capitolo 18

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Dopo un'ora  di camminata, raggiungo la casa dei miei. Ci avrei messo cinque minuti se non mi fossi sbagliata la strada tipo una cinquantina di volte o fossi stata costretta a scappare da dei tizi ubriachi. Ringrazio semplicemente che non sia giorno, sennò sarei stata probabilmente aggredita da delle fan e, mortacci tua, non ho con me gli occhiali e la mascherina.
Guardo la villettina a schiera in cui sono cresciuta. Quanti ricordi... La maggior parte terribilmente dolorosi... Gli unici felici sono quelli che passavo con Susy e la mia parabatai... quanto mi manca...
Sono quasi tentata di scappare, ma non avrei alcun posto in cui andare... Guardo la luna. È piena. La cosa non mi aiuta molto per un certo senso. Smetto di farmi pippe mentali e suono al campanello. Mi si ferma il respiro, vedendo le luci delle stanze accendersi una ad una, fino a raggiungere quelle della porta. Sento   una voce femminile provenire dal citofono. Strano, mia mamma dorme come un ghiro, ci vorrebbe un terremoto per svegliarla, ma a quanto pare è dietro a quella porta.
"Chi è a quest'ora?"
"Sono io, mamma"
"Arianna?".
Vedo la porta aprirsi e mia mamma mettersi una mano sulla bocca.
"Sei... Sei qui. Sei veramente qui... Sei rinsavita, hai abbandonato quei  coreacosi, quelle donne cinesi!".
Mi stampo una mano in faccia, mia mamma non cambierà mai.
"No, mamma. Sono solo venuta a salutarvi. Sai che amo Namjoon. Non lo lascerò mai, così come non mi sbarazzerò delle mie amiche, intesi? E poi, per la millesima volta, i BTS non sono ne donne ne cinesi".
Mmh. Si. Venuta a salutarvi. Tutto ovviamente pianificato in precedenza. Se scopro chi cazzo mi fa portato qui, lo uccido con le mie stesse mani.
"Posso venire a dormire da voi  per un po', circa due o tre giorni? Non ho trovato nessun hotel o albergo libero e quindi ho pensato di venire qui".
Mento. Mento spudoratamente. Se avessi dei soldi italiani in questo momento sarei in un hotel cinque stelle superior che come cuochi ha Cannavacciulo, Cracco e Alessandro Borghese. E una gran bella piscina.
"Certo... Camera tua è sempre a tua disposizione..."
"Grazie mille mamma".
Vedo papà avvicinarsi. Cazzo. Con lui ho sempre avuto un pessimo rapporto. Ma ora vederlo con le lacrime agli occhi dalla felicità di vedermi mi intenerisce.
Mi fanno entrare ed io li saluto come si deve, baci, abbracci e tutte quelle schifezze varie (insensibile)...
Mi accompagnano in camera mia, che è rimasta come l'avevo lasciata quattro anni prima. Letto fatto, tutti i poster, tutti e ventidue dei BTS, ancora appesi, manca solo la mia felpa, quella di RM, che mi sono portata in Corea e che Namjoon si diverte ad abbracciare. Dice che è più speciale se c'è qualcosa di lui su quella felpa che non sia la solita scritta stampata sopra del suo nome e del suo anno di nascita. "Così non rimane solo una felpa come tutte le altre" dice sempre. Pensando a lui mi intristisco.
"Tutto bene amore di mamma?".
Guardo mia mamma, che non mi aveva mai chiamato in quel modo... Effettivamente, l'ultimo modo in cui mi aveva chiamata l'ultima volta era stato "la più grande delusione della mia vita"...
"Si, stavo solo pensando ai miei amici... Mi mancano. Vorrei che Namjoon fosse qui con me"
"Perché non è venuto?"
"Gli impegni di lavoro non gli hanno permesso di venire con me"
"Si... Certo... Il suo grande e faticoso lavoro...".
Sento la solita nota di disappunto che mi fa sospirare.
"Si, è impegnato, ma ha detto che presto mi raggiungerà"
"D'accordo. A cena ci saranno anche tua sorella e suo marito. Buonanotte amore"
"Notte, mamma".
Mi accoccolo sotto le coperte e stringo l'unico peluche di Koya che ho lasciato qui, pensando a quella bastarda di mia sorella che non mi aveva nemmeno annunciato il suo matrimonio.

Pov's Namjoon

Sto prenotando i biglietti aerei. Ho convinto Susi a rimanere qui in Corea, in modo che Adachiagara e Jungkook possano proteggerla e che lei si possa prendersi cura di sua sorella Roxy. È un po' che non sento nominare Adachiagara, ma immagino sia come sempre per i fatti suoi. Cosa mi aspetto? Che un vampiro Capitol come lui venga da un licantropo come me a gustarsi un tè delle cinque con i biscotti?
Sono stramegapreoccupato per Arianna. Se veramente è stato Mark a portarla a Roma... Potrebbe farle del male seriamente, anche se l'ho trasformata in un licantropo, perché qualche idiota ha deciso di far diventare quel cretino ancor più pericoloso di prima, trasformandolo in un Capitol. Per quanto ne so, potrebbe essere stato il padre di Susanna, ma non ne sono certo.
Ordinati i biglietti, con il volo che partirà alle dieci e mezzo, mi illumino sul fatto che la mia piccola patata innocente sia dai suoi genitori... a cui non vado per nulla a genio. Ho cinque anni in più di lei e secondo loro mi approfitto di loro figlia, quando invece la amo. Il mio parere è che loro non dovrebbero nemmeno pensare di imporsi sulla vita di Arianna, perché l'hanno fatta soffrire, sfottendo il suo sogno di diventare Idol.
Continuo a pensare alla piccola patata innocente dallo shatush rosa che mi bacia e mi sorride, mentre sfoglio le sue foto nella galleria del telefono. Ne trovo una in cui stava dormendo, con il viso sereno libero da tutte le preoccupazioni che ho scattato pochi giorni fa. Sento una lacrima rigarmi il viso.
Mi sento stupido, ma pensare a lei in possibile pericolo dall'altra parte del mondo mi fa sentire così... Inutile.
Sento Suga appoggiarmi una mano sulla spalla.
"Ehi, la troverai"
"E poi la porterai a casa, vi sposerete e farete un bel bambino. Così potrò essere finalmente zio".
Guardo Jimin, che si è appena intromesso, e sorrido, asciugandomi la lacrima.

La storia è mia vera scrittrice
*arriva l'amica e la spinge fuori scena*

La storia è mia amica stupida

Ari...vera scrittrice

Si?amica stupida

Sparisci vera scrittrice

Apparte gli scherzi io sono la vera scrittrice e solo in alcuni casi KimNamjoonorRM mi da una mano

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