Capitolo 4

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La mattina dopo mi svegliai verso le undici. Il tempo fuori non sembrava migliorato,non sembrava ancora estate. Il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno ma non avevo intenzione di festeggiarlo in alcun modo anche perché sarei stata tutto il giorno in sala d’attesa circondata da altri miliardi di ragazzi con il mio stesso sogno,sfortunatamente solo il 10% delle persone che entrano in quell’ufficio escono con il sorriso,fieri di se stessi con l’autostima a mille e io ho paura di non essere una di quelle. Ecco,come sempre mi prese un attacco d’ansia,il fatidico giorno era ormai vicino,troppo vicino. Appena sveglia non mi andai neanche a fare una doccia,presi la chitarra e il mio quaderno con le canzoni e cominciai subito a strimpellare qualcosa. D’un tratto il mio fratellino fece irruzione nella mia camera piangendo e tappandosi le orecchie. <<Matteo che c’è? Perché piangi?>> mi precipitai da lui preoccupata. <<Mamma e papà urlano con Lorenzo e tu continui a suonare e cantare>>. I miei genitori litigavano spesso con Lorenzo,lui rispondeva male e loro alzavano la voce fino ad urlarsi tutti e tre contro. <<Va bene dai smetto,vieni in camera a giocare con i lego con me?>>. Se c’era qualcosa che poteva calmare i pianti di mio fratello erano i lego,quando ci giocava era così concentrato che le lacrime smettevano subito. Erano come il ciuccio per i neonati. Dopo aver giocato con lui tornai alla mia musica,ero talmente in ansia. Stavo suonando quando il mio cellulare cominciò a squillare. Guardai lo schermo,era un numero che non avevo salvato in rubrica. “Pronto?”-“hey ciao,sei Alexa giusto?”-“Si sono io,chi parla?”-“Sono Louis,il fratello di Lottie” In quel momento mi venne un blocco,cominciai a diventare nervosa e il mio cuore batteva a mille. Succedeva così tutte le volte che un ragazzo mi rivolgeva la parola,ma lui non era un ragazzo come altri,lui era…famoso,il che mi rendeva ancora più nervosa. “Ehmm,eeh ehmm hey si?”-*rise*”Mia sorella mi ha dato il tuo numero quindi ho pensato di chiamarti per darci appuntamento domani”-“Ehmm no,cioè sisi dimmi”-*rise nuovamente*”Tutto bene?”-“Ehmm sisi” no. Niente andava bene. Ero al telefono con una star,l’idolo di mille ragazzine urlanti,come facevo a stare bene?! “bene,domani ti aspetto alle nove e mezza fuori,il palazzo è il terzo,ok?”-“sisi,va bene ehmm allora a domani”-“a domani alexa”. Chiusi il telefono e restai una manciata di minuti a guardare dritto per dritto a me,immobile. Ero paralizzata. Louis Tomlinson mi aveva appena chiamata,a me,una comunissima ragazza. Okay,era ufficiale,Louis mi avrebbe accompagnata. D’un tratto la musica passo in secondo piano,in quel momento la mia priorità era il vestiario. Aprì l’armadio,rovistai da tutte le parti per cercare qualcosa di decente da indossare ma non avevo niente,soliti vestiti,soliti pantaloni. Dovevo trovare qualcosa di speciale per l’occasione così chiamai una mia amica,Kate. Lei sapeva tutto sulla moda,infatti era stagista da uno stilista famoso. La chiamai e ci demmo appuntamento verso le quattro e un quarto alla boutique dove lavorava. Passai il resto della mattinata a cantare,non mi fermai un secondo,addirittura pranzai in camera per non smettere di lavorare. Succedeva così tutte le volte che mi prendeva l’ansia e oggi ero più nervosa del solito. Cantai fino allo sfinimento. Arrivate le tre andai a farmi una doccia calda. Tendevo a starci ore sotto la doccia,il calore dell’acqua sulla mia pelle era piacevole,potevo sentire ogni mio muscolo rilassarsi e finalmente anche io ero più tranquilla. Uscita dalla doccia erano ormai le tre e mezza. Decisi di vestirmi comoda e pesante,fuori era ancora freddo. Indossai un paio di jeans attillati con il risvoltino,una lunga felpa rosa e un paio di all star bianche. Presi la borsa e l’ombrello e salì in macchina. Guidai fino ad Old Bond Street,parcheggiai e mi misi ad aspettare Kate fuori dal negozio. Dopo circa dieci minuti uscì,più bella del solito. Lavorava in un negozio italiano,La Perla,e vestiva sempre molto elegante per andare al lavoro,ecco perché chiesi aiuto proprio a lei. Si avvicinò a me con un gran sorriso <<Hey Ale>>. <<Hey>> l’abbracciai. <<Mmh quindi hai bisogno del mio aiuto per l’outfit di domani>>. <<Già,non ho niente di carino da mettermi>> le dissi abbassando lo sguardo. Girammo per negozi per un’ora intera ma ne uscivamo sempre a mani vuote. Cominciai a rassegnarmi,non mi stava bene niente. <<Senti io ci rinuncio,non mi sta bene niente>>. <<Ma cosa dici,hai un fisico da urlo e un viso meraviglioso,solo che tutto ciò che abbiamo provato fin’ora non è l’abito giusto per una star. Dai vieni entriamo almeno nell’ultimo negozio>>. Annuii tentando un sorriso. Come ultima scelta entrammo da Abercrombie. Provai una miriade di vestiti e alla fine optai per un paio di shorts a vita alta,una camicetta senza maniche fiorata,tenuta corta con un nodo alla vita,e un paio di sandali. <<Che ne dici di comprare un paio di occhiali da sole da abbinarci?>> disse Kate puntando un ottica dall’altra parte della strada. <<Ehmm va bene>>. Entrammo nel negozio e cominciò a farmi provare ogni tipo di occhiale,ma alla fine scesi un modello semplice,non troppo particolare,con lenti tonde e stanghette sottili. Finito lo shopping accompagnai Kate a casa e poi tornai nella mia. Ricominciai a cantare fino a che non sentì mia madre urlare dal piano di sotto <<E’ prontoo!>>. Mio fratello e mia sorella scesero le scale di fretta facendo a gara per sedersi nel posto migliore perché si,in famiglia ognuno aveva il suo sgabello e mio fratello continuava a litigarselo con mia sorella. <<Allora,sei nervosa per domani?>> mi chiese mia madre incuriosita. Non parlavamo mai di questo a tavola,mi imbarazzava parlarne davanti ai miei fratelli,non so perché. <<Molto>> le dissi a testa bassa. <<Stai tranquilla andrà tutto bene,sei bravissima>> disse mio padre per rassicurarmi e mi accarezzò la schiena. Gli altri sembravano del tutto disinteressati,continuavano ad ingozzarsi senza fare caso a niente. Io ero l’unica della famiglia che mangiava così poco e di solito Lorenzo e Matteo facevano a gara per mangiare i miei avanzi,ma finivano sempre per litigare. Dopo cena andai dritta in camera mia,preparai i vestiti per il giorno dopo,misi a posto gli spartiti e riposizionai la chitarra al suo posto. Avevo già provato abbastanza per oggi così mi misi il pigiama,accesi la televisione in camera e mi immersi sotto le coperte aspettando di addormentarmi.

**spazio autrice**

scusate se è un po' lungo come capitolo ma non volevo scriverne altri due,sono impaziente di arrivare al punto ahahaha. Nel prossimo capitolo cercherò di smuovere un po' la storia finalmente. Fatemi sapere se vi piace perchè non vota o commenta mai nessuno,io continuo perchè mi piace scrivere ma mi farebbe piacere se commentaste o votaste anche se so benissimo che fin'ora è un po' noiosa. Nel prossimo capitolo cercherò di fare meglio:)

You & IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora