in cøld bløød

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a quanto pare, non vi siete ancora liberati di me.
leggete sotto!

la mattina dopo, per Tyler fu come svegliarsi da un coma
davanti ai suoi occhi, tutto sfocato.
sentiva come un ago conficcato nel proprio cranio, pressante e doloroso.
il mal di testa si accentuava ogni volta che il ragazzo si muoveva anche di poco. ricordava di aver bevuto, di aver bevuto molto. ma non si capacitava a di come avesse fatto a bere così tanto da ridursi in quello stato pietoso.
sapeva solo che non era in un posto che conosceva.
provò a risollevarsi, ma i muscoli stanchi e la testa pesante non gli furono di grande aiuto, anzi, fecero fallire il suo pigro tentativo sul nascere.
l'ultima volta che aveva superato il limite, era giugno di due anni prima. i ricordi lo avvolsero come le coperte che si trovava addosso.
alla festa di compleanno di una sua vecchia amica, quando ancora aveva speranza di poter realizzare i propri sogni rimanendo nella sua triste città, aveva fatto un macello.
fu forse l'unica volta che il ragazzo si lasciò guidare dai propri sentimenti.
perché a Tyler, l'amore aveva portato via tutto, con troppa facilità.
si ricordava ancora degli occhi azzurro ghiaccio che gli avevano rubato il cuore, i suoi capelli biondi con cui il moro amava giocare e le sue labbra, quelle labbra che furono le prime su cui posò un bacio.
già stanco di rivivere quei ricordi che erano soliti lasciare un gusto dolceamaro sulla sua lingua, si tirò su seduto, questa volta lentamente.
si spostò prima sugli avambracci, poi sui propri palmi. la testa gli girava a non finire, ci volle un buon quarto d'ora prima che si riprendesse del tutto. il passo successivo fu il più estenuante. appoggiò i propri piedi, nudi, sul parquet caldo di quella stanza anonima, usando le ultime forze che gli rimanevano per issarsi in piedi.
nonostante il suo stato, riuscì a tenersi su. soddisfatto, iniziò a guardarsi intorno con rinnovato interesse.
la camera in cui si trovava era molto luminosa, una grande finestra prendeva l'angolo destro della stanza e ogni mobile, soprammobile e oggetto di uso abitudinale era sistemato minuziosamente, con un'attenzione particolare al dettaglio.
quando Tyler riuscì a compiere i primi passi, fu investito dalla vista mozzafiato che il curioso angolo esagonale di finestre offriva.
il Golden Gate Bridge sembrava emergere dalla ormai rada nebbia: il nuovo sole baciava dolcemente le sue torri, arrivando a colpire anche parte dei cavi di sospensione e dandogli le vesti di un'immagine eterea.
il moro rimase strabiliato dalla golden hour mattutina a cui stava assistendo, tanto che non si accorse, almeno non inizialmente, della musica che aveva iniziato a rieccheggiare nella stanza accanto a dove aveva riposato quella notte.
quando si accorse del ritmo di una canzone a lui molto familiare, riprese coscienza.
fissò intensamente la porta, la sua mente era ancora troppo offuscata dagli effetti dell'alcol per poter pensare lucidamente, così si avvicinò con la massima calma alla maniglia in ottone davanti a lui, prima di spingerla leggermente.
senza la porta ad offuscare la musica, il ragazzo riuscì a distinguere fermamente la canzone che aleggiava per l'appartamento.
in cold blood degli alt-j riempiva allora tutte le stanze con il suo ritmo alternative-rock che faceva sentire il gruppo inglese in maniera oltremodo spiccata rispetto al chiasso che la città portava con sé fin dalle prime luci dell'alba.
Tyler non era ancora cosciente del luogo in cui ora si trovava, ma una voce rauca che canticchiava gli fece capire che non era solo.
col cuore in gola si diresse verso la fonte, ma la visione che gli si presentò davanti lo fece rilassare nuovamente.
la chioma rosa di Josh andava avanti e indietro a ritmo della musica, dondolando e seguendo il tempo con un'esattezza straordinaria.
si era alzato presto, per così dire. in realtà era rimasto sveglio tutta notte a pensare che cosa stesse facendo, se fosse stata una buona idea portare uno sconosciuto in casa propria, se quel ragazzo era in quel bar per caso o lo stava seguendo, se-
troppi pensieri, si era detto. si addormentò proprio quando il sole stava ormai per sorgere.
dopo un riposino di 20 minuti, aveva raccolto le proprie energie e si era messo ai fornelli, per la prima volta da quando si era trasferito.
Josh odiava stare in silenzio per troppo tempo, quindi pensò che della musica lo avrebbe solamente aiutato a distrarsi dai pensieri che lo avevano tormentato quella notte.
passarono forse 10 minuti, forse 5. sopra alla melodia profonda della musica e allo sfrigolare della padella, il tinto sentì un flebile "buongiorno" riecheggiare dietro di lui.
si girò di scatto, quasi facendo cadere le uova, con il cuore in gola.
Tyler era appoggiato contro l'angolo tra la cucina e la camera, capelli sparati in tutte le direzioni, occhi semichiusi, labbra secche e un flebile sorriso.
per poco il tinto non ne morì.
"oh ciao Tyler, dormito bene?" Josh si maledì mentalmente per la propria voce tremolante, ma non poteva farci nulla.
il moro strizzò gli occhi due volte prima di rispondere con un mezzo sbadiglio.
"sì, sì, ho dormito benissimo... uhm" fece una breve pausa, mentre si avvicinava all'altro. "in realtà volevo ringraziarti per avermi tirato fuori da quel bar, uh... e chiederti scusa per averti... coinvolto? " il moro era davvero in imbarazzo, si sentiva un enorme peso per l'altro.
sapeva che da ubriaco usciva un'altra parte di lui, non osava nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto dire o fare se il ragazzo del treno non l'avesse aiutato.
questo, come se gli avesse letto la mente, sorrise "davvero, non preoccuparti. se non ti avessi voluto aiutare non ti avrei portato a casa mia, no?"
l'atmosfera si fece molto meno tesa tra i due.
l'ansia del tinto si affievolì alla vista del visibile imbarazzo dell'altro.
"comunque, ho preparato la colazione per entrambi... spero che ti piacciano le uova extra croccanti, penso che si siano un po' bruciate mentre parlavamo"

Zero one one one
zero zero one one
Crying zeros and
I'm hearing one one ones
Lifeless back slaps the surface of the pool
Pool killer, killer, pool, pool killer
Kiss me

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ok
allora
ciao?????????

dopo quasi un anno credo, aggiorno questa ff
penso che io debba delle scuse ai miei lettori. lo so, sono stata via tanto e probabilmente il 90% di voi si sarà dimenticato ormai di questa storia lol.

volevo chiarire qualche cosa
ad oggi non shippo più joshler
in realtà penso che quando nacque questa fanfiction già avevo abbandonato la coppia
ne ho però approfittato, vista la mia scarsa voglia/il mio scarso talento nel creare personaggi da zero.
amo Tyler e Josh, li rispetto tantissimo e se un qualsiasi modo dovessi """offenderli""" toglierò subito il disturbo!
questo era il punto primo
punto secondo:
siamo in quarantena boiz
questo capitolo era già quasi completato, il che mi ha spronata a finirlo una volta per tutte, ma di questi tempi tutto è possibile, quindi è possibile che anche questa storia torni a splendere

in conclusion:
FATEMI SAPERE SE ESISTETE ANCORA LETTORI DI QUESTA STORIELLA, I'M BACK AND I LOVE YOU

-la tipa che scrive skin

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10, 2020 ⏰

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