XXIII. Suona per me

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Eren ingoió il sorso di tè nero dopo avervi mescolato all'interno almeno tre cucchiaini di zucchero.

Kuchel gli si sedette davanti, la tazza tra le mani e gli occhi fissi sul ventiduenne che si guardò il braccio pieno di graffi provocati dalle unghie di Rivaille.

Accennó un sorriso per poi rivolgersi alla donna.

"Non credo lei sappia come io e Rivaille ci siamo conosciuti"

La corvina fece per parlare ma si trattenne, poiché capì, che egli non si aspettava una risposta.

"L'ho preso in giro, l'ho illuso e lui credeva di poter avere una storia con me. Io, invece, volevo semplicemente altro e l'ho ottenuto" fece una pausa notando come Kuchel avesse spalancato gli occhi e continuò.

"Non mi sono mai pentito così tanto. Rivaille è una persona fantastica."

"Lo so..." Intervenne l'altra. "È perfetto"

Eren sbuffó e, da quel momento, non si trattenne.

"È sua madre e non lo conosce minimamente!" L'accusó. "Sa perché sembra perfetto? Così bravo a scuola, negli sport, educato, altruista...sa cantare, suonare il piano, la chitarra elettrica e la batteria" si alzò in piedi ormai arrabbiato, posando la tazza sul tavolino.

"L'ha fatto per lei" decretó. "Perché lei non c'è stata nella sua vita, voleva solo che lei lo andasse a vedere alle esibizioni, a scuola per sentire le lodi degli insegnanti o semplicemente per trascorrere del tempo insieme a lui" la guardò negli occhi.

Sapeva di star esagerando, stava rimproverando una persona molto più grande di lui eppure in quel momento non gli importava.

Voleva solo il bene di Rivaille.

"Con il mio comportamento l'ho distrutto, l'ho visto crollare davanti ai miei occhi. È stata l'esperienza più brutta della mia vita" si sedette nuovamente sospirando stanco.

Sorrise leggermente ripensando al suo unico amore.

"Poi però l'ho visto pian piano rimettersi in piedi, perché è il ragazzo più forte che abbia mai incontrato. L'ho conosciuto, però, per com'è realmente e per ció che mi ha fatto poi innamorare di lui: Rivaille non è affatto perfetto, ha molti difetti come tutti: egocentrico, esibizionista, arrogante alle volte e orgoglioso. Eppure durante quel mese di vacanza ha fatto cose straordinarie tra le quali salvare una bambina dall'annegare, sostituire con Isabel e Farlan una band che aveva avuto un incidente ed è riuscito a farmi innamorare di lui." Guardó la donna che teneva gli occhi lucidi fissi sul tè nel quale poi cadde una lacrima.

"In questi giorni un produttore dovrebbe chiamarlo per registrare una canzone. Lo sapeva questo, signora Ackerman? Suo figlio potrebbe diventare una rockstar ed essere lui, magari, a non avere più tempo per lei"

"Lo so di essere stata assente durante la sua vita...probabilmente credevo che i soldi che guadagno potessero renderlo felice, non è semplice crescere un figlio da sola" si asciugó una lacrima guardando il fidanzato di suo figlio.

"Non ho mai avuto nessuno che m'insegnasse a fare la madre né un compagno accanto. Credevo di star facendo il bene per lui, volevo che tutti vedessero quanto fosse fantastico Rivaille, desideravo che quelle mancanze nella sua infanzia venissero riempite dalle altre persone: amici, insegnanti, passioni..."

Si portò una mano davanti alla bocca dopo un singhiozzo che non era riuscita a trattenere.

"Ma ho finito per lasciarlo in disparte e l'ho fatto soffrire. Mi ripromettevo di cambiare ma non ci riesco. L'ho trovata un'abitudine e da quando ha iniziato ad andare a Londra l'ho visto sparire dalle mie mani ormai cresciuto. Ho pensato fosse giunto quel fatidico distacco dalla famiglia. Mi dispiace così tanto, ho così tanti rimpianti..." Detto questo scoppió in lacrime nascondendo il viso con una mano.

Gli occhi bugiardi di cui mi innamorai || Ereri ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora