Capitolo 5: un fantasma

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Damien

Sono passati pochi giorni dal mio incontro con KIlian, eppure ho voglia di andare a controllare come stia...solo, in quella casa non mi sembra la cosa migliore soprattutto per le sue condizioni psicologiche. Un povero vecchietto non può stare solo troppo tempo, specialmente dopo quello che Kilian ha passato.

Così esco di casa a passo spedito e raggiungo in poco tempo la casa sopra il panificio. Quando busso però, ad aprirmi è una signora anziana con due grandi occhi blu, mi guarda sorpresa.

-Scusa caro, tu saresti?-

-Ehm...in realtà stavo cercando il signor Kilian-

-Ah caro, ma lui non vive qui- mi guarda sorridendo compassionevole e io sono sempre più confuso.

-Ma lui mi aveva detto di abitare qui- non capisco davvero

-Sei proprio sicuro? Non è che hai frainteso?-

-No no, l'ho proprio accompagnato qui l'altra sera- questa volta è lei a guardarmi stupita

-E' stato qui l'altra sera?- domanda e poi aggiunge sussurrando -Non me ne sono proprio accorta, allora è accaduto di nuovo-

Tento di capire qualcosa in più, ma la mia mente non collabora e la signora sembra sempre più perplessa.

-Scusi signora, io proprio non capisco, cosa sarebbe accaduto di nuovo?- domando curioso

-Ma niente caro, non preoccuparti, piuttosto, vuoi una tazza di tè?- mi guarda raggiante, solo i suoi occhi tradiscono una grande preoccupazione, contro la quale però sta cercando di combattere

-No grazie, penso che ora andrò-

Sorrido alla signora che mi guarda benevola dalla porta e mi incammino con le spalle ricurve.

Perché mai Kilian mi ha detto di abitare qui? Che diavolo gli passa per la testa? Non è normale entrare così in casa d'altri. Quella signora però sapeva qualcosa, ho deciso di lasciare correre perché mi sembrava già abbastanza scossa. Ma il suo sguardo tormentato, non sarebbe sfuggito neppure ad un cieco.

Arrivo fino alla piazza centrale del paesino dove si trova una grandissima fontana, mi siedo sul bordo di essa, mi infilo le cuffiette e mi perdo a guardare l'acqua sulle note di "One more light" dei Linkin Park. E' lì che la vedo, riflessa nell'acqua, si sta portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre parla con un'altra ragazza. E' bellissima, ma mi riprendo subito, non può essere lei: lei è morta. Sorrido amaramente, sto pure iniziando ad avere le allucinazioni. Ma nonostante pensi di essere pazzo, mi volto ancora una volta. E' proprio lei ed è di fronte a me, se allungassi un braccio potrei toccarla.

-Ambre...- il mio è molto meno di un sussurro ma lei lo sente e si volta verso di me con gli occhi sgranati

-Come?- mi domanda confusa, cazzo la sua voce, l'avevo dimenticata, o meglio credevo di averla dimenticata. Eppure non è la stessa, è lievemente diversa, leggermente più profonda e dolce. E guardando meglio la ragazza mi accorgo di un piccolissimo particolare che non avevo notato prima: un minuscolo neo sulla guancia destra, la mia lei non aveva nei. Questa non è Ambre!

-Niente, mi sono sbagliato- mi alzo in piedi e mi allontano velocemente urtando il suo braccio col mio.

La somiglianza era incredibile. Sono scosso profondamente. Possibile che Ambre avesse una sosia che vive proprio in questo paesino? O forse è sua sorella gemella, questo spiegherebbe l'enorme somiglianza tra le due. Però lei non mi aveva mai parlato di fratelli o sorelle, eppure avevo conosciuto la sua famiglia.

Cammino guardando i ciottoli sotto ai miei piedi, la mia playlist continua ad andare a tutto volume, ma non riesce a spegnere i miei pensieri scricchiolanti. Improvvisamente sento qualcosa tirare la mia maglia violentemente e mi volto sorpreso.

