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Il braccio caldo circonda la vita magra di una Sol addormentata, il corpo statuario di Gerard riscalda con il suo calore la ragazza, è passato oramai un mese dalla loro promessa fatta su quella banchina con il mare da sfondo a suggellare il loro patto. Gerard osserva silenzioso la ragazza dormigli tra le braccia, come riuscirà a rinunciare a tutto questo? Si erano promessi di non pensare quello che sarebbe avvenuto una volta che Sol sarebbe partita, e per le prime due settimane aveva funzionato, ma oramai quei pensieri tornano troppo spesso nella testa dello spagnolo, non può rinunciare all'amore proprio adesso che l'ha trovato! Non può rinunciare a lei! Vorrebbe bloccare il tempo, vivere un infinità di volte questi giorni e non arrivare mai al futuro.
-Ehi- Un sussurro dolce e delicato esce dalle labbra della ragazza che si è appena svegliata. Gerard si china e le lascia un bacio casto sulle morbide labbra, come può rinunciare al calore di lei durante la notte? Alla sua voce la mattina? Al suo esserci costantemente, al suo sorriso, ai suoi baci, alle sue carezze.. come può?
-Ehi tutto bene?- Sol studia curiosa l'espressione del calciatore e vi legge qualcosa che legge anche sul suo volto ogni volta che si guarda allo specchio: la paura di chiudere tutto, la paura di non riuscire a dire basta, la paura di finirla.
-Si tutto bene, vieni qui- Le labbra si riposano delicatamente sulla bocca della ragazza che approfondisce subito il bacio. Le mani fredde si poggiano sugli addominali del calciatore che rabbrividisce al delicato contatto, le gambe si intrecciano tra di loro mentre Gerard stringe di più l'abbraccio cominciano a sfiorare con le labbra la spalla nuda di Sol. No non può rinunciare a tutto questo!
-Dai vestiti ho una sorpresa per te!- Sussurra Gerard a fior di labbra.
-Dove andiamo?-
-Sorpresa-
-Uff ma perchè non mi dici mai dove andiamo?- Chiede scocciata la ragazza.
-Perchè mi diverte vederti rodere dalla curiosità-
-Sei cattivo, io non ti parlo più- così dicendo si gira dall'altra parte del letto incrociando le braccia al petto.
-E dai amore!- Gerard prova ad avvicinarsi alla ragazza che continua a spostarsi nel grande letto, le braccia muscolose però riescono a intrappolarla e poggia le sue labbra sopra la scapola scoperta cominciando a lasciare una lunga scia di baci infuocati fino al collo. Sol prova a resistere ma Gerard sa sempre come prenderla e una lunga scarica di brividi le percorre la schiena.
-Che dici, ti vesti così scopri dove ti voglio portare?- le sussurra sfiorando quasi con le labbra l'orecchio.
-Ok, ma sono ancora arrabbiata- dice Sol anche se un lungo sorriso le spunta sulle labbra.
Le macchine solitarie sfrecciano sulla larga via di campagna, il cielo limpido illuminato da un timido sole fa da sfondo per tutto il viaggio, Sol osserva dalla sua macchina il paesaggio immutato da quando sono usciti dalla città, l'erba bassa e verde rinata dopo l'invero appena finito rallegra la ragazza, dai finestrini semi abbassati entra il dolce cinguettio degli uccelli che fanno da sottofondo alla conversazione dei due ragazzi.
-Me lo dirai mai dove stiamo andando?-
-No mai! Su resisti siamo quasi arrivati!-
-Questa cosa l'hai detta anche mezz'ora fa!- L'espressione contrariata di Sol fa scoppiare a ridere il ragazzo.
-Ah ti faccio pure ridere! Sono offesa!-
-Guarda siamo arrivati- Gerard gira a destra su una stradina non asfaltata che fa sobbalzare tutta la macchina, Sol cerca di scorgere qualcosa ma ai suoi occhi si presenta solo un grande prato pieno di fiori sbocciati con un vecchio rudere al centro.
-Eccoci arrivati!-
-E dove staremmo di preciso?- Chiede curiosa la ragazza.
-Questa è la mia casa in campagna!- Risponde fiero il calciatore.
-Gerard non vorrei fare la scortese ma quel coso sarebbe una casa?- Sol stupita indica la vecchia torre che sembra cadere a pezzi.
-Non giudicare mai il libro dalla copertina- E cosi dicendo scende dalla macchina, Sol ancora stordita dalla risposta lo segue. Un forte profumo le invade subito le narici lasciandola in piedi sulla stradina ad occhi chiusi. La primavera è arrivata e con lei tutti i suoi odori e suoni, la ragazza ha sempre amato questa stagione perché è senso di rinascita dopo un lungo periodo freddo e spoglio. -Dai Sol andiamo- La richiama Gerard dalla porta del rudere.
Appena muove i primi passi nell'abitazione Sol rimane senza parole, il rudere non cade proprio a pezzi anzi tutt'altro. Un lungo ingresso tinteggiato di un gallino chiaro accoglie i due ragazzi e li guida in un largo salone. Una grande finestra coperta da tende di tulle bianco sporco fa filtrare la luce su un tondo tavolino di mogano posizionato al centro con sei sedie intorno. Le pareti altissime sono coperte da grandi stampe o fotografie di paesaggi. Sulla destra una scala coperta da una guida rossa porta nei piani superiori. Sol è stupefatta e osserva tutto a bocca aperta.
-Allora ti piace?- chiede Gerard mentre armeggia con il camino.
-È spettacolare!-
-Lo so- Il fuoco divampa nel camino mentre Gerard si alza per raggiungere la ragazza.
-Dai mangiamo-

La sera oramai è calata sul vasto prato, Sol e Gerard sono sdraiati nel grande sacco a pelo messo vicino al camino per riscaldarsi e osservano le tante stelle, che in città è difficile vedere, dalla finestra. -Sol ma io come farò a rinunciare a tutto questo?- sussurra Gerard dando voce a tutte le sue paure che non sono poi tanto differenti da quelle della ragazza.
-Come posso rinunciare a te, ai tuoi sorrisi, al tuo calore, alla gioia che mi dai, al tuo corpo intrecciato con il mio, ai tuoi abbracci, come posso rinunciare a dormire insieme a te, al tuo sostenermi.. dimmelo come posso perché io proprio non lo so!- La disperazione dipinge la voce di Gerard che stringe, quasi per paura che si dissolve, tra le sue braccia la ragazza.
-Gerard non lo so! Anche io non so come rinunciare a tutto questo, ma ci eravamo ripromessi di non parlarne fino a quando non sarebbe avvenuto! Ti prego viviamo questi momenti senza la paura di un addio!- Sol circonda il collo del ragazzo per poi baciarlo, le mani di lui poggiate sui fianchi alzano in modo delicato la maglietta della ragazza che se la lascia sfilare senza obiezioni. Le mani della spagnola percorrono ogni centimetro di pelle della schiena del ragazzo quasi per poterla ricordare nel momento in cui si dovranno dire addio. Quell'addio che prima o poi si dovranno dire, quell'addio che cercano di far uscire dalle loro menti mentre si amano dolcemente con in sottofondo il crepitare del fuoco e come sfondo la gialla luce delle stelle.

Nda: Tutto è bene quel che finisce bene! Peccato che stiamo solo a metà storia! AHAHAHA Allora vi piace? Che mi dite? Dai fatevi sentire! Ne ho bisogno! Besos!

Cenere - Flavia || Gerard PiquéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora