Un'altra giornata all'università cominciava per il giovane ragazzo dai capelli biondi, che camminava assonnato lungo i corridoi del grande edificio per raggiungere il suo armadietto, in cui avrebbe posato la pesante giacca e ciò che non gli sarebbe servito per la lezione da seguire.
Il suo armadietto, con pochi altri -circa 30- era in un luogo lontano rispetto agli altri, si era sempre chiesto perché, e soprattutto si era chiesto per quale motivo fosse l'unico, oltre ad altri sei studenti, a cui fosse stato assegnato uno di quegli armadietti lontani da tutto e da tutti.
Quando finalmente arrivò, tirò un sospiro di sollievo, ed infilò una mano in tasca per prendere la chiave, avvicinandosi al numero 2981.
Aprì l'armadietto con la sua solita delicatezza e fece per posare la borsa a tracolla per terra quando notò un piccolo fogliettino bianco sul piano.
"Uhm?" fece, osservandolo a lungo, poi decise curiosamente di prenderlo tra le dita e girarlo.
Come immaginato, sull'altra faccia del foglietto c'era qualcosa.
Una calligrafia curata ma allo stesso tempo confusa, scritta con una penna nera.
"È da un po' di tempo che mi chiedo: ti piacciono i fiori? Dovrebbero piacerti, sai? I fiori sono belli, e no, non solo perché sono esteticamente piacevoli per l'occhio. I fiori sono pieni di significato. Ogni fiore racchiude in sé qualcosa di profondo che lo rende assolutamente meraviglioso. Un po' come te insomma: bellissimo, un piacere per gli occhi e per l'anima. Quindi dimmi Jimin, ti piacciono i fiori?"
Jimin lesse quel bigliettino più e più volte, confuso.
Era rivolto a lui?
Sicuramente, c'era il suo nome su quel foglietto bianco.
Ma chi glielo aveva scritto?
Chi poteva essere arrivato in quell'angolo così remoto dell'università per lasciare un bigliettino a Jimin, paragonandolo ad un...fiore?
Sicuramente qualcuno che frequentava l'università, altri non sarebbero potuti entrare, non senza il tesserino.
Sì, a Jimin piacevano i fiori, li trovava davvero belli e romantici, ma come poteva farlo sapere alla persona che gli aveva scritto il bigliettino?
Non sapeva chi fosse, non ne aveva la minima idea, come non aveva la minima idea del perché gli avesse scritto.
Riguardò il bigliettino per l'ennesima volta, poi lo piegò e se lo mise in tasca, posando finalmente la giacca all'interno dell'armadietto per poi richiuderlo, prendere la borsa e tornare in corridoio.
Si sistemò la tracolla su una spalla e prese il cellulare dalla tasca, per scrivere ad Hoseok, il suo migliore amico, per capire dove fosse e se stesse arrivando.
Più che migliore amico era un fratello, erano cresciuti insieme.
Fece per sbloccare il cellulare quando la sua attenzione fu catturata da una voce profonda.
"Hey?"
Jimin si girò di scatto verso colui che lo aveva chiamato, ed il suo cuore perse un battito.
Min Yoongi.
Min Yoongi, il ragazzo dai capelli corvini, lo sguardo profondo e la pelle tanto chiara, il ragazzo per il quale Jimin aveva davvero perso la testa.
Il ragazzo che gli riempiva i pensieri ogni giorno da un anno, colui che non sarebbe mai stato suo, era ora lì, davanti a lui, lo guardava e gli parlava per la prima volta.
"Sì?" disse allora, cercando di sembrare il più naturale possibile.
"Ti è caduto questo dalla tasca" rispose l'altro tendendo il braccio verso di lui, in mano teneva il bigliettino che Jimin aveva ricevuto da uno sconosciuto e che aveva deciso di tenere.
"Oh...grazie mille" tentò di dire allungando la mano verso quella dell'altro per riprendere il foglietto.
E finalmente, dopo un anno, riuscì a sfiorare la sua mano.
Arrossì leggermente e rimise il foglietto in tasca.
"Di nulla, stai attento però, mh?" Yoongi piegò la testa di lato, osservandolo.
Jimin annuì, incapace di rispondere o di sostenere il suo sguardo.
Si sentì come un ragazzino del liceo.
"Ci si vede" fece allora l'altro, salutandolo con un cenno della mano, per poi allontanarsi.
"Sì...ci si vede..." mormorò Jimin, immobile sul posto mentre lo guardava andar via.
Poi scosse la testa e girò i tacchi, dirigendosi verso l'aula in cui avrebbe seguito le sue amate lezioni di filosofia.
Salve baes, eccomi qui con una nuova storia.
Sarà matta, direte voi. E beh, come darvi torto?
Puntualmente dico che resisterò ma poi non ce la faccio e ne droppo una lmao
Boh, volevo solo avvisarvi del fatto che sì, questo è un capitolo più lungo rispetto ai futuri perché è d'inizio, ma i prossimi saranno cortissimi.
Di solito non mi piacciono le storie di questo genere, ma mi piaceva il fatto del significato dei fiori quindi... dato che sono Claudia, di sicuro mi ritroverò a descrivere pure il fiore pur di non fare un capitolo lungo 5 righe massimo ahahah
Vab, spero vi piaccia ♡
All the love xx
Clau
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𝔽𝕝𝕠𝕨𝕖𝕣𝕤 [𝕞.𝕪𝕘+𝕡.𝕛𝕞]
Romance"Perché tu sei il mio fiore, ed un fiore ha bisogno di amore per continuare a vivere e donare bellezza e delicatezza ad un mondo tanto scuro e malvagio" Dove Jimin riceve un diverso fiore ogni settimana, accompagnato da un bigliettino, ma non sa che...