La sosia di Ambre mi guarda con la bocca lievemente socchiusa, da più vicino mi riesco ad accorgere di piccole differenze tra le due donne, a cui non avevo fatto caso prima. La ragazza che ho davanti ha i capelli di poco più corti ed è lievemente più in carne, ma questo è un bene, Ambre era praticamente uno scheletro.

Socchiude gli occhi perchè il sole batte insistentemente sul suo viso.

-Ciao- sussurra

-Ciao- rispondo, questo dialogo mi sembra surreale. Forse è questo che si prova quando si parla con un fantasma

-Prima hai detto un nome o sbaglio?- domanda con fare inquisitore, poi accorgendosi che da parte mia non c'è alcuna reazione prosegue -forse ora ti sembrerò una pazza, ma non è assolutamente così, i...-

Non so cosa diamine mi prenda, ma la bacio, così, senza alcuna spiegazione. Le prendo il viso tra le mani e la bacio, come se ci conoscessimo da anni, la bacio assaporando le sue labbra come se fosse l'unica cosa che io abbia mai desiderato.

Lei mi allontana con un gesto stizzito.

-Per caso sei un cazzo di stupratore?!- mi domanda sconvolta urlando in mezzo alla strada.

-Ma che diavolo pensi? Ti droghi? E' il tuo modo di presentarti? Perché è una cazzo di cosa da psicopatici! Fatti visitare, seriamente! E io che pensavo di essere quella strana- prosegue gesticolando animatamente.

Io non so cosa rispondere, perché ha ragione, le sarò sembrato un idiota. Ma i suoi occhi mi ricordavano lei, le sue labbra mi ricordavano lei, tutto mi ricordava lei. E ho fatto l'unica cosa che non mi era stato concesso di fare con Ambre, l'unica cosa che il destino ci ha tolto.

-Scusa veramente, scusami- blatero imbarazzato e scappo via da quegli occhi che ho amato così tanto.

Damien, lei non è Ambre, la tua Ambre non c'è, non più. Sono scosso da singhiozzi prepotenti, e lacrime scorrono sulle mie gote come lame.

Non posso sopportare di avere la sua fottuta fotocopia sotto gli occhi. Mi farà uscire pazzo. Quanto vorrei essere cieco.

Corro come un folle fino alla campagna e inizio a percorrere uno stradicciolo circondato da faggi e querce. E lui è lì, sotto ad un albero, seduto comodamente, come se questa vita non lo scalfisse minimamente.

Kilian

E' da più di dieci minuti che sono fermo a fissare un filo d'erba in particolare. Lo trovo molto interessante, il modo in cui si piega al vento ma non si spezza, mai. Proprio il mio contrario, io sono spezzato da tutta la vita.

Sento dei passi frenetici provenire dalla mia destra, con la coda dell'occhio scorgo un ragazzo correre proprio nella mia direzione, inforco gli occhiali e mi volto del tutto verso il giovane. E' quel ragazzo dell'altra sera: Damien!

Mi accorgo di essere felice di vederlo e un sorriso spontaneo cresce sul mio volto. Provo per questo ragazzo una fortissima simpatia. La sua espressione però mi fa rabbrividire, sembra sia stato appena preso a calci e stia per vomitare, è strano come con la vecchiaia io faccia molta più attenzione agli altri. Sono sempre stato un egocentrico, ma alla fine chi non lo è? Si diventa altruisti solo quando si sta per lasciare questa vita. E' in quel momento che inizi a pensare che altri dovranno portare avanti il tuo ricordo, quindi cominci a preoccuparti di loro e forse pure questa è una forma di egoismo.

Viene verso di me come una furia.

-Tu non abiti sopra al panificio. Perché mi hai mentito?-

Sbianco....




Eccoci arrivati al quinto capitolo,

cosa ne pensate?

Ma soprattutto cosa vi aspettate che accada?

Attendo con ansia i vostri commenti

Un bacio, Devecant

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