pollo arrosto

330 21 2
                                    

Ultima ora. Manca l'ultima ora ed esco da questo manicomio.

Sono nervosa, molto nervosa. Mi torturo continuamente le unghie sperando di uscire il più presto possibile.

Guardo continuamente fuori dalla finestra per evitare lo sguardo della morte.

Kate continua a parlare di cose a caso, ma non riesco a sentire quello che dice.

La mia mente sembra altrove, ma il suono della campanella lo sento forte e chiaro.

Raccolgo tutto da sopra il mio banco e aspettando Kate sento la morte oltrepassarmi.

Trattengo involontariamente il respiro, rendendomene conto solamente al rilascio di esso.

Kate nel frattempo mi raggiunge e mi guarda con un'espressione da lasciati andare.

"Dai lasciati andare" come non detto.

Una risata abbandona le mie labbra e scuotendo la testa mi avvio verso l'uscita dell'inferno.

"Dai Kate ci vediamo domani e ricordati che non farò mai ciò che starai pensando" mi guarda incredula.

Sicuramente ora mi vorrà chiedere come avessi fatto.

"Come ho fatto? Facile basta guardarti in viso" agrotta leggermente te sopracciglie pensandoci.

Parlammo ancora del più e del meno finché le nostre strade non si separarono.

La saluto con un abbraccio e proseguo per la mia strada.

Cammino spensierata finché non intravedo la morte appoggiato ad un palo.

Voglio evitarlo il più a lungo possibile quindi cerco di prendere una strada secondaria.

Come prima, lo rincontro appoggiato ad un palo. Ritorno indietro per prendere qualcosa al nostro bar preferito, ma lo rivedo davanti ad esso.

Sono stufa. Basta cambiare strada per un individuo del genere.
Lo sorpasso dandogli una leggere spallata ed entro dentro.

Quel piccolo contatto ha scatenato forti emozioni dentro di me, ma non voglio voltarmi a vedere se ha avuto la stessa reazione.

Mi siedo al nostro solito tavolino e subito dopo mi raggiunge il solito cameriere.

"Matthew il solito per favore" sentendo queste parole un sorriso divertito incornicia il suo volto.

"Per me invece un caffè amaro" sentendo questa voce il sorriso mi muore dalle labbra e il cameriere si volta nella sua direzione.

Che vuole la morte al mio tavolo?
Deve sloggiare e stare il più lontano possibile da me.

"Cameriere, non credo che ti paghino per guardare le ragazze, e non credo che vuoi essere lincenziato vero?"

Alle sue parole Matt corre a preparare le nostre ordinazioni e io mi volto verso la sua figura.

Lo guardo male e perplessa. Ma lui fa il finto disinteressato. Non sono comportamenti che bisogna avere in luoghi pubblici, ma come si permette?

"Che vuoi? Perchè mi segui? Lasciamo in pace una volta per tutte." Sono incazzata. È da quando sono uscita da scuola che me lo ritrovo ovunque io vada.

Mi alzo per cambiare tavolo e una volta seduta vedo la morte seduto davanti a me. Ma come fa?

"Andiamo, ora mi spieghi il perchè" incrocio le braccia volendo una spiegazione.

"Volevo cambiare posto, è semplice, quindi non credo sia troppo difficile per te comprenderlo" lo uccido.

Giuro che se dice altre cose simili lo arrostisco e lo mando via posta al padre.

"Giuro che se non tappi quel becco da pollo farai una brutta fine"

Mi alzo dal tavolo per uscire e aperta la porta mi volta vero la sua direzione. Lo trovo con un sorriso divertito, cosa che mi fa ancora più infuriare.

"Fai l'uomo una volta tanto e paga il conto" gli faccio un sorriso ed esco dal  locale.

Cammino per strada ripensando a ciò che ho detto. Non è che sono stata un pò troppo dura?

Nha che sto dicendo. Dopo ciò che mi ha detto non posso pentirmene.

Sono quasi arrivata a casa quando vedo la morte davanti alla porta di casa mia.

Ma allora è una fissazione la sua, quella di inseguire le povere ragazze indifese.

"Spostati, devo entrare" non si muove nemmeno di un millimetro. Ho capito che vuole vedermi arrabiata e se continua di questo passo mi vedrà molto presto.

"Ho detto di NON FARE OCCUPAZIONE DAVANTI LA MIA PORTA, grazie" secondo me è diventato cretino all'improvviso.

Invece di spostarsi si appoggia contro la porta e mi sorride. È normale questa creatura?

Non me ne intendo dei Dei della morte, ma credevo fossero intelligenti. Mi sono indubbiamente sbagliata.

"Senti la mia pazienza è poca e sono quasi al limite. Spostati" ubbidisce, finalmente.

Entro dentro casa sotto i suoi occhi e al suo sorriso e chiudo il portone. Lascio un sospiro quando noto che non ha provato ad entrare.

Mi volto tutta felice e me lo ritrovo davanti. No, impossibile. Credevo finalmente di essermene liberata.

Sbatto una mano sulla fronte ed entro in cucina ignorandolo. Mi faccio un panino e mi siedo in una delle sedie del tavolo.

Mangio silenziosamente con la morte che gironsola e apre ogni ripiano della mia cucina.

Ma no, fai come se fosti a casa tua.

Mi alzo facendo rumore con la sedia e salgo le scale per andare in camera.
Chiudo la porta a chiave, ma come sempre me lo ritrovo già steso sul mio letto.

"Non hai una casa? Te la compro. Non hai da mangiare? Te lo compro. Vuoi compagnia? Ti compro un gatto" si mette a ridere.

Ma che diavolo sono diventata il suo giullare e la sua coinquilina?

"Senti Deaton non so se lo sai, ma questa è casa mia, quella era la mia cucina, questo è il mio letto. Non è casa tua" fa finta di niente e chiude gli occhi facendo finta di dormire.

"Ok, mi arrendo che devo fare per farti uscire fuori da casa mia?" Sono seduta a terra, appoggiata al muro con le mani tra i capelli.

Sono disperata. Chissà che vuole sto tizio adesso da me.

"Fammi vedere i tuoi occhi da drago" si mette seduto sul letto aspettando una mia reazione.

"Solo questo? Poi mi lascerai stare?" annuisce con il capo facendomi fare i salti di gioia.

Dio, per così poco? Ed io che mi stavo disperando.

Chiudo gli occhi e accumolo un pò di energia nei miei occhi.

Gli apro e dopo neanche un secondo lo vedo dissolversi nell'aria.

°•°•°•°•

Ciao ragazzi eccovi un nuovo capitolo solo per voi e spero sul serio che vi piaccia.
Ci sentiamo al prossimo capitolo.

~un bacio

Dio della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora