Eric Jeager
[Obbiettivo]Mi ero sorpreso molto quando al mio risveglio avevo trovato Austin, ma mi aveva reso la persona più felice in quel momento senza che ne capissi il motivo.
Da quando mi avevano dimesso passavo molto tempo con il castano e non esagero nel dire che era il tempo meglio speso in tutta la mia vita fino a quel momento, mi sentivo felice quando ero con lui.
Austin non era una brutta persona, aveva fatto delle scelte sbagliate dettate dalla paura e dalla pessima influenza di suo padre e se ne era pentito tantissimo, tanto che ancora continuava a chiedere perdono mentre dormiva.
Lo sapevo perché non avevo ancora parlato con mia sorella e continuavo ad essere insicuro su cosa fare e gentilmente lui si era offerto di ospitarmi, anche se mi era toccato il divano.
Una notte mi ero svegliato per andare in bagno e quando sono passato davanti alla sua camera, grazie alla porta aperta, ho notato come si fosse raggomitolato su se stesso, nascosto dalla grande mole delle coperte che piangeva nel sonno e chiedeva scusa al fratello.
A vedere quella scena mi si era stretto il cuore, sapevo che Chris lo aveva perdonato ma sembrava proprio che lui non fosse capace di farlo pienamente, ma lentamente lo avevo visto andare avanti, a piccoli passi e ne ero contento.
Da quando mi ero svegliato mi sentivo diverso, non mi sentivo più vuoto come lo ero stato per tanto tempo e di conseguenza non avevo più avuto motivo di abbandonarmi a piaceri occasionali cercando di dimenticare quella sgradevole sensazione.
Ma finché non lo si affronta il passato e tutte le pessime scelte che si sono prese a quel tempo tornano ad affacciarsi rischiando di rovinare il tuo presente e questo successe un giorno al supermercato.
Austin si era allontanato un attimo per cercare delle cose e io lo stavo aspettando nella parte esterna della corsia vicino al carrello, proprio allora so avvicinò a me una ragazza dalla chioma biondo ossigenato che mi guardava sbattendo le palpebre come fare civettuolo.
Io la ignorai mentre controllavo lo scorrere del tempo, non volevo avere nulla a che vedere con quella ragazza, che dall'apparenza era la classica ragazza facile che alle feste si passano tutti da ubriachi e io non volevo più essere quello che si faceva ragazze sotto ai ponti, anche se così avevo incontrato quel ragazzo che mi era rimasto a canto.
La ragazza si avvinghió al mio braccio strisciando le sue coppe contro la mia maglietta facendomi davvero innervosire, stavo per risponderle male quando sentii la voce del ragazzo «Ah, scusate... » era piatta, non lasciava trasparire alcun tipo di emozioni e poco dopo si girò sparendo fra gli scaffali.
Io la spostai bruscamente e presi il carrello partendo alla ricerca del castano, per qualche ragione che io stesso non capivo sentivo il bisogno di corrergli dietro e di dimostrargli che ero diverso, che non avevo più intenzione di fare gli stessi errori del passato e non avevo interessi in certa gente.
Lo trovai al reparto dove vendevano dei libri, si era fermato a leggere la copertina di un romanzo e mentre cercavo di comprendere me stesso mi fermai ad osservare il suo profilo illuminato dalle luci calde dei fati che lo sovrastavano.
I capelli scompigliati gli ricadevano a ciocche sulla fronte catturando l'attenzione sui suoi occhi azzurri come il celo che sembravano colpiti dal caldo tepore del sole, i suoi zigomi maschili ma non troppo marcati lo rendevano un bel ragazzo e le sue labbra carnose un po' screpolate sembrarono le più belle che avessi mai visto.
Se ne stava in piedi vicino allo scaffale, stringeva fra le dita il volume dal titolo a me ignoto e lo osservava malinconico nascondendo quello che gli passava per la testa, il suo volto inespressivo cercava di celare il suo animo la postura del suo corpo lo tradiva.
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L'amore cos'è?
ChickLitDue ragazzi, uno diverso dall'altro che si ritrovano a porsi la stessa domanda: l'amore cos'è? Un amore omosessuale non è mai qualcosa di semplice da vivere, c'è la paura di non essere accettati, gli insulti delle persone, di tante persone, c'è la s...