2. Myths

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((T/n)'s Pov)
Non conoscevi il luogo in cui ti risveglisti e ciò ti apportò parecchia ansia, propria della tua personalità anche prima della Slenderman sickness, la quale ti aveva segnato indelebilmente nel profondo, seppur i dolori fisici fossero spariti.
Tornando ai pensieri di poco prima, sapevi che la maggior parte delle persone non sopravvivevano alla vicinanza dello Slenderman. Delle poche che invece venivano scelte come Proxy, poi, il 98% moriva in un breve lasso di tempo. Chi rimaneva, infine, spesso soffriva di amnesie anche molto gravi. Il primo esempio a cui pensasti fu Masky, un ragazzo che sapevi bene soffriva troppo per quanto provasse ad andare avanti. Hoody probabilmente era nella sua stessa situazione, anche se non lo dava a vedere quanto Masky. Poi, c'era anche Ticcy Toby, o meglio solo Toby come vorrebbe lui, che oltre all'esperienza con Slenderman aveva sofferto moltissimo già di suo.
Eri tanto dispiaciuta per la loro situazione, soprattutto per qualche motivo Masky ti faceva tenerezza, ma non eri disposta a farti ammazzare da loro per uno scatto d'ira.
Potevi usare quelle informazioni a tuo vantaggio. Dunque, pensasti, Slenderman di sicuro sapeva che eri in possesso di esse e  se eri fortunata pensava che ti avrebbero spinto ad arrenderti al tuo destino... ma tu eri piena di speranza soprattutto nei momenti più bui, gli stessi nei quali tiravi fuori una gran forza di volontà.
Ne saresti uscita, con le mani pulite o sporche di sangue.
Se per difesa, il pensiero di uccidere o anche solo spezzare ossa altrui non ti dava fastidio, anzi, eri disposta a farlo per farti rispettare ed evitare di essere attaccata ancora. Ciò che ti turbava parecchio era, però, che i Proxy uccidevano sotto l'ordine dello Slenderman e spesso le loro vittime erano degli innocenti.
"Sei una ragazza intelligente." disse una voce sconosciuta nella tua testa. Alzasti lo sguardo di scatto, trovando Slenderman che, in piedi a pochi metri da te, ti stava porgendo una mano "So già che sai tutto. Ti conviene arrenderti, soffrirai di meno."
Non ti mossi di un millimetro, continuando a fissarlo e non osando prendere quella mano bianca come la pelle morta. Solo la fissasti avvicinarsi sempre più alla tua fronte, finché non la toccó. Non reagisti. Sapevi che tanto si sarebbe teletrasportato ovunque pur di seguirti. Questa intuizione sembrò compiacerlo: "Sai che ti dico? - la su voce era nella tua testa come sempre - cancellarti la memoria sarebbe solo uno spreco. Vedo che ci arrivi da sola quando devi fare un passo indietro."
Dopo di che, una nube nera l'avvolse, facendoti sussultare e ritrarre indietro, per poi non lasciare alcuna sua traccia.
Sospirasti, rimettendoti in piedi. Ora eri sicuramente immune alle sue radiazioni, se no non saresti migliorata così drasticamente, a meno che non ti avesse imbottito delle strane pillole che concedeva a Masky e Hoody. Non era quello il caso però, altrimenti non saresti stata così bene. Perché fisicamente eri in perfetto stato e pronta anche ad uccidere qualcuno, ma mentalmente eri in conflitto. Non volevi uccidere a caso. Non volevi dover dire addio alla tua vita. Non volevi essere un burattino nelle sue mani.

(Toby's Pov)
"Guarda guarda chi si é svegliata, la bella addormentata nel bosco!" esclamai una volta spalancata la porta. (T/n) mi squadrò da cima a fondo, con uno sguardo che esprimeva un misto tra odio puro per tutti noi e paura per il suo futuro. Un'espressione da teatro.
"Che succede? Il gatto ti ha mangiato la lingua? O é stato lo Slenderman?" e risi di buon gusto.
Ci mise qualche secondo a rispondere, forse per pensare a quale fosse la scelta migliore che poteva fare per sopravvivere: "No."
"Bene, buono a sapersi." conclusi ancora sogghignando e avvicinandomi a lei, prendendola per il braccio ed alzandola di forza. Non oppose resistenza e pareva avere il morale sotto ai piedi. Che le avesse fatto il lavaggio del cervello?
"Non sopporto le pappe molli, capito? Quindi seguimi subito con le tue gambe, perché se ti trascinassi io potrei anche decidere di ucciderti seduta stante."
Lei annuì, strappando il suo braccio dalla mia mano con un movimento brusco come ad esprimere rabbia nei miei confronti. Era un libro aperto per me, figuriamoci per Slenderman.

((T/n)'s Pov)
Toby ti guidò fuori da quella catapecchia, che disse essere di Masky, ma aggiunse che ti avrebbe decapitata con una delle sue due amiche - e fece un cenno col capo per indicare una delle sue due asce - se ti fossi azzardata a rivelare ad anima viva o morta che lui sapeva dove abitava.
Solo Slenderman lo sapeva oltre a voi due, concluse, e il motivo non poteva rivelartelo perché, parole sue, non erano cazzi tuoi, ma tanto l'avevi intuito: Masky era un ribelle.
Facesti spallucce non appena ti diede di nuovo le spalle e lo seguisti.
Optasti per non porgli domande sulla vostra meta, un po' per non farlo incazzare ulteriormente ed un po' perché in realtà non lo volevi sapere.
"Uffa!" imprecò "Un po' più lontano per cercare i Proxy, eh Slenderman?"
Lontano? Oh cazzo, pensasti, sapevi benissimo cosa ti avrebbe detto alla prossima domanda.
"Lontano?" mormorasti.
"Ma allora non stavo parlando al vento!" esclamò per schernirti "Era ora che mi ponessi qualche domanda, cominciavo a rompermi... bhe ti dico solo che siamo molto lontani da casa tua."
Quelle parole ti fecero male e non poco, avevi sempre sofferto la nostalgia di casa e stavolta era incrementata dal fatto che sapevi benissimo di non poter tornare indietro. Ti mancava la tua vecchia vita, ti mancavano i tuoi, ti mancava (n/a).
"Scommetto che anche se non lo chiedi vuoi sapere dove andiamo." continuò "Ebbene, proprio lì."
Per un attimo quelle parole ti colpirono nel profondo, ricordandoti però di una Fanfiction molto bella che avevi letto, non con i soliti peluche ma con creepypasta vere, in cui il killer, aveva concesso alla protagonista di tornare a casa un'ultima volta per un fugace addio, ma trovarono i genitori morti.
Il solo pensiero che potesse capitarti la stessa cosa ti fece venire evidenti brividi e gli occhi lucidi.
Non ti accorsi di andare a sbattere contro Toby, talmente eri presa dalle tue paranoie, che in quella situazione avresti comunque avuto indipendentemente dalla Slenderman sickness - eri paranoica di tuo.
"Che ti succede? Pensavo che fossi felice di tornare a casa."
Alzasti lo sguardo sorpresa, poi ricordandoti che non potevi né cedere né farlo insospettire. Non sapeva che tu sapevi di loro.
"Ovvio." aggiungesti.
"E allora fai un sorriso, stai per dire addio alla tua vecchia vita!" e rise come un pazzo.
Lo guardasti seria, senza esprimere particolari emozioni rivolte a lui. Le prese in giro non ti toccavano se provenienti da gente come lui.

Rebel Like You (ITA) [Creepypasta Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora