Capitolo 3

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Quella era una serata particolarmente fredda a Londra.

Il riccio sentiva il vento insinuarsi tra i suoi capelli e con fastidio si alzò dal letto per recuperare una fascia, con la bandiera dell'America, per fermare i suoi stupidi ricci.

Si ributtò a letto.
Non riusciva a dormire.
Di solito a quest'ora della notte o giocava con Niall o si recava sulla torre. Sulla sua torre.

Da quando quel ragazzo era stato confinato là sopra era come se si fosse appropriato di qualcosa del riccio.

Harry e sua madre parlavano di tutto lì.
Le disse che all'epoca avevo questa cotta per un bambino e lei sgranò gli occhi per poi abbracciarlo subito.

Gli chiese se le andasse bene.


Gli rispose che l'amore è amore e solo lui poteva decidere con chi stare o meno.
Gli disse che non doveva farsi trascinare dalle altre opinioni e doveva stare bene con se stesso.

Fu davvero felice della reazione di sua madre.
Lo aveva motivato e lui si sentivo pronto.
Aveva solo dodici anni quando dichiarò il suo folle amore per un suo compagno di corso.

Morale della favola, ricevette solo una faccia disgustata e un pugno.

Ci rimase davvero tanto male, ma non pianse.
Per lo meno, non di fronte a sua madre.
Non gli raccontò mai dell'accaduto.
Si vergognava davvero tantissimo.

Poi cominciò a stringere amicizia con due ragazzini che vedeva sempre al Buckingham Palace - Zayn e Liam - e si ritrovarono tutti i pomeriggi a passarli insieme.
Poi ben presto si unì anche Niall, è il suo migliore amico.

Sbuffò togliendosi la coperta di dosso.

Si infilò una maglietta talmente lunga da coprirgli persino le ginocchia ed uscì dalla sua camera.
Lentamente cominciò a salire le scale e si ritrovò in cima al torrione.

Louis sembrava dormiente ed Harry potè solo che sospirare.
Non voleva mica che cominciasse a pensare che il Re degli U.K fosse un pazzo stalker ossessionato dai prigionieri.

«Hai questo fetish per le persone in gabbia?» come non detto.

Il re si ritrovò a boccheggiare ed accese la luce.
«Io non ho fetish!» disse, forse con voce un po' stridula.
«Calma principessa, cosa ci fai qui a quest'ora?Già ti mancavo?»

Alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
«Primo,sono un uomo - Louis storse la bocca contrario - , secondo, sono Re.
Terzo, non mi manchi per nulla al mondo!» articolò, forse troppo velocemente, infatti si ritrovò ad annaspare più aria del solito.

«Oh lo vedo che sei un uomo. Eh che uomo, aggiungerei. A proposito, bella maglietta. Sicuro sia della tua taglia?» 
«Sei sempre così insolente?»

«E' una delle mie tante qualità.»

«E anche modesto.» borbottò occhi verdi incrociando le braccia al petto.

«Oh posso essere tutto quel che vuoi.» si avvicinò alle sbarre.

«Ehm.. mh... okay.» boccheggiò incapace di dire qualcosa.

Ma perchè era così stupido?

«Pff, sei proprio ingenuo. Comunque, che ci fai qui? Dico davvero.» si allontanò, sedendosi sulla sua brandina.


«Perchè dovrei dirtelo? A te non interessa nulla di me, non ti deve interessare.» rettificò il più alto, con una punta d'acidità impressa nella voce.

«Perchè si dice che parlare con gli estranei ti faccia sentire meglio. Vedi tu.»

Annuì e si sedette di fronte a lui a gambe incrociate, a dividerli solo le traverse.


«Ci passavo davvero tanto tempo con mia mamma, qui, prima che morisse. Qui le ho raccontato delle mie prime cotte. Sempre qui ho fatto coming out. Qui ci passavo quasi tutte le notti.
Oh quando stavo male e avevo bisogno di rilassarmi venivo qui a dipingere.
Questo è un po' il mio rifugio .Non ci saliva nessuno qui. Prima che ti portassero qui,ovviamente.»

Harry vide il suo sguardo farsi triste,solo per un momento prima che «Be' guarda che qui ci puoi venire eh,anche se ci sono io.Starò in silenzio durante le tue sezioni di pittura e bla bla bla quelle cose da problematico depresso,se per te va bene.»

«E tu dovresti essere un barone eh?Parli peggio di un camionista.»

«Si in effetti il mio camion è parcheggiato proprio qui di fronte.» disse facendolo scoppiare a ridere.

«Non sei così male Louis Tomlinson.»
«Nemmeno tu, Harry Styles.» gli rispose, con quelle labbra fini. Con quegli occhi cerulei che ti potevano attraversare l'anima.

Non sembrava per niente una cattiva persona.

«Perchè mi volevi far saltare in aria?» chiese, senza traccia di giudizio, solo completa sincerità.

«E' tardi, dovresti andare a letto, domani ti aspettano tante cose reali da fare.» lo informò voltandogli le spalle.

«Non sembri uno che farebbe del male a qualcuno. A me puoi dirlo.»


Silenzio.

Abbassò il capo e «Buonanotte Louis.»




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Buonpollo!
Allora,questa ff è davvero molto breve + ho pochissimi giorni per completare questa e AFG
Bene,i can do it.

Stellinate e commentate!

Se vi va passate su Illusion,è sempre una larry.

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