XVI. Soffri pt. 1

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"Non ho idee" disse Eren afferrando dell'uva dal tavolo del buffet mentre guardava Armin aiutare Marco a preparare le tavole per la cena: erano già le sei e mezza e l'animatore era rimasto a pensare per ore a un modo per parlare con Rivaille senza interruzioni.

Sospiró pesantemente storcendo la bocca quando morse un semino, il quale gli lasciò quell'orribile sensazione amara.

"Secondo me dovresti semplicemente andare in camera e bussare" propose Armin sistemando i tovaglioli a forma di rosa.

"Torno subito" disse Marco quando udì il telefono posto all'entrata della cucina squillare e si affrettò a raggiungerlo portandoselo all'orecchio per rispondere.

Eren ingoió un altro acino passandosi la mano tra i capelli castani, scompigliandoli.

Come poteva incontrarlo e chiedergli scusa?

Rivaille era orgoglioso e difficile da comprendere.

"Mi sbatterebbe la porta in faccia" rispose ad Armin per poi tornare a pensare.

Marco tornó pochi minuti dopo con un dolce sorriso.

"Buone notizie: il signor Ackerman desidera la cena in camera alle ore otto, poiché tornerà dalla palestra"

Eren spalancó gli occhi scattando in piedi, era quello il momento.

Lo ringraziò uscendo di corsa dalla sala: doveva pensare a un piano.

             
                                  *

Rivaille tolse con un sospiro la maglietta piena di sudore, dopo tre intere ore in palestra.

Doveva assolutamente farsi una doccia.

Sentì qualcuno bussare alla porta e poi una voce dire: "Servizio in camera".

Abbassò la maniglia lasciando che il giovane passasse e gli diede subito le spalle avviandosi all'ambito bagno davanti a lui.

"Ciao Marco, lascia pure lì, ti ringrazio. La mancia è sul comodino"

"La ringrazio, buona serata".

Spinse il carrello in camera, osservò il corvino sparire in bagno proprio come Eren aveva predetto e sorrise.

Sperava che le cose si sistemassero.

Lasciò la stanza e la mancia non la guardò nemmeno.

                                    *

Rivaille uscì dalla sua amata doccia di quaranta minuti con un accappatoio bianco del resort, i muscoli rilassati e il corpo completamente pulito.

Aveva promesso a Isabel che avrebbe mangiato e ringraziò il fatto che Marco gli avesse messo il cibo in caldo, altrimenti avrebbe mangiato puro cemento.

Si voltò di scatto, rischiando di far cadere il piatto con il filetto e le patate, udendo la porta del bagno chiudersi di scatto.

Eren davanti a lui lo guardava seriamente, gli occhi verdi puntati sul suo viso.

Passarono solo pochi secondi in completo silenzio prima che Rivaille cominciasse a parlare con un tono fintamente disinteressato.

"Cosa vuoi?"

"Parlare con te" rispose immediatamente.

"Certo" rispose ironico avvicinandosi alla porta.

"Vattene"

Fece per aprirla ma si bloccò nel constatare che fosse chiusa.

Si voltò verso il castano che alzò sia la chiave della stanza che quella del bagno.

Gli occhi bugiardi di cui mi innamorai || Ereri ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora