Magnolia Rose Keller è il nome che mia madre ha maledettamente deciso di darmi alla nascita e, giustamente, qualcuno di voi potrebbe pensare che sia stato un evento casuale, tipo che un giorno si sia svegliata, abbia visto dei fiori e pensato "Oh wow, devo assolutamente chiamare mia figlia così", e invece no. Mia mamma è una fioraia, ed è una fioraia completamente ossessionata dai fiori, di quelle che se tu raccogli un pezzo di erba secca dal parco dove i figli dei vicini si fanno le canne, lei ti dice esattamente che tipo di pianta sia e il suo significato profondo. Mia mamma è ossessionata con i fiori quasi quanto io lo sia con gli avverbi, e io adoro gli avverbi, perché rendono palesemente ogni cosa migliore.
Nel linguaggio dei fiori, la magnolia indica forza, dignità e perseveranza. Non posso dire esattamente che corrisponda alla mia figura, perché la dignità la persi l'anno scorso quando feci il bagno nuda al lago per una scommessa, la perseveranza se associata al mio cognome farebbe inorridire qualsiasi insegnante e mi resi conto di non essere una persona forte quando mangiai una vaschetta intera di gelato, nonostante fossi a dieta.
«Mags, vieni giù a preparare la cena, che qui ho messo dell'acqua nel microonde e qualcosa sta bruciando».
Mia mamma, per quelli che non la conoscono, può sembrare una persona precisa e meticolosa, di quelle che stanno attente ad ogni singolo dettaglio e sono brave in quasi tutto quello che fanno. Quando si tratta del suo lavoro, nessuno può negare che sia veramente così, perché è bravissima e sembra riuscire a capire le persone solo dai fiori che scelgono. Quando si tratta della sua famiglia, di fare qualsiasi cosa che non sia curare delle piante, diventa magicamente la persona più goffa e impacciata che possa esistere sulla faccia della terra.
Volere bene a mia mamma è una cosa così facile che non so come abbia fatto mio padre ad abbandonarci per una strega che, in confronto, quelle del Mago di Oz sono due stelline. Vorrei dire di non provare rancore nei suoi confronti, ma purtroppo non è così. Lo odio? No. Preferirei non vivesse con la sua nuova famiglia nella stessa città in cui siamo io e mia madre? Forse. Mi stanno sul culo le sue due figlie? Assolutamente sì.
«Arrivo» urlo, dal piano di sopra. Sto finendo di inscatolare le mie cose, tra due giorni partirò finalmente per il college.
Preferisco ordinare una pizza, piuttosto che cucinare. Sarebbe stata una delle mie ultime pizze per un po' di tempo. Mia mamma sta curando il nostro giardino, alcuni dei fiori che vende li coltiva a casa, altri nell'orto botanico dietro al negozio. Lei è laureata in agraria e ha fatto il master in botanica. Sembra una cosa facile, ma conosce così tanta roba sulle piante che le persone comuni ne rimangono sempre stupite.
Io al college ho deciso di studiare chimica, perché non c'è niente che mi piaccia di più. Mia mamma ed io sogniamo un giorno di creare una linea di profumi, unendo i miei studi e i suoi fiori. Per ora è solo un sogno, ma non si sa mai.
Quando la pizza arriva, mangiamo in silenzio. Nessuna delle due lo vuole ammettere, ma la mia partenza è un tasto dolente. Lei non è mai stata da sola per più di qualche giorno – giusto le gite scolastiche e le vacanze di primavera – e io non penso di essere in grado di passare un anno da sola. Devo farlo, ma sicuramente farò fatica.
«Allora» dice, per rompere il silenzio che si è creato. «Hai finito di preparare tutto? Parti dopodomani».
«Si, mi rimangono solo più le ultime cose da aggiungere» rispondo, mi mancherà, ma non saremo nemmeno poi così lontane. Il mio college dista due ore di macchina da casa, tornerò più spesso di molte altre persone. «Poi devo passare da Dave a salutarlo, chissà quando lo rivedrò».
Dave è un mio amico, uno di quelli che non sono costantemente presenti nella tua vita ma che se hai bisogno ci sono. Gli voglio bene come un fratello, perché è rimasto al mio fianco quando mio padre è andato via. Ha due anni più di me, studia a Yale e torna a casa solo per l'estate. Partirà da un momento all'altro anche lui e non posso non salutarlo.
La lista dei miei amici non è molto lunga: c'è Tammy, che è la mia migliore amica, ammessa nella mia stessa università; Matt, che è già partito e Bryan, il più grande buffone di tutti i tempi, colui che riuscirebbe a fare ridere qualcuno anche stando zitto. Siamo sempre stati noi quattro, inseparabili fin dall'asilo, arrivati al momento di separarci. Sembra triste, ma in realtà è solo la vita.
«Quando vai da Dave, gli dici che ho bisogno di parlare con sua mamma?»
La storia del perché mia mamma e quella di David Grayson Ingram si conoscano ed escano insieme è una di quelle storie divertenti che da nonna racconteresti ad un nipote. Si conobbero in terza elementare, quando Patty Steiner si trasferì in America dalla Svizzera e casualmente finì in classe con mia madre. Furono amiche per un lungo periodo, ma si persero dopo il college. La notizia della gravidanza di Patty – ovvero Dave – fu quello che portò mia mamma a cercare di riallacciare i ponti con lei. Ciò che le unì più di tutto, però, fu quando mia mamma rovesciò un budino in testa ad un loro compagno di classe, perché questo si ostinava a prendere in giro Patty per il suo accento tedesco.
«Certo» annuisco, tornando a focalizzarmi su mia madre. «Penso di andare dopo cena, gli ho già scritto».
Mia mamma mi guarda interrogativa, pensa sempre che tra me e Dave ci sia ancora qualcosa di più di una semplice amicizia, come ai tempi in cui stavamo insieme. Siamo usciti per tre anni, poi lui ha iniziato il college e dopo un po' la distanza si mise in mezzo alla nostra relazione. Finì quella, ma l'amicizia restò.
«Non c'è più niente tra di noi, mamma, e lo sai» le confermo, nonostante io conosca bene la sua speranza di un nostro ritorno di fiamma. Sa che non succederà, ma ci spera comunque.
«Lo so, lo so» sospira. «Ma vorrei vederti di nuovo felice come lo eri con lui».
«Ma io sono felice» le dico, non capendo il suo punto di vista. Non sono mai stata bene come in questo periodo. «La mia nuova vita sta per iniziare».
Lei mi guarda, poi sorride. «Ti auguro sia la più bella che tu possa mai vivere».
Buon pomeriggio bbbella gente, sono qui per la prima volta dopo anni, con il primo capitolo di una nuova storia che ho iniziato a scrivere! Diciamo che l'ispirazione mi è venuta dopo aver rivisto Deadpool 2 e sono fiduciosa che ne uscirà qualcosa di veramente carino ed originale, perché le idee sono tante e non vedo l'ora di scriverlo.
Spero vivamente che questa storia piaccia, perché a me piace davvero tanto! In più, spero di riuscire a renderla anche divertente come me la sono immaginata perché that's kinda my thing. Mi piace rendere ironiche le cose, a voce riesco, per scritto non lo so, ma ci proverò.
I personaggi sono i 5sos, perché questa è una fan fiction. Ci sarà una storia d'amore, che si svilupperà gradualmente anche se non in modo primario per la trama della storia. Possiamo metterla come una cosa secondaria ma fondamentale. In più, per una volta, cosa che non ho mai fatto perché li ho sempre odiati, ho deciso di inserire un triangolo amoroso di quelli brutti brutti, perché si.
La smetto di scrivere in sta parte perché altrimenti non la leggerete mai tutta. Se vi piace fatemelo sapere, commentate o mettete il cuoricino, così decido con che frequenza pubblicare i capitoli! Se non vi piace pazienza, cambierò carriera ahhaha
Buona lettura, Rebecca :*
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flowerish; 5sos
FanfictionAvete presente Domino, il personaggio dei fumetti degli x-men che camminando crea un campo che riesce a cambiare gli eventi rendendoli fortunati? Ecco, io sono un po' come lei, ma esisto nella vita reale. Beh, circa, diciamo che esistevo nella vita...