X. Fidarsi

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Levi chiuse la porta con la chiave cercando di calmare il leggero tremolio delle sue mani.

La lasciò cadere sulla scrivania, voltandosi verso Eren che si era buttato sul letto dopo aver lanciato le scarpe da qualche parte.

Erano riusciti, con non poca fatica, a non farsi beccare da Erwin o da un cameriere di nome Oruo (a detta di Eren antipatico come un mignolo contro il comodino).

Levi non era riuscito a trattenersi, correggendo con "mellino" e rispondendo alla sua faccia confusa dicendo che l'ultimo dito del piede si chiamava in quel modo.

Si tolse le Converse posandole ordinatamente nella scarpiera per poi gattonare sul letto fino a raggiungere il castano.

Afferrò la sua mano sistemandosi a cavalcioni su di lui che intanto si era tolto il borsello, aprendolo sotto gli occhi curiosi di Rivaille.

Di certo non si scandalizzò quando tiró fuori un preservativo e un tubetto di lubrificante che posò sul comodino.

"Non vedevo l'ora" sussurrò il maggiore afferrandogli il viso tra le mani per poi dargli il primo bacio di quella notte.

Rivaille assecondò i movimenti della sua bocca, incontrando immediatamente la lingua calda di Eren e si stese su di lui posandogli le braccia attorno al collo.

Le loro mani furono guidate dall'istinto, dalla lussuria e dalla voglia di sentire la pelle dell'altro contro la propria.

Le loro magliette sparirono in un lampo, una a terra e una sul fondo del letto.

Levi approfittò della sua posizione accarezzando tutto il petto abbronzato e muscoloso di Eren, sentendo la morbidezza della sua pelle, sicuramente si era fatto una doccia prima di andare al laghetto.

Ne ebbe la conferma nel sentire il forte profumo del bagnoschiuma da uomo, quando gli baciò il collo immergendo il palmo in quella zazzera castana.

"Mi piaci un sacco" sussurrò posandogli dei baci lungo il mento fino alle sue labbra che plasmò con i denti e la lingua.

Eren lasciò che Rivaille parlasse, non si preoccupò delle sue parole o di rispondere.

Il corvino era giovane e, visto il suo tremore e imbarazzo, non doveva aver avuto molte esperienze, probabilmente solo un ragazzo o due.

Lasciò perdere quei pensieri assumendo immediatamente il controllo, invertendo le posizioni e alzandosi in piedi davanti a lui per togliersi i jeans lunghi fino al ginocchio, lasciandoseli scivolare lungo le gambe facendoli infine volare a terra.

Levi agì d'istinto alla vista del corpo seminudo del compagno, si mise seduto passando le mani lungo i polpacci e le cosce di lui fino ad inginocchiarsi per toccargli il sedere.
Sentiva l'imbarazzo salire al suo viso ma cercò di non farvi caso, non voleva farsi vedere ancora più inesperto di quanto già fosse.

Deglutí cercando dentro di sé il coraggio, non per altro Pottermore lo aveva smistato in grifondoro.

Sfiorò con le dita il membro di Eren da sopra i boxer udendo però un "Dai Rivaille, non farti pregare" che lo mise un po' in ansia, non aveva mai fatto una cosa del genere.

Gli tolse l'intimo mordendosi il labbro, timoroso di quello che stava per fare.

Afferrò l'erezione di Eren muovendo la mano dapprima lentamente per poi stringere un po' quando udí un gemito.

Percorse la lunghezza dalla base alla punta dove premette il pollice, sperò solo che i porno fossero serviti a qualcosa.

Alzò lo sguardo verso Eren incontrando i suoi occhi verdi e arrossí moltissimo.

Gli occhi bugiardi di cui mi innamorai || Ereri ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora