Capitolo 10

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[Sesso]

Punto di vista di Christophe Sherwood

{ I lettori sono avvisati che in qusto capitolo saranno presenti contenuti non adatti ai minori di diciotto anni o alle persone sensibili riguardo i rapporti omosessuali}.

Era passato circa un mese da quando ero stato ricoverato e finalmente potevo uscire fuori da quella struttura bianca che odorava di malattia per respirare un po' d'aria fresca e per poter finalmente stringere fra le mie braccia Colton, senza dovermi preoccuparmi della mia ferita.

Speravo di fare una sorpresa al mio principino, non sapeva quando sarei stato dimesso, avevo convinto tutta l'equipe medica a non dirglielo in modo da potergli fare una specie di regalo e passare un po' di tempo assieme come una coppia normale.

Mi incamminai per le strade desolate e poco trafficate che passavano attorno al nostro appartamento in modo da non essere visto, la fredda aria notturna accarezzò dopo tanto la mia pelle facendomi rabbrividire anche se fu stranamente piacevole, bhe, in fin dei conti io amavo il freddo invernale e amavo la pioggia...

Quella notte mi ritenni estremamente fortunato ad aver scelto quel percorso oscuro, intricato e pericoloso di vie e viuzze nascoste, ne fui estremamente grato.

Camminavo a capo chino osservando il suolo, le mani infilate nelle tasche dei miei pantaloni neri in modo da restare al caldo, sapevo che il mio adorato principino amava il calore delle mie mani quando lo toccavo.

Non prestavo molta attenzione a ciò che mi circondava, almeno finché non sentii un piagnucolio provenire da uno dei vicoli poco avanti a dove mi trovavo e aggrottai la fronte credendo che quella "voce" da quello che avevo sentito mi era stranamente familiare e in più il vicolo era subito dietro alla nostra abitazione.

Prima che potessi collegare le eventualità probabili ero già arrivato nella direzione da qui quel suono proveniva e malauguratamente avevo ragione.

Colton era con il corpo spinto contro il muro sudicio di quel vicolo nascosto, aveva una delle mani dell'assalitore che gli impedivano di giridare e una delle sue schifose gambe in mezzo alle sue impedendogli movimenti bruschi, quello schifo stava osando sfiorare e terrorizzare il mio principino.

Ero diventato, in pochi istanti, un concentrato di pura rabbia ed era un male, non potevo controllare le mie azioni quando mi ritrovavo in quello stato e non potevo certamente mostrare al biondo la bestia orribile che potevo diventare, non volevo che lui mi vedesse come un mostro spietato e violento quale ero, ma lo diventato solo quando ero arrabbiato sul serio.

Il biondo piangeva disperato senza però emettere suoni e quello fu ciò che mi stava spingendo a voler uccidere quel lurido verme, ma mi limitai a strattonarlo indietro e a mettermi fra il mio ragazzo e il suo assalitore che cadde a terra e ci mise qualche secondo per rimettersi saldamente in piedi, i suoi occhi castani e i suoi capelli del medesimo colore mi erano familiari, molto familiari, anche troppo.

«Che cazzo fai, non hai notato che ero impegnato? » io non risposi, ringhiai come un animale, ma era tutto quello che riuscivo a fare in quel momento cercando di trattenermi dal fargli davvero molto male «Forse non mi conosci, io sono il nuovo capo dei Mastini Infernali, vuoi essere ucciso forse, uh? » ghignò come se mi avesse in pugno e io risi guardandolo con un serio intento omicida che sembrò ampiamente percepire quando indietreggiò terrorizzato fino a toccare con le spalle la parete opposta.

«Sparisci da questa città, non è una richiesta amichevole »sussurrai a bassa voce guardandolo come un predatore guarda un nemico e lui sbancò, probabilmente mi aveva riconosciuto, ma non mi importava quello che gli passava per la testa.

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