non portare maniaci in casa

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Me ne sono liberata. Finalmente posso stare un po' in pace. Da sola.

Penso alla giornata trascorsa sentendomi sul letto, dove precedentemente c'era la morte.

Faccio un lungo respiro sentendo il profumo che ha lasciato sul cuscino.
È dolce, mi piace.

Mi giro sul letto guardando una parete della mia camera e ripenso a ciò che è successo.

Mi ha baciata. Un ragazzino così infantile ed insistente.

Mi tocco le labbra e subito dopo con la manica le strofino violentemente. Non si deve più permettere quello stupido.

Chissà che aveva in mente quel maniaco. Gli faccio vedere io la fine che fa se ci riprova.

Sento la porta di casa aprirsi e penso subito a mio padre. Mi alzo velocemente dal letto, apro la porta e corro subito giù.

Mi stampo in viso un sorriso appena sento il suo profumo e gli corro incontro.

Non dovevo. Appena vedo ciò che ho davanti il sorriso che avevo muore dalle labbra e lo sostituisce un'espressione infastidita.

Che vuole adesso questo qua insieme a mio padre? Gli ha fatto sicuramente qualcosa. Lo uccido. È deciso.

Entrambi sentono la mia presenza e si girano in contemporanea. Mi giro verso mio padre e lo guardo supplichevole.

Ti prego, ti prego, ti prego. Dimmi che non è lui. Non qui.

"Leila, eccoti finalmente." è cosi felice di vedermi, ma so ciò che vuole dirmi.

"Papà, ti prego. Dimmi che non è lui" uso un tono supplichevole e quasi speranzoso.

"Invece si Leila. Spero che andiate d'accordo. Perche sarà un lungo periodo di convivenza" ho quasi uno svenimento a questa notizia.

Mi appoggio alla parete della cucina e metto una mano sugli occhi chiusi.

Dio, perché proprio a me? Che cosa ho fatto per meritarmi una tale tortura.

Alla fine mi arrendo. Non posso fare e dire nulla per ribattere. Alzo mentalmente le mani in segno di resa e mi giro verso di loro.

"Va bene, va bene. Ma non dovevano essere due?" ho un tono speranzoso. Forse ne è solo uno. Speriamo.

"Infatti sta arrivando" mi giro dalla parte opposta della loro e uno sguardo disperato si forma sul mio viso.

Dio, ripeto, perché a me?

"Ora vi lascio soli, prego, conoscetevi pure" no, non lasciarmi, stai qua con me.

"Pà non lasciarmi sola. È un maniaco. È uno stupratore, vuole stuprarmi" allungo una mano verso la sua direzione, ma fa finta di niente, chiudendo le porti scorrevoli.

Ok, a noi due bamboccio.

Mi giro verso la sua direzione e vedo che è seduto comodamente sul mio divano. No, lui deve sparire.

"Allora coinquilina, ti sono mancato?" me lo chiede con quel suo solito ghigno.

Quanto posso odiarlo? Non sono la sua coinquilina e devo escogitare un piano per farlo sloggiare da casa mia.

"Già, stavo giusto per disperarmi, non vedi?" tono non poteva essere più ironico.

"Allora le mie supposizioni erano giuste" si porta la mano sul mento e si gira verso la tv.

Ma sta scherzando? Ha capito che ero ironica? A quanto pare o è stupido o fa finta di essere stupido.

Credo che la prima sia quella che più lo rappresenta.

Dio della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora