8_Fuga

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24/9/2xxx

Rachel Gardner P.O.V.

I raggi del sole entrano nella stanza interrompendo il mio sonno. Zack, è qui con me che mi stringe forte. Sento il suo caldo respiro regolare sul mio collo che mi causa un brivido lungo la schiena. Cosa ci fa qui? La testa fa male e mi sento uno schifo. L'idea di dover andare a scuola mi fa sentire ancora più male. Mi alzo dal letto, ma Zack si sveglia e mi afferra il polso.

<<Zack. Cosa ci fai qui? Non ricordo di averti visto entrare ieri sera...>>

In realtà non ricordo molto di ieri sera. Ero con Erika poi nient'altro.

<<Ti ho trovata al mare. Eri completamente andata e non ti reggevi in piedi>>

Riesco a vedere la preoccupazione nei suoi occhi eterocromatici di colore nero e di un giallo brillante. Mi sento tremendamente in colpa. Abbasso lo sguardo e rimango in silenzio. Ero convinta che lui si fosse allontanato da me per qualche mio errore, non volevo perderlo così. Lui mi abbraccia accarezzandomi la testa. Devo avergli fatto proprio pena probabilmente. 

<<Tanto per essere chiari, se non sei sobria te lo scordi che ti ammazzo, chiaro?>>

<<Chiaro>>

<<Brava bambina>>, mi dice dandomi una pacca sulla testa che mi fa arrossire completamente. 

I nostri occhi si incrociano per un po', siamo uno davanti all'altra seduti sul soffice letto.

<<Cosa c'è?>>, mi chiede un po' imbarazzato.

Il mio cuore dice di avvicinarmi a lui e baciarlo. Io lo ascolto. Sposto le bende che gli coprono le labbra. Lui è immobile, questa volta non mi ferma. Mi avvicino a lui fino a quando le mie labbra non si appoggiano sulle sue. Sono secche, rovinate come la sua pelle a causa delle bruciature. Ma questo non è importante. Sto dando il mio primo bacio a Zack. Appena realizzo di ciò che ho appena fatto mi sento esplodere dall'imbarazzo. Il mio cuore batte forte. Non riesco a calmarmi. Cosa cazzo mi è saltato in mente? Zack continua a fissarmi senza dire una parola. Di' qualcosa, ti prego.

Isaac Foster P.O.V.

È la prima volta che bacio una ragazza. È stato strano ma piacevole. Le sue labbra erano rosate e soffici. Non avrei mai immaginato che un semplice bacio potesse farmi venire i brividi lungo la schiena per il piacere.

<<Scusami>>, sussurra Ray con una voce flebile. 

<<Smettila di scusarti>>

I sentimenti prendono il posto della razionalità. Deve essere mia e io suo. Le afferro i polsi, la faccio sdraiare e mi metto sopra di lei bloccandola. Lei non fa nulla per liberarsi. Le mie mani si incrociano con le sue. La bacio nuovamente, ma questa volta è più passionale. Le nostre lingue si toccano, si abbracciano. 

<<Ti desidero, Zack>>, mi sussurra.

Anche io, le vorrei dire. Trasportati dall'emozione ci svestiamo: io le tolgo la sua camicia da notte rosa confetto e lei mi toglie le bende che coprivano il mio corpo. Per la prima volta non mi vergogno del mio corpo, non maledico il compagno di mia madre per avermi dato fuoco, semplicemente non è più una preoccupazione per me. Tutto ciò a cui penso è Ray, la ragione per cui non mi sono fatto ammazzare il giorno in cui il giudice ha deciso la mia morte. Non avevo alcuna voglia di schiattare. Ho preferito scappare, passare probabilmente tutta la mia vita come un latitante pur di tornare da Ray. E se un giorno dovessero trovarmi, continuerò a fuggire per poi tornare da lei.
Ci mettiamo sotto le coperte ed io mi metto sopra di lei. Le nostre dita si incrociano e noi ricominciamo a baciarci intensamente.

Siamo crollati quasi senza accorgercene. Rachel ha la testa appoggiata sul mio petto. Mi torna in mente la prima volta che abbiamo parlato. Era nel piano di Danny, il B5. Tutto ciò che volevo era uscire da quel palazzo. Col tempo il mio desiderio è cambiato: non volevo più andarmene da solo, ma con lei. Probabilmente è da quando l'ho vista sparare per la prima volta che me ne sono innamorato. Quella scena mi fa venire i brividi tutt'ora per quanto mi ha colpito. 

Rachel Gardner P.O.V.

<<Rachel, sei a casa?>>, grida mamma avvicinandomi nella mia stanza.

Apro i miei occhi con fatica. Ci metto un po' per capire ciò che sta accadendo. Zack è qui e mamma tra poco entrerà probabilmente. Mi chiedo cosa ci fa qui così presto.

<<Zack, nasconditi nell'armadio, presto!>>

Lui annuisce e ci entra dentro. Io esco dalla stanza ritrovandomi mamma davanti. La sua espressione severa mi mortifica. È di nuovo arrabbiata con me.

<<La scuola mi ha chiamata dal lavoro per dirmi che hai saltato scuola...>>

<<Non mi sento bene>>, la interrompo.

La sua espressione cambia. Preoccupata, sposta i capelli che mi coprono la fronte per appoggiarci la sua mano.

<<Eppure non sembri avere la febbre...>>

<<Forse è solo un po' di stanchezza>>

Mamma sospira rassegnata. Probabilmente ancora non le è andato giù il fatto che oggi io non sia andata a scuola.

<<Oggi ti è andata bene...>>

Torno in camera. Sentendo la porta chiudere Zack esce dal suo nascondiglio. Mi siedo sul letto guardando il vuoto. Sto deludendo troppe volte i miei genitori, pensandoci mi sento tremendamente in colpa.

<<Tutto bene?>>, mi chiede sedendosi accanto a me.

<<Sì. Domani purtroppo non ho scuse, devo andare a scuola>>

Zack mi fa un sorriso che quasi mi preoccupa. Il tipico sorriso di chi ha qualcosa di strano in mente. Ho paura di cosa potrebbe dire. La sua mano bendata mi porta accanto a lui.

<<Perché non inizi a fare quello che desideri? Quello che i "tuoi" vogliono non vuol dire che sia giusto per te>>

Rimango in silenzio. La mia vita è come se fosse già scritta, ho sempre accettato ciò che gli altri decidevano per me.

<<Cosa desideri?>>

<<Stare con te, Zack!>>

<<Era proprio quello che volevo sentirti dire. Andiamocene da qui per un po'>>

Prendo dal comodino il cellulare e lo metto nella borsa. Zack mi solleva prendendomi in braccio.

<<Pronta?>>

Annuisco. Ha un sorriso stampato in faccia. Fa sorridere il fatto che lui inizialmente odiava i sorrisi. Zack fa un salto dalla finestra. Mi sembrava quasi di volare nel mentre. Una volta toccata terra corriamo verso il rifugio di Zack.


My home is where you are (Angels of death)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora