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-Te la volevi scopare è?!?!-
L'urlo furioso di Gerard investe Cesc. La pioggia battente bagna i due ragazzi che si scrutano faccia a faccia leggendo nei loro sguardi lo stesso sentimento: dolore.
-Ma che cazzo dici?- Cerca di difendersi lo spagnolo anche se sa che non ha scusanti.
-Ti sei divertito a farla ubriacare e cadere ai tuoi piedi! Siete degli stronzi, tutti e due!-
-Gerard, lo so ho sbagliato non dovevo, non ero in me, ero ubriaco, stavamo scherzando...-
-Zitto, zitto devi stare zitto, se vuoi nasconderti dietro delle scuse è meglio che non parli. Come hai potuto, eri il mio migliore amico- L'ultima frase entra prepotente nel cuore di Cesc e milioni di ferite sanguinolente si aprono nel petto. È vero, come ha potuto, Gerard era il suo migliore amico, suo fratello, come ha potuto tradirlo così? Cesc perso in questi pensieri non vede arrivare il pugno che lo colpisce in pieno volto. Il dolore che prova è niente in confronto a quello che gli sta sbranando il cuore.
-Eri il mio migliore amico, lo sapevi quanto l'amavo, quanto avevo sperato in quello che stavamo costruendo, sapevi quello che provavo, il dolore che mi opprimeva il cuore solo al pensiero di Sol, sapevi di quanto stavo bene con lei. Sapevi tutto questo eppure non hai esitato a tradirmi- Gerard sibila a un centimetro dalla faccia di Cesc tutte queste parole, per procurargli maggior dolore possibile.
-Gerard ti giuro che io non volevo, come puoi pensare che io avrei mai potuto tradirti? Se sono stato proprio io a sperare nel vostro amore a spingere Sol tra le tue braccia, ad andare in ospedale per convincerla del tuo amore per lei. Sono stato io che l'altro giorno l'ho sentita mentre la paura di perderti la divorava, sono io che le ho fatto sperare nel vostro amore. Come pensi che potrei voler crearti tutto questo dolore?- La disperazione tinge in modo netto le parole dello spagnolo.
-Zitto...- Gerard si porta le mani alle orecchie per non sentire un'altra parola di Cesc.
-Gerard ho sbagliato, ma ti prego perdonami!- Ma la supplica si perde nel vento dietro le spalle voltate di Gerard che salendo in macchina gli lancia un ultima occhiata disperata.

"Cesc ti prego vieni ho bisogno di te!" Il messaggio fa scattare subito in piedi il ragazzo che non aveva notizie dalla spagnola da troppo tempo. La pioggia scende ancora lenta sulla città ma il ragazzo sembra non farci caso. La macchina sfreccia velocemente sull'asfalto bagnato e cerca di evitare la maggior parte del traffico. Gli alberi mossi dal vento si stagliano nella visuale di Cesc che frena di botto lasciando una lunga sgommata sul cemento.
-Sol sol dove sei?- Urla lo spagnolo che cerca disperato la ragazza. Corre nella radura senza riuscire a scorgere nessuna figura.
-Cesc...- Un filo di voce lo fa voltare e alle sue spalle si presenta una Sol tutta diversa da quella che aveva conosciuto. I grandi occhi verdi scavati e arrossati sono offuscati da un grande dolore. I vestiti sporchi di terra e sangue spaventano il ragazzo che si avvicina velocemente chiudendola in un delicato abbraccio.
-Sol che è successo?-
-Scusa, scusa... è tutta colpa mia non dovevo dirgli niente. Colpa mia... se l'altra sera è finita così- La frase è rotta più volte da singhiozzi carichi di dolore. La grande mano di Cesc le accarezza delicatamente i capelli arruffati cercando di calmarla.
-Ei...Shh...Non ci pensare... dai andiamo a casa-

-Ai mi fai male- Sol seduta su bordo della sua vasca si fa medicare da Cesc i tagli infettati che ha sulle mani.
-Scusa...- I loro sguardi si incatenano e il ragazzo riesce a leggere nettamente il dolore che le oscura gli occhi.
-Cesc, come siamo riusciti ad arrivare a questo punto? Tu ami Lucy, io Gerard eppure siamo riusciti a rovinare tutto! Aveva ragione Gerard, stavamo costruendo qualcosa di nuovo, di stravolgente e io sono riuscita a rovinare tutto in un secondo. Come ho potuto!- Le lacrime scorrono di nuovo prepotenti sul volto della spagnola che viene chiusa in un caldo abbraccio da Cesc. La porta si apre di scatto e Lucy si blocca sull'uscio osservando la scena. I suoi occhi indugiano un attimo sulle ferite della ragazza prima di uscire velocemente dal bagno. Cesc scatta in piedi, sta per correre appresso a Lucy quando si blocca e incontra lo sguardo di Sol, la quale ci legge una domanda inespressa.
-Vai, corri da lei, la ami non puoi lasciartela fuggire così!- La voce ferma della ragazza viene contornata dal dolce sorriso che nasce sulle sue labbra.

-Lucy, Lucy aspetta...- Cesc corre a più non posso per le scale del palazzo riuscendo a bloccare la sua ragazza solo davanti al portone.
-Lucy sentimi ti prego, lasciami spiegare...- Cesc blocca il volto di Lucy tra le sue mani per fare incontrare il loro sguardo.
-Guardami negli occhi e dimmi se non leggi il tuo stesso dolore- Lucy prova a divincolarsi ma quando i suoi occhi incontrano quelli del suo ragazzo tutte le certezze crollano come un castello di carte.
-Cesc lasciami stare mi fai male! Basta non voglio sentirti, è stato bello giocare con te ma è ora di finirla- Prova a ribellarsi la ragazza che non vuole rispondere alla domanda. Le parole scavano un solco ancora più profondo nei cuori dei due ragazzi. Cesc alza le braccia in segno di resa e si allontana senza però lasciare il contatto visivo con Lucy.
-Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami, che se uscirò da quel portone tu non verserai neanche una lacrima, giurami che tu non stai provando il dolore che mi sta sbranando il cuore.- La voce ferma crea un lungo brivido sulla schiena della ragazza che sa che non potrà mai dire niente di tutto ciò. Si gira e esce velocemente cominciando a correre lontano da lì con la voce di Cesc che la chiama in sottofondo.

Nda: Che casino! AHAHAHA Sono stronza lo so! Vi state ammosciando! Dai commentate e spolliciate! :)

Cenere - Flavia || Gerard PiquéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora