Il commissario e il suo vice, Insolia, partirono a tutta velocità verso le campagne dell'entroterra campano, seguendo le coordinate GPS inviate da Torrisi.
Cominciò a piovere.
Il casolare dove era stato trovato il cadavere si trovava in cima a una collina, parcheggiarono la volante nel punto più vicino e s'inerpicarono per un sentiero battuto.
Erano evidenti le tracce di grossi pneumatici.
"Lo vedi perché quello ha un 4x4 ?" Esclamò ansimante Peppe
"Si però pure tu con sta mania dei cannoli!" rispose, in affanno Tommaso
"Tommaso, che c'entrano i cannoli?"
"Che il 4x4 ce l'abbiamo pure noi, ma saremmo dovuti tornare in commissariato per prenderlo e così siamo scappati con la tua macchina che sarà pure una scheggia in autostrada ma non s'arrampica sulle colline!"
"Eh ... Tommaso... ragione hai, ma non si può prevedere tutto, non ce la fanno manco gli algoritmi, figurati noi! Dai che siamo arrivati, vedo Torrisi che ci fa segno con la mano".
"Torrisi, come sta?" Disse il commissario a voce alta, alla pioggia si sommava il vento, molto forte sulla sommità della collina.
"Così così, commissario, la scena che vedrà é veramente brutta. Io, in tanti anni di carriera, mi deve credere, ne ho visti di cadaveri malconci, ma come questo mai!"
"Torrisi, purtroppo il nostro lavoro non é per tutti, siamo costetti a guardare da vicino gli orrori di questo mondo".
Lo guardò negli occhi, gli mise una mano sulla spalla e aggiunse:
"Torrisi, ha tutta la mia ammirazione".
"Ma... dov'é Fusin?" chiese cercando il giovane, che lavorava in coppia con Torrisi.
"Commissario, quando ha visto la scena é svenuto, é ancora poco esperto, lo deve capire, gli ho detto di stendersi sotto quell'albero. Adesso sta meglio ma ogni tanto piange pensando a quel pover uomo".
"Mi dispiace Torrisi. Passerò a parlare con Fusin, ma adesso le chiedo di fare un ultimo sforzo e di raccontarmi i fatti.
Sarete presi in cura dal nostro servizio di psichiatria, le garantisco che avrete il riposo e il trattamento necessario".
Torrisi prese una boccata d'aria.
"Allora, il professore é stato trasportato qui tramite un 4x4, da come può vedere dalle tracce circostanti".
"Ho notato e scommetto che dentro il casolare ci sono impronte digitali ovunque".
"Commissario... ma come fa a saperlo?"
"Una lunga storia, poi le spiegherò, vada avanti Torrisi".
"Dentro c'e' una puzza insopportabile, il cadavere é stato ucciso giorni fa, ma l'odore non é dovuto solo a quello..."
Torrisi sospirò.
"Vede, il professore é stato ... é stato sventrato. Questo spiega il fortissimo odore. Le consiglio di metter sul naso questo fazzoletto profumato".
Il commissario e il suo vice attivarono la funzione torcia dei loro smartphone ed entrarono nel casolare di cui restavano essenzialmente i muri e il tetto, per altro non più integro visto che la pioggia arrivava a bagnare il pavimento, formando delle pozzanghere.
Nonostante Torrisi li avesse prevenuti, la vista del cadavere ebbe il suo effetto quando le torce lo illuminarono. Entrambi si portarono il palmo della mano sinistra contro la bocca, in segno di sgomento.
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Il sogno di Federico (racconto)
Mistério / SuspenseFederico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero, di madre normanna e di padre tedesco regnò nella Palermo multietnica e multiculturale del XIII secolo. Amante della cultura, si circondò di sapienti cristiani, musulmani ed ebrei. Fu scomuni...