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Il sole invade con i suoi caldi raggi il lungo corridoio ospedaliero, scacciando lontano il profondo buio della notte, senza però riuscire a portare sollievo ai tre ragazzi che aspettano buone notizie chiusi nei loro dolori. I dottori entrano e escono dalle varie stanze senza mai curarsi dei giovani che illuminano il loro sguardo di speranza nello scorgere camici bianchi, poche volte qualche infermiera si è sincerata di portagli notizie.
Gerard fissa da quasi dieci ore le mattonelle verdine che ricoprono il muro davanti a lui, su quei pezzi di ceramica rivede tutte le litigate con Sol.
"Stupido, stupido, quanto tempo che ho sprecato a litigare con lei, tempo che adesso non tornerà mai indietro" pensa inerme il calciatore. Il dolore al cuore sembra non diminuire mai anzi pesanti coltelli continuano a trafiggerlo ogni ora che passa. Quanto vorrebbe strapparselo dal petto, quanto vorrebbe andare da Sol, ma non può, è costretto a stare seduto su quella sedia a crogiolarsi nel dolore.

Lucy è stesa con il capo sulle gambe di Cesc e lacrime silenziose continuano a solcarle incessantemente il volto, vorrebbe urlare, prendere a cazzotti tutto e tutti ma niente di tutto questo farà migliorare le condizioni dell'altra. "Deve solo aspettare e stare calma" sono queste le solite parole che le ripetono i dottori, ma come può stare calma quando la sua migliore amica è in coma!?
Cesc, chiuso in un doloroso silenzio continua ad accarezzare le mani chiuse a pugno della ragazza, che distrutta dal dolore si lascia cullare dal calore delle attenzioni del calciatore e allenta la pressione alle mani, che rivelano mezze lunette rosse li dove prima erano chiuse le unghie. Il sorriso allegro della sua migliore amica si staglia nelle palpebre chiuse della ragazza che comincia a dibattersi tra le braccia di Cesc, un urlo che da troppo tempo aveva represso le esce e comincia a graffiarsi tutta la faccia. Il centrocampista del Barcellona riesce però a bloccare con le sue forti braccia la ragazza e la culla in un dolce abbraccio.
-Shh, va tutto bene, va tutto bene!- Il petto della ragazza comincia a alzarsi e abbassarsi più regolarmente e Cesc allenta un po' alla volta la stretta suoi polsi di Lucy.
-Dai andiamoci a prendere una boccata d'aria- e sempre stretta tra le sue braccia la trascina fuori.

Gerard è stanco di aspettare vuole a tutti i costi entrare, deve riuscirci. Nel corridoio vuoto domina un silenzio assoluto, la stanza di Sol è dritto davanti a lui. La sua mano tremante è poggiata sulla maniglia della porta e tutta la determinazione di entrare lo abbandona di colpo, deve solo muore la mano ma sembra che tutto il corpo non rispondi più agli ordini del cervello.
-Basta! Entra- Si ordina il ragazzo sapendo che questa è l'unica occasione per vederla. La maniglia si abbassa sotto una sua spinta leggera e si ritrova subito dentro.
Il rumore ritmico dell'elettrocardiogramma è l'unico suono che riesce a insinuarsi nel profondo silenzio della stanza, un caldo raggio di sole si apre uno squarcio nel triste pavimento ospedaliero, Sol è sdraiata nel grande letto, Gerard osserva il viso bianco e scavato della ragazza sul quale spicca un grande livido, percorre in punta di piedi la stanza quasi per paura di svegliarla e si lascia cadere sulla sedia affianco al letto. Osserva ogni dettaglio di Sol, le palpebre abbassate sui grandi occhi verdi, il piccolo naso dritto da cui esce appena un soffio d'aria, le labbra fine che aveva tanto ardentemente desiderato, il corpo snello e apparentemente delicato abbastanza da poter essere spezzato con un tocco, con la mano tremante le sposta una ciocca di capelli che copriva parte del viso, da quel gesto nasce una lunga carezza, quanto vorrebbe vedere il suo sguardo scrutarlo allegro. Il calciatore in modo lento e meccanico prende la mano della spagnola tra le sue bagnandole delle sue lacrime.
-Sol è tutto sbagliato, non doveva finire cosi, non adesso, ti prego torna, ho bisogno delle tue litigate, dei tuoi sorrisi, delle tue battutine, della tua sfacciataggine, ho bisogno di te.. ti prego. Ci eravamo promessi di ricominciare, dobbiamo ricominciare, ne ho bisogno- Gerard non riesce più a distinguere il volto della ragazza per le troppe lacrime che gli invadono gli occhi.
-Sol dimmi come faccio io senza di te? Dimmelo perché io proprio non lo so. Non so neanche come sei riuscita a entrare cosi facilmente nel mio cuore, ma adesso ci sei e il mio cuore non può reggere ancora per molto senza di te-
Il petto della ragazza si alza e si abbassa ritmicamente ma non dà nessun segno di miglioramento. Gerard urla tutta la sua frustrazione e stringe convulsamente le mani della ragazza.
-Sol...sol...Sol ti prego- è il flebile lamento del calciatore.
-Gerard- é il sussurro che fa alzare di scatto la testa al calciatore.

Nda: Eccoci qua! Sono stata poco stronza dai potevo fare peggio! Allora dopo questo casino secondo voi che cosa succederà? Chi lo sa? Dai commentate e spolliciate! Besos :)

Cenere - Flavia || Gerard PiquéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora