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"A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni."

Milano, 26 Agosto 2017

Mario

Milano aveva sempre quell'aria familiare, di casa. Era caotica e calda, come sempre, ma era la sua città. Ed era quella di Claudio. Sorrise al pensiero della nuova vita in cui stava per immergersi. Aveva lasciato quella città anni prima, per trasferirsi nella capitale. E Roma era bella, era magica. All'inizio lo aveva deluso. Gli aveva fatto credere che quell'enorme città, con la sua magia, con la sua fontana dei desideri, poteva tutto. In realtà lo aveva fatto soffrire fin troppo. Lo aveva trascinato in un lavoro che odiava, gli aveva fatto credere di non valere poi molto. Poi però gli aveva dato tutto ciò che gli aveva tolto negli anni. Lo aveva fatto entrare a tutti gli effetti nel mondo della scrittura e alla fine i suoi sogni li aveva realizzati sul serio, forse un po' tardi, ma in fondo cosa importava? Erano stati anni non sempre belli, quelli a Roma, ma lo avevano fatto crescere e fatto diventare la persona che era. E ora si ritrovava a tornare in quella città. Nella sua città. A Milano. Salì sul primo taxi disponibile, trascinandosi le sue due enormi valigie dietro. Il resto delle sue cose sarebbe arrivato a giorni, Nicolò lo aveva aiutato con il trasloco. Era una brava persona, Nicolò, aveva dimostrato di tenere a lui, nonostante tutto. Erano diventati buoni amici, loro due. Gli avrebbe spedito lui gli scatoloni con le sue cose. Sorrise, mentre dettava l'indirizzo di Claudio all'uomo alla guida dell'auto. Ripensò alla loro telefonata, alla gioia che aveva mostrato Claudio.

Qualche giorno prima...

"Pronto?" Claudio gli era sembrato triste, la voce un po' spenta. Ultimamente era sempre così, ma Mario non ne capiva il motivo. Lui ed Emma avevano rimandato il matrimonio e all'inizio non poteva che esserne felice, un piccolo bagliore di speranza era tornato in Mario. Ma Claudio ed Emma non si erano lasciati, così gli aveva detto l'amico. Avevano solo deciso di rimandare per problemi, che Claudio non aveva voluto confidargli.
"Clà, devo dirti una cosa." Gli disse subito, un entusiasmo incontenibile nella voce. Non riusciva a continuare  a tenersi per sé quella notizia.
"Hey Mario, ciao. Devo preoccuparmi?" Gli chiese l'altro, continuando a tenere quel tono un po' spento.
"No, è una cosa bella, in realtà. Almeno, penso ti faccia piacere... Lo spero. Devo tornare a vivere a Milano." Esclamò e chiuse gli occhi subito dopo, in attesa della reazione dell'altro.
"Cosa?" Sussurrò Claudio e Mario dovette ripeterlo.
"Si, torno a vivere lì. La mia casa editrice ha sede a Milano e sarà molto più comodo per me trovarmi lì, piuttosto che a Roma." Gli spiegò. Un attimo di silenzio. E Mario neppure respirò. Forse si era sbagliato, forse Claudio non lo voleva lì. Forse preferiva fossero distanti, visto che quando stavano vicini erano sempre sul punto di commettere uno sbaglio. Che poi chissà se sarebbe stato sul serio, uno sbaglio.
"Mario, è stupendo! Sono così felice, quando vieni? Ma ti trasferisci subito? Insomma, è una cosa immediata?" Tutte le preoccupazioni di Mario andarono via quando Claudio gli urlò all'orecchio quelle parole, tanto forte che Mario dovette allontanare il telefono da sé per non rischiare di perdere l'udito. Sorrise, perché Claudio aveva perso quel tono spento che da mesi ormai sentiva nella sua voce. E finalmente dopo tanto tempo gli sembrava felice, sul serio. Ed era felice grazie a lui.
"Sì, devo essere lì tra qualche giorno." Gli rispose ridendo.
"Però non ho ancora trovato casa, credo che andrò a stare in hotel nei primi giorni." Aggiunse poi, perché era stato più complicato del previsto trovare un alloggio accogliente. Era stanco di monolocali con le mura scrostate, ora poteva finalmente permettersi di meglio.
"Non lo dire neppure per scherzo." Lo minacciò l'amico.
"Vieni a stare da me, almeno finché non trovi un appartamento." Continuò poi e Mario sorrise, perché in fondo un po' lo sperava che Claudio glielo chiedesse.
"Sicuro? Per Emma non è un problema?" Gli chiese. Nonostante tutto gli piaceva Emma. Non voleva creare a Claudio alcun tipo di problema.
"No, nessun problema." Gli rispose l'altro deciso. Ed era strano. Ormai era abituato a vedere Claudio talmente poco, da anni, che sarebbe stato strano stare sotto lo stesso tetto per giorni, e probabilmente settimane. Eppure non vedeva l'ora.

Quando ci rivedremoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora