8. Letter

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[(T/c): tuo cognome]

(The Puppeteer's Pov)

Seguii Bloody Painter per tutta la notte e, albero dopo albero, arrivammo ad una catapecchia abbandonata nel bosco.

Come mai, vi chiedete? Anche se in un primo momento decisi che andarmene sarebbe stata l'opzione migliore, in seguito pensai di ricambiare il favore che (T/n) e compagnia mi avevano fatto portandomi con loro. Così li avrei aiutati senza essere un peso in più.

La casa era malmessa, come se non fosse stata curata da un sacco di tempo, ma la struttura pareva stabile e si sposava perfettamente con l'ambiente circostante: luogo caldo e nostalgico quando la luce del sole filtrava tra i rami degli alberi, ma freddo e cupo quando la luna stava alta nel cielo e ancora peggio se quest'ultima non c'era.

Era in cemento e gli strati di pittura erano evidenti, come le crepe che però non parevano tanto profonde. I vetri delle finestre, quali più quali meno, erano rotti e la porta d'ingresso scardinata.

Lo vidi sparire all'interno di quell'edificio, ma non potei trattenermi dal seguirlo. Volevo saperne di più, capire perché ci teneva così tanto che fossi io ad agire al posto suo. Dopo poco anche io entrai.

Anche all'interno, l'edificio era messo male a livello estetico. Crepe e mobili rotti ovunque, scarsa luminosità, scale che portavano di sopra. Sentii la sua voce provenire appunto dall'alto. Farneticava qualcosa che da dove mi trovavo non riuscii a comprendere, così mi decisi a salire in punta di piedi.

(Bloody Painter's Pov)

Stavo dipingendo la mia opera giornaliera. Mi ero stanziato da poco in quell'edificio, che mi piacque subito per l'atmosfera che lo caratterizzava, in perfetta sintonia con le emozioni che i miei capolavori dovevano trasmettere allo spettatore.

Il pensiero che il sangue di (T/n) potesse diventare il mio inchiostro più pregiato mi procurò piacevoli scosse per tutto il corpo. Quella ragazzina così ingenua e così carina, quel volto così affranto, distrutto dagli avvenimenti che il destino le ha riservato. Quell'espressione a metà tra il vivo dolore e l'immobile morte, quegli occhi animati solamente dalla sofferenza, specchi del suo stato d'animo.

Non mi importava più nulla dell'incarico che Ticci Toby mi aveva affibbiato. (T/n) era diventata di mia proprietà sin dal primissimo istante in cui la conobbi.

"Oh, (T/n), non vedo l'ora di portarti qui con me!" esclamai nel silenzio della stanza "Sarai la mia musa. Il tuo sangue scorrerà lento sulle mie tele, dove il tuo dolce viso verrà per sempre immortalato nell'istante in cui, colma di terrore e disperazione - osservai il coltello che avevo posato per terra, lì accanto - spirasti."

(The Puppeteer's Pov)

Dalle sue parole dedussi che, qualunque casino fosse quello in cui s'era cacciato, avrebbe abbandonato tutto e si sarebbe tenuto (T/n) per sé. Senza pensarci ulteriormente uscii di lì più silenziosamente che potei e corsi a cercare (T/n), (N/a), Masky e Hoodie.

(???'s Pov)

Uscito dal mio ufficio, mi diressi a sguardo basso in direzione della periferia: dovevo vedere di persona la scena del crimine, o meglio, ciò che ne rimaneva. Arrivai entro poco: la casa era completamente bruciata. Ormai i pompieri erano intervenuti, la polizia aveva investigato e la scientifica aveva raccolto tutte le prove necessarie. Nonostante ciò, il posto era ancora transennato. Comprensibile, dopo tutto.

Osservai in silenzio: quel luogo così accogliente, distrutto. Dovevo ritrovare (T/n) e salvare almeno lei, così innocente ed ignara. Era ora che questo circolo vizioso giungesse ad un termine.

Rebel Like You (ITA) [Creepypasta Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora