che cosa vuole ora questo.

"Vi accompagno anch'io" la sua voce esce roca e sensuale.

Da quando faccio commenti del genere?

Cerco di riprendermi e annuisco. So che sto facendo lo sbaglio più grande della mia vita, ma non posso essere scortese. Non davanti all'angelo almeno.

Camminiamo tutte e tre insieme e una volta accompagnato Abel a scuola, ci avviamo alla nostra.

Cerco di stare il più lontano possibile da lui, ma sembra come se fosse più forte di me. Non ci riesco.

Arriviamo davanti alla scuola e quando sto per oltrepassare il cancello mi blocca.

Mi giro verso di lui per cercare spiegazioni, ma le sue labbra non mi fanno aprire bocca. O almeno non per farmi parlare.

Le sue labbra morbide si muovono sulle mie lente e fameliche. Non riesco a far altro se non assecondare i suoi movimenti. Mi divora, quasi come se avesse bisogno di me.

Io ho bisogno di lui.

Ma di certo, non vado a dirlo al diretto interessato. Lui sta giocando, e io farò altrettanto.

Mi sono già bruciata e questo, di certo, non mi fermerà a farlo bruciare insieme a me, potessi anche incendiarmi. Farà la mia stessa fine.

Ci sarà da divertirsi e io intendo farlo più di tutti.

°•°•°•°•


Ciao ragazzi, eccoci con un nuovo capitolo solo per voi. Spero che vi piaccia.

Vorrei sentire se vi piace come si stanno svolgendo i fatti e se non fosse così, per quale motivo.
Mi rendereste molto felice e potrei cambiare qualche parte.

Ci sentiamo al prossimo capitolo.

~un bacio

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