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L'inverno oramai è arrivato sulla grande città spagnola e la pioggia e il freddo fanno da padrone. Gerard rinchiuso nella sua grande casa scherza con il suo migliore amico Cesc.
-Fra quanto abbiamo allenamento?-
-Più o meno un'ora, ma se non ti decidi a dirmi cosa ti passa per la testa ti lego a questa sedia e ti torturo fino a farti uscire la verità dalla bocca- Risponde pronto Cesc.
-No! Pietà padrone!!-
-Allora dimmi cosa ti passa per il cervello- Torna serio dopo una lunga risata il calciatore.
-Beh ieri ho conosciuto una ragazza-
-Oh! finalmente si è degnato di parlare!-
-Cioè più che conosciuta l'ho quasi messa sotto-
-Sicuramente le hai lasciato il segno- Lo deride Cesc.
-Ah ah ah, non parlo più- E così dicendo si gira e se ne va in camera.
-Gerard Piqué Bernabéu! Torna subito qui e raccontami tutto!-
-Ma non ci penso proprio e poi non chiamarmi cosi! Sembri mia madre!-
-Ah povera donna che ha fatto di male per avere un figlio così-
-Se la smetti parlo-
-Va bene, vai spara- Risponde serio sedendosi poi di fronte all'amico.
-Ieri sera lo sai come stavo, ero incazzatissimo per il rosso ricevuto e per la partita persa e dopo che ho lasciato il campo sono salito sulla mia macchina e non stavo proprio andando piano. Lo sai che correre mi fa smaltire tutta la rabbia e la tensione, la strada era buia e me la sono ritrovata davanti...- Spiega così tutti i fatti avvenuti la sera prima e la mattina stessa.
-Cesc, lei è diversa, non mi ha riconosciuto, non sa assolutamente che sono Piqué, non mi è saltata subito al collo perché sono famoso, è vera- La voce con cui parla di lei fa nascere un dubbio al centrocampista spagnolo.
-E ti piace- Quella affermazione fa alzare di scatto la testa a Gerard, e una strana sensazione si fa strada in lui, non sa che rispondere, perché sa di essere attratto da lei, dal suo mondo normale.
-Mi intriga, è distante anni luce da come vivo io, quante ragazze di quelle che ci portiamo a letto sarebbero rimasta a bocca aperta per tutte le macchine che ho in garage, nessuna! Quante si sarebbero incazzate con me per averle quasi messe sotto! Nessuna anzi mi avrebbero pure lodato per essere il loro eroe. Invece lei è così diversa, così incazzata, così vera-
-Beh se ragioni così sei già bello che fregato-
-No, non sono fregato, sono curioso-

Sol percorre in punta di piedi il corridoio, spera con tutto il suo cuore che la sua amica-coinquilina Lucy non si sia accorta della sua assenza notturna. In questo preciso momento non ha le forze per rispondere all'interrogatorio che rischia di subire da parte della sua coinquilina. La sua mente è altrove, gli occhi azzurri del ragazzo le invadono tutti i pensieri, ogni fibra del suo corpo lo sta odiando, Sol l'ha catalogato tra i classici belli e sbruffoni che si credono sto cazzo solo perché hanno un po' di soldi. Lo odia ma i suoi occhi la continuano a perseguitare, in quello sguardo trasparente ha visto qualcosa di diverso, una luce nuova.
"Basta Sol! Non puoi farti abbindolare da un tipo così!" si rimprovera dentro di sé.
-Un tipo come?!?- La voce di Lucy la fa sussultare.
-E si cara! Hai parlato a voce alta- Risponde pronta la coinquilina quando vede la strana espressione dipinta sul volto di Sol.
-Eh...Cosa?..Tipo?!- Balbetta dopo essersi ripresa dallo spavento la ragazza.
-Mi hai capito bene! E come mai cammini per il corridoio come se fossi una ladra?- Chiede curiosa l'amica.
-No è che mi devo preparare e non volevo disturbarti-
-E io sono nata ieri! Certo e vai a lavoro con i vestiti di ieri?- Gli sorride vittoriosa l'amica.
-Ma tu un pacchetto di affari tuoi mai?- Ride Sol.
-No, mai e ti lascio andare solo perché devi andare a lavoro! Ma questa sera voglio tutto il racconto dettagliato- E cosi dicendo esce di casa lasciando una lunga scia di profumo. Questa non ci voleva proprio, adesso deve inventarsi una bella scusa se no Lucy la bombarderà di domande.
L'orologio appeso in camera le ricorda che è in grande ritardo per il lavoro e accantona in un angolo del suo cervello gli occhi azzurri e la sua coinquilina e comincia a prepararsi per una lunga giornata.

Nda: Ragazze scusate per il capitolo corto e per la sua staticità, ma mi serviva finirlo qui! Spero che nonostante tutto vi sia piaciuto e fatemi sapere che ne pensate! Commentate e spolliciate a volontà! Besos!

Cenere - Flavia || Gerard PiquéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora