CAPITOLO BONUS

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Rivaille scese dalla macchina indossando gli occhiali da sole per poi fissare l'edificio bianco davanti a sé.

Fece un cenno al tassista per farsi attendere e poi varcò il cancello della scuola superiore dove lavorava il suo fidanzato con il quale stava insieme da ormai quattro anni.

Proprio due giorni dopo sarebbe stato il loro anniversario e Rivaille doveva trascorrerlo sul palco a cantare e suonare nella capitale della Russia.

Suonò alla porta e dopo le presentazioni con la bidella, ella acconsentì ad accompagnarlo fino a una classe di studenti del secondo anno dove sentiva la voce calma di Eren spiegare regole d'inglese per l'imminente test di recupero di settembre.

La porta era aperta ma bussó lo stesso per farsi notare dal compagno.

Appena Eren lo vide, i suoi occhi si illuminarono ma le urla di alcune studentesse ruppero il contatto.

"È L!" Esclamò una, distruggendo il timpano del compagno di banco.

Tutti scattarono in piedi armati di fogli, penne e cellulari per scattare delle foto sotto i rimproveri di Eren che cercava di mantenere il controllo.

"Sedetevi, li faccio a tutti" dopo il comando del corvino la classe tornò in silenzio al posto.

Tutti gioirono dopo l'autografo, la foto e l'abbraccio con la rockstar.

Dopo quindici minuti Eren poté godersi le braccia del fidanzato attorno al proprio corpo sotto gli urletti delle giovani studentesse.

"Stai partendo?" Chiese il castano togliendogli gli occhiali da sole per incontrare il suo sguardo serio.

"Sì, ti sei dimenticato a casa il portafogli, dentro ti ho messo l'indirizzo dell'albergo"

"Ti ringrazio. Ci vediamo stanotte allora"

Il più basso annuì facendo per andarsene ma, come prevedibile, Eren gli prese il viso con una mano dandogli un bacio a fior di labbra.

Gli sorrise raggiante per poi accompagnarlo fino alla porta dove si salutarono, così come fecero gli altri studenti.

Si guardarono un'ultima volta per poi dividersi.

                                  *

"In ginocchio, maiale!"

Il pubblico cadde sulle ginocchia a quel comando, urlando e cantando a squarciagola l'ultima canzone di quel magnifico concerto e alzando cartelloni con scritto a caratteri cubitali: INSULTAMI!

Dai lati del palco furono sparati fumo e fiamme finte che fecero urlare ancora di più il pubblico.

Rivaille, Isabel e Farlan erano stremati e sudati.

Gli abiti neri di scena erano appiccicati alle loro pelli nonostante il freddo della Russia.

Erano felici.

Avevano avuto un successo eclatante e avevano iniziato a girare il mondo, sempre insieme, bende sui visi e un pubblico immenso.

Ogni concerto era SOLD OUT.

Il più piccolo trattenne un sorriso soddisfatto sporgendo la mano verso la folla urlante che riuscì a sfiorarla.

Aspettavano solo che quella canzone finisse per avere la possibilità di prendere le bende di uno dei componenti.

Era una cosa che avevano iniziato a fare fin dal primo concerto: autografavano le loro bende prima di lanciarle tra il pubblico.

Potevano essere madide di sudore eppure tutti aspettavano quel momento con impazienza e speranza.

Gli occhi bugiardi di cui mi innamorai || Ereri ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora