Ci vediamo

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Andrea e Giada? Ero rimasta che fossero amici..da quanto tempo va avanti questa storia? Forse è per questo che Alba l'ha lasciato? Li ha scoperti? Ma me l'avrebbe detto..non so che pensare. Sento dietro di me il rumore di un mazzo di chiavi,percepisco una presenza e vedo un'ombra allungarsi davanti a me

«Ha bisogno?»

Mi giro di scatto. È la madre di Andrea; la sua domanda era retorica dato che non poteva davvero credere che una ragazza con lo zaino da scuola, chinata dietro una siepe, avesse veramente bisogno di qualcosa. Aveva capito che stavo spiando suo figlio. Mi fissa con sguardo indagatore

«Cerca Andre

«Ehm..no scusi, avevo perso una cosa e la cercavo in queste foglie..» Cosa?? Nemmeno io avrei creduto a una bugia del genere! Sotto pressione, sono un disastro...

«Bene, allora.»

Mi allontano, cercando di apparire il piu casual possibile. Arrivo a casa di Alba; sicuramente i suoi sono a lavoro, non c'è pericolo che chiamino mia madre. Suono il campanello. Busso. Niente.

«Ehi, studentessa modello! Che ci fai qui?» urla Alba dalla finestra della sua camera, al primo piano.

«Apri, scema, prima che mi veda qualcuno che conosce i miei!» urlo ridendo. Trascorriamo la mattinata sul divano: le racconto tutto, da Alex, alla scuola e a Andrea e Giada.

«Wow, che anno strano questo..Alex che va a Tokyo, sarà strano non averlo più a scuola!» dice Alba pensierosa.

Rimaniamo in silenzio per un po', mentre cerco di trattenere le lacrime.

«E di Andrea invece? Cosa dici?» le chiedo guardandola bene, cercando di carpire le sue emozioni.

«Devo ammettere che lo sapevo già, è per questo che l'ho lasciato..scusami se non te l'ho detto ma mi vergognavo. Quando ho scoperto che mi tradiva mi sono sentita umiliata..»

«Quindi..l'hai lasciato venerdì? Il giorno stesso della tua scomparsa? Non ti ricordi nulla di quando sei andata a casa sua?»

Alba mi guarda, come se avesse avuto un'illuminazione.

«È vero! L'ho lasciato venerdì..non ci avevo pensato! L'ho lasciato quando...»

Sentiamo il rumore del camion della spazzatura, fuori dalla finestra. Alba getta lo sguardo fuori, vedendo l'autobus della linea 5 passare.

«..quando ho perso il bus! Ma certo! Avevo perso il bus, così mi sono incamminata verso casa tua! Ecco! Poi...non ti ho avvertita perché mi si era spento il telefono! Ma certo!» dice Alba entusiasta per ogni ricordo che inizia a rivelarsi nella sua mente. Si alza in piedi e va avanti e indietro per il salotto.

«Il telefono si era scaricato..quindi...quindi incamminandomi ho visto la casa di Andrea e..forse mi sono fermata da lui per caricarlo?» Alba si getta sul divano delusa di aver esaurito i ricordi.

«Tranquilla, è piu di quel che sapevamo un'ora fa. Sei ancora stanca fisicamente, hai fatto un buon lavoro nel ricordarti questo..» le dico in modo incoraggiante, tenendole le mano destra.

Guardo l'orologio, sono le 10:59, a quest'ora dovrebbe esserci ricreazione..

Bip bip

Alex ti ha scritto un messaggio.

"??"

"Scusami Alex! Ho marinato scuola per stare con Alba! Se vuoi quando finisci puoi passare qui!"

"Cambio di programma, parto finita scuola.."

Panico. Cosa faccio?? No no, non posso non salutarlo! Sento il cuore in gola, pronto ad balzare fuori, con doppio salto carpiato. Saluto Alba spiegandole il tutto ed esco, correndo lungo il viale. Arrivo davanti al cortile di scuola, mi nascondo dietro un albero e scavalco il cancello. Scrivo ad Alex di essere nella ala est del giardino e di raggiungermi.

Dopo pochi minuti, per me interminabili, arriva. Solo a vederlo mi si ferma il cuore, non posso credere di non poterlo più vedere, di non potergli più parlare..faccio un mezzo sorriso, mi guarda sorridendo e mi dà un abbraccio consolatore, prevedendo il mio pianto.

«Shh, dai, così ci fai scoprire» scherza, coccolandomi. Io piango, mi sento una stupida, una bambina, ma è più forte di me. Le emozioni hanno la meglio sulla mia volontà di assumere un comportamento dignitoso.

«Mi mancherai» riesco solo a dire questo, soffocando i singulti appoggiata sul suo petto.

«Anche tu» sento la sua voce spezzarsi..oddio anche lui sta crollando. No, ho bisogno di una roccia su cui aggrapparmi! Mi stacco da lui, asciugo le lacrime e ci guardiamo ridendo.

«Scusami se mi sono comportata da stronza con te, non ti meritavo»

«Ehi ehi, che dici? Avevi solo paura di legarti a qualcuno, di perdere i uoi spazi. Posso capirlo..a volte sono un po' troppo.."appiccicoso"» sorride imbarazzato.

Quanto darei per riavere il suo appiccicume..almeno non andrebbe più dall'altra parte del mondo.

Driiiin

Suona la campanella di fine pausa. Ritorno a singhiozzare..quella campanella l'avevo sempre odiata perché stava a significare la fine della libertà e il ritorno a studiare sui banchi. Ma ora...ora la odiavo ancora di più. Quel suono mi faceva ricordare ancora di più che tutto questo era vero, che fra 2 ore non avrei più rivisto Alex. Magari si innamorava di una ragazza giapponese e tanti saluti a Chiara. Sarei stata una sua ex compagna con la quale aveva avuto una cotta da adolescente...e BASTA.

Alex mi guarda, vedo una lacrima che sta per uscire dai suoi occhi, ma riesce a trattenerla, a differenza mia.

«Senti, appena arrivo a Tokyo, ci sentiremo ogni giorno su Skype ok? Potrai venire anche tu lì per un po', che ne dici?» mi chiede appoggiando le mani sulle mie spalle, nonostante entrambi sappiamo che non accadrà mai o, se accadrà, non cambierà nulla della situazione. Mi stringe tra le sue braccia, poi mi prende il mento, me lo alza e ci baciamo. Un bacio lungo, dal quale non vorrei staccarmi mai. Non ho più la sensazione dello spazio attorno a noi, mi sembra di stare nel vuoto, noi due avvinghiati da soli, senza nessun altro.

«Beh, ora dovrei andare. Sono già 5 minuti che è suonata» sospira «ci vediamo»

«Ci vediamo..» agito la mano finché Alex arriva alla porta d'entrata della scuola.

La porta si chiude, così come il cancello dietro di me, mentre esco dal cortile.

MISSING FRIEND.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora