13. Mamma non lasciarmi

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Adriel

Ultimamente il mondo mi odiava.

Più del dovuto.

Più di quanto abbia mai fatto.

Non riuscivo a muovermi.

Non riuscivo a pensare.

Volevo scappare, ma non potevo.

Volevo urlare, ma non ci riuscivo

Mai avrei immaginato di poter vedere la figura di quella donna fuori la mia porta.

Mai avrei immaginati di rivedere quella donna.

L'unica donna che avessi mai amato.

L'unica donna a cui avrei dato la mia vita se solo l'avesse voluta.

La donna che mi aveva donato la vita.

Mia madre.

"E tu cosa ci fai qui?" fu l'unica cosa che riuscii a dire

Lei mi guardava, non riusciva a parlare.

"Sei cresciuta" mi disse solo

"Vai via mamma" dissi cercando di chiudere la porta

Mamma.

Dire quella parola mi faceva strano.

Mi faceva brutto.

"Adriel aspetta" disse bloccando la porta ed entrando in casa

"Esci. Ora" dissi ma lei non mi sentì

"Lasciami parlare" chiese e si avvicinò

"Parlare? Ora vuoi parlare? Dopo due fottutissimi anni vuoi parlare?" iniziai ad urlare.

"Dov'eri quando io volevo parlare con te? Neh?! Dov'eri quando ti chiedevo di ascoltarmi, di farmi spiegare cosa stesse succedendo nella mia fottutissima vita? Dov'eri quando con le lacrime ti chiedevo di aspettare, di non portarmi in quella clinica, di non lasciarmi lì?" dissi con le lacrime che minacciavano di uscire.

"Dove cazzo eri mamma?!" urlai

Lei abbassò lo sguardo, non parlava.

"Mamma" dissi io

"Questa parola è strana" continuai

"Tu non sei mia madre" dissi e finalmente mi guardò negli occhi.

I miei erano vuoi, impassibili.

Io ero impassibile.

In quel momento non provavo nulla.

"La parola 'mamma' non ti appartiene. Non sei mia madre, sei solo una donna che mi ha messo al mondo."

Lei iniziò a piangere. Lei.

Sai quante volte ho pianto io?
Troppe.
Talmente troppe che ormai non ho più lacrime

"Adesso va via da casa mia, prima che chiamo la polizia" dissi indicandole la porta e lei uscii.

Chiusi la porta e mi appoggiai ad essa.

Piano piano mi ritrovai seduta a terra.

Le ginocchia strette al petto e la testa tra di loro.

Ero sola.

Ero vuota.

Ritornai al letto e cerai di dormire.

Ti prego salvamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora