Christophe Sherwood pov.
[Oltre il gelo]Speravo di morire in quel modo, non mi importava di cosa avrebbero pensato gli altri, non potevo farcela, non senza di lui, senza il mio amato principino.
Sentivo freddo, un freddo che non portava conforto, diverso da quello della motte che mi aspettavo,non mi sentivo affatto in pace.
Un forte dolore al petto mi obbligò ad aprire gli occhi, nonostante non avessi voluto, per nessuna ragione avrei addirittura preferito vagare per l'intera eternità nell'oblio.
Comunque, quando lo feci attorno a me potei vedere solo un nero purissimo, un gelo tagliente e il dolore nel mio cure farsi sempre crescente mano a mano che ripensavo al caldo sorriso del biondo e alla sua voce così bella.
E, come se già non lo avessi fatto abbastanza, cominciai ancora una volta a piangere in solitudine, sperando di essere consolato da colui che avevo visto, tramite quella foto, non sarebbe mai più tornato da me e la colpa era mia.
Io non volevo che le cose andassero in quel modo tanto tragico, io non volevo perderlo, io avrei tanto voluto stargli accanto per tutta la vita, stringerlo fra le mie braccia, confortarlo quando aveva degli incubi, proteggerlo da chi voleva fargli del male e amarlo, amarlo più di chiunque altro avrebbe mai potuto.
Ma era troppo tardi, avevo già commesso degli errori ai quali non avrei mai potuto porre rimedio nonostante lo desiderassi ardentemente, nonostante fosse tutto quello che desideravo.
L'unica cosa che davvero volevo era poter spendere tutta la mia esistenza accanto a quell'angelo dalle liquide iridi più belle di ogni smeraldo, era l'unica cosa di cui avevo bisogno per poter esistere perché senza di lui non ero nulla.
Ero rannicchiato a terra con quei dolorosi pensieri nella testa; come potevo proteggere la persona che amavo se non ero in grado di controllare me stesso e non facevo altro che ferirlo per nascondere quelle parti orribili di me...?
Come potevo ammettere che lo amavo profondamente, più di quanto potessi mai amare qualsiasi altra cosa quando non avevo avuto il coraggio di raccontargli di me, di aprirgli totalmente il mio cuore, quando non gli avevo dimostrato fiducia?
Come un idiota realizzai troppo tardi quanto mi ero comportato stupidamente, me ne accorsi quando era ormai troppo tardi, purtroppo, avevo sottovalutato il suo amore e in quel momento mi ritrovavo a pagarne le conseguenze, senza la possibilità di riconquistare il suo cuore e fargli capire quanto fosse importante per me.
Poi sentii una forte presa stringermi il collo come a privarmi del respiro e poi lo vidi, era il mio riflesso, era tutta la rabbia, il rigetto e il dolore che avevo sempre represso, che avevo sempre preteso di non provare per non affrontare la realtà ed era finita in quel modo, alla fine fui costretto ad affrontare ciò da cui ero cosi ostinatamente scappato.
«Ahaha, con le tue stesse mani ti sei distrutto, sei debole » sussurrò una voce distorta al mio orecchio; lo sapevo, sapevo che aveva ragione, non aveva alcun motivo di ripeterlo ancora e ancora.
Presto mi ritrovai con il volto spinto contro il suolo e i movimenti bloccati mentre mi sentivo ripetere tutto quello che mi aveva distrutto, tutto quello che avevo fatto di sbagliato e quello che mi fece più male fu ricordate quando lo feci piangere, quando feci piangere il mio principino.
«Sai che puoi rendere le cose più facili, sai che puoi arrenderti a me e finirà tutto, smetterai finalmente di esistere » sussurrò ancora una volta quella voce tentatrice al mio orecchio promettendo sollievo alla mia anima, promettendo quello che desideravo.
Mi stavo completamente lasciando andare, mi stavo abbandonando all'oscurità che albergava nel mio animo quando un pensiero mi passò per la testa....
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L'amore cos'è?
Chick-LitDue ragazzi, uno diverso dall'altro che si ritrovano a porsi la stessa domanda: l'amore cos'è? Un amore omosessuale non è mai qualcosa di semplice da vivere, c'è la paura di non essere accettati, gli insulti delle persone, di tante persone, c'è la s...