Lei.

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Ed ero lì, con lei. In quella stanza illuminata solo dal chiarore della luna che proveniva dalla finestra. Ma non importava. Niente, nessun posto, nessun oggetto importava quando ero con lei. Per me esisteva solo lei. Eravamo solo io e lei, il resto non contava.  Lei mi fissava con quegli occhi azzurri simili a ghiaccio, su quella faccia così pallida interrotta da due guance rosa, che mi congelavano ogni volta. Poi Lei abbassò gli occhi e la testa come per dire" ok. Mi arrendo. Basta. Non ce la faccio più. Cosa vuoi? Perchè sei qui? Con tutte le volte che ti ho respinto come fai a restare qui?"  Lei, proprio lei che, appena mi vedeva, si girava dall'altra parte. Lei che, appena riuscivo a fermarla, mi voleva offendere. Lei che aveva un grande coraggio, una grande forza.  Lei che pareva avesse un cuore di ghiaccio, si sciolse tra le mie mani così fragile come una bambina. Io, in piedi, davanti a lei, mi sentivo come se fossi intrappolato in una trappola per topi. Ogni volta che ero con lei mi sentivo strano. Non mi riconoscevo,  ma quello ero il vero io. Così le presi le mani con la mano sinistra e con la destra iniziai ad asciugarle quelle lacrime che le rigavano il volto, iniziai ad accarezzarla e le diedi un bacio sulla fronte. Mi guardò e nacque un piccolo sorriso poi, subito, abbassò di nuovo la testa senza più piangere. Le alzai la testa e ci continuammo a guardare. La baciai. Cavolo era un bacio dolce. Ero in paradiso e lei era il mio angelo. Mi staccai. Non so neanche io il motivo. "Scusa" sussurrai.  Mi sembrava sbagliato. Lei però, mi guardò, mi baciò e mi sussurrò:" tranquillo. Non sei stato tu a sbagliare baciandomi ma io a continuare". Ci baciammo ancora e ancora. Poi, però, dovetti andare " Buonanotte e a domani" dissi baciandola un' ultima volta. "Mi piaci ragazzo" Sussurrò. Mi chamava sempre così. Come fossi un ragazzo qualunque. Sapevo, però, che non ero uno qualunque ma ero il suo. Solo e solamente il suo. Quelle due parole, comunque, sciolsero anche me. "Anch'io ti amo. Cuore di ghiaccio" risposi. Me ne andai vedendo sul suo volto il suo piccolo sorriso di felicità.

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