Prologo

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Mancavano pochi giorni al mio ventisettesimo compleanno, eppure mi sembrava di non essermi mai sentita così triste.

Non era la prospettiva di invecchiare di un anno, nemmeno quella che non avrei avuto al mio fianco l'uomo che amavo. Negli ultimi mesi, quasi dodici da quando ci eravamo rimessi insieme, per la maggior parte del tempo Ed si era trovato a migliaia di chilometri di distanza.

Dopo aver trascorso insieme le festività natalizie e i primi due mesi dell'anno, lui era dovuto ripartire per la nuova parte del tour di Divide, il suo terzo album. Avevamo trascorso insieme qualche settimana a cavallo tra aprile e maggio, ma io ero così impegnata con il lavoro che era stato quasi come se lui fosse in tour anche in quel periodo. Rubavamo ogni ora per noi due, ma a volte ero talmente stanca che mi sembrava di non dargli le attenzioni che si meritava. Poi era ripartito per il tour nel continente americano e l'avevo rivisto per una manciata di giorni a metà agosto. Sapevo che non ci saremmo rivisti fino a quasi la metà di novembre e, nonostante avessi dovuto farci l'abitudine, la lontananza mi sembrava ancora dolorosa e insopportabile.

Quel giorno d'inizio settembre però ero triste perché ricorreva l'anniversario della morte di Jocelyn, che ci aveva lasciati esattamente un anno prima. Caleb aveva detto che era morta tra le sue braccia e che, grazie alla morfina, era riuscita persino a sorridergli un'ultima volta. L'impronta di quel sentimento, di quell'amore puro e forte, era rimasta sul bel viso della giovane donna anche quando aveva esalato l'ultimo respiro.

Sollevai gli occhi dal tablet dove stavo vagliando varie possibilità per una location che avrei potuto proporre a una coppia di clienti in cerca di un'ambientazione campagnola. Conoscevo alla perfezione le proposte della campagna inglese e avevo trovato una fattoria nel Suffolk che rispecchiava tutte le caratteristiche richieste dagli sposi.

Mi trovai davanti Samantha, stupenda in un tubino nero.

«Sei pronta? Ian è qua fuori che ci aspetta.»

Annuii e controllai il cellulare, in caso Ed mi avesse scritto qualcosa. Ok, avevo controllato anche due minuti prima, ma non si sapeva mai.

Fissai per qualche secondo lo schermo dello smartphone, con una foto di me e Teddy nel giardino della casa di campagna, seduti su un dondolo in legno, abbracciati a fare delle facce buffe. Non eravamo poi cambiati molto da quando eravamo adolescenti, era quasi impossibile per noi scattarci delle foto serie. Guardando il suo sorriso e la mia mano che gli arruffava i capelli rossi, sentii di amarlo talmente tanto che mi faceva male il cuore. Non vedevo l'ora di riabbracciarlo e il fatto che mi mancasse così tanto mi faceva venire strane idee. Come ad esempio saltare su un aereo e raggiungerlo dall'altra parte del mondo, anche se per poche ore.

Se non avessi avuto un lavoro che richiedeva così tante responsabilità e la mia presenza costante, avrei avuto più tempo per stare con lui, ma sapevo che mi sarebbe sempre mancata quella parte della mia vita che avrei lasciato indietro. Adoravo fare la wedding planner e non volevo rinunciarvi.

«Ellie, tutto bene?» mi domandò Sam, chinandosi e posando una mano sul mio braccio, con fare consolatorio.

«Sì, oggi sono particolarmente giù. Penso a Jocey e a Ed, lontano chilometri e chilometri. Poi mi sento una stupida, perché almeno lui tornerà da me, mentre Caleb ha dovuto dire addio per sempre alla moglie che amava tanto.»

«Vieni qui, fatti abbracciare un po'.» Mi alzai e lasciai che le braccia della mia collega e amica mi stringessero, dopodiché recuperai la mia borsa e la seguii fuori, dove Ian ci aspettava a bordo della sua auto.

I due avevano intrapreso una relazione stabile da poco, dopo mesi di uscite che erano sembrate all'inizio uno svago senza alcun impegno. Il romanticismo e la ricerca di certezze da parte di Sam avevano però fatto breccia nel cuore di Ian, che aveva acconsentito affinché lei si trasferisse nel suo appartamento, che ora riportava le evidenti tracce di una presenza femminile e dai gusti più eccentrici di quelli dell'avvocato irlandese. Erano una bella coppia e in cuor mio speravo presto di poter organizzare le loro nozze. Sam non sarebbe di certo stata una sposa facile da accontentare, ma ero certa che mi sarei divertita un mondo durante tutta l'attività di pianificazione. Ero grata al fatto di avere un lavoro che adoravo, altrimenti sarei impazzita durante le lunghe assenze del mio Teddy.

Perfect in white || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora