memøries

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tempo.
era quello che Josh vedeva correre inesorabile quella mattina.
le lancette dell'orologio da parete di color ligneo, appeso vicino alla porta della sua camera oramai spoglia, svestita di ogni oggetto che gli stava a cuore, correvano senza sosta e senza mancare un tic.
lui aveva ormai finito di impacchettare tutti i suoi quaderni, i vestiti, i poster, le foto, gli skateboard che aveva. l'agenzia di traslochi poi, aveva caricato la sua batteria su un furgone una settimana addietro, la sua "bambina" oramai lo stava aspettando nel suo nuovo appartamento.
da New Orleans a San Francisco, lo scenario cambiava completamente.
non avrebbe più sentito il magnifico jazz della città intasare le strade, ma al suo posto il rumore sfrenato delle macchine che sfrecciavano verso un orizzonte di  palazzi accesi dalla luce del sole della west coast, torrido e smorzato solo dalla brezza del mare vicino. non avrebbe più visto la nebbia calare sul bayou dove passavano traghetti ad ogni ora, ma il sole californiano tramontare dietro i palazzi e velare tutto di una luce rossa accesa, e dal ponte sospeso tra i più belli del mondo, la vista sarebbe stata senza eguali.
Josh non vedeva l'ora di immergersi in tutti quei colori, di tornare ad essere vivo e non solo un altro bianco fantasma che passava inosservato per la strada, curvo e ciondolante come il pendolo arrugginito di un vecchio orologio.
decise che il suo ultimo ricordo di New Orleans, sarebbe stata la sua metamorfosi. ambiva alla liberazione da quei due colori, bianco e nero angoscianti, quindi si sarebbe immerso in un mare di colori senza neanche pensarci due volte.
era il suo ultimo tramonto, nella città dove era cresciuto.
pochi amici di vecchia data ora solo sconosciuti si erano riuniti nel parco  sul fiume dove erano soliti incontrarsi da adolescenti. c'erano gli stessi volti di sempre accompagnati da vite diventate anonime per gli altri, che piano piano (chi prima, chi dopo) avevano preso strade diverse che non si incontravano mai.
quel momento, in quel parco, era l'ultima stazione di servizio che si poteva vedere. l'ultimo lasso di tempo d trascorrere insieme, stare insieme per l'ultima volta, non come un gruppo di amici ma come persone.
era il loro addio.
o forse no, perché si sa quanto è strana la vita.
"il ragazzo californiano" lo definivano così ora quegli amici di un tempo, mentre due di loro intonavano quella canzone, che Josh aveva sempre trovato orrenda, su San Francisco.
mentre parlavano tra loro e accendevano le "stelline d'artificio" come le definivano un tempo, si lasciavano andare in ricordi che il ragazzo, presto, avrebbe lasciato andare.

Oh memories
Where'd you go?
You were all I've ever known
How I miss yesterday
And how I'd let it fade away?

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spero vi stia piacendo la storia :3
presto Tyler e Josh si incontreranno
meeeeh-heh

MA POI TRENCH
M

AMMA MIA
È STUPENDO HELPO

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