Io che parlo già di un altro.
Io che ripercorro mentalmente tutte le persone per la quale ho scritto fiumi di parole.
Tutti che fanno parte del passato,
tutti che fanno parte dei rimpianti.
Il mio “desiderio delle 11:11 “,
il mio “canyon” dai “fottuti occhi azzurri come il mare”,
ed ora il, forse, mio “nuovo inizio”;
tutte persone che passano,
lasciano vuoti colmabili abbastanza facilmente ho costatato.
Ma c'è una persona, quella da cui tutto è iniziato;
il mio “ 365 giorni” ,“7 novembre” ,“29 ottobre” , “come neve” , “due orbite”
e tante altre,
la mia metà, il mio più grande rimpianto,
il mio più grande “se”, “chissà”, “magari un giorno”...
l'unico tra i pochi più importanti.
L'unico in grado di colmare quel vuoto,
sebbene il mio cuore non può desistere,
in quanto solitario,
dall' “innamorarsi “ di nuovo e andare avanti.
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Read Me Inside
PoetryNon è una storia che si narra. Non ha protagonisti o colpi di scena. È una storia su tutti noi, diversa e unica. Che si racconta da sola. Senza bisogno di narratore. Basta sapersi leggere.