Perfect in white || Ed Sheeran

Capitolo 15

La delusione che provai nel vedere il risultato negativo del test di gravidanza mi fece sentire sia triste che meschina.

Triste perché, anche se solo per una manciata di ore, avevo già cominciato ad affezionarmi all'idea di avere un figlio con l'uomo che amavo, con cui sognavo di trascorrere il resto della mia vita. Meschina, invece, perché dietro quel desiderio all'apparenza legittimo e innocente si nascondeva la volontà di vincere la competizione con Avril. Forse lei aveva dato alla luce suo figlio, ma non possedeva il cuore di Teddy. Se anche io avessi avuto un figlio con lui sarei stata in vantaggio.

Riposi il test nella scatola e nel sacchetto che mi aveva dato la commessa della farmacia, poi lo nascosi in fondo alla mia borsa. Non lo gettai, ma non avevo intenzione di dire a Teddy che lo avevo fatto e che il risultato era negativo. A che scopo? Ogni speranza o aspettativa era andata in fumo. Quello che mi aveva provocato malessere erano le patatine alla paprika e gli snack al cioccolato, non certo il mio corpo che si preparava ad accogliere una nuova vita.

Inspirai profondamente e diedi un'occhiata al mio viso nello specchio. Gli occhi erano appena lucidi, li sciacquai e sorrisi al mio riflesso, cercando di darmi un contegno, poi mi pettinai i capelli con le dita. Nonostante tutto, il mio cuore venne scaldato dal pensiero che di lì a poco avrei rivisto Ed e i suoi dolci occhi azzurri dentro cui non mi stancavo mai di guardare.

Uscii dal bagno, attenta a non farmi vedere dalla commessa della farmacia; non volevo che mi si leggesse in faccia la delusione, né tantomeno ricevere un'occhiata o una frase piena di compatimento.

Andai a sedermi in un angolo appartato della hall e, per distrarmi, guardai la bacheca di pinterest dove avevo salvato varie foto di modelli di abiti da sposa. Ancora non mi ero decisa per un tipo di abito preciso, avrei dovuto provarne un po' per farmi un'idea.

Un messaggio di Matt m'informò che lui e Teddy avevano finito di parlare, quindi presi l'ascensore e raggiunsi il piano dove si trovava la camera in cui alloggiava il mio fidanzato. La presenza della sua guardia del corpo mi rese più facile trovarla.

Non mi sarei mai abituata del tutto a una persona che si occupava della sicurezza di Teddy, ma Paul era simpatico e alla mano ed era sempre un piacere avere a che fare con lui. Lo salutai e scambiai quattro chiacchiere. Poi la porta si aprì e vidi Matt uscirne, con un'espressione seria sul volto.

«Com'è andata?» gli chiesi.

Lui si strinse nelle spalle. «Mi sono tolto parte di questo peso orrendo. Ora devo parlare con Avril, è la parte più difficile. Tu hai novità?»

Scossi la testa. «No, falso allarme.» Glielo dissi a bassa voce, mentre lo abbracciavo. Non volevo che qualcun altro mi sentisse.

Matt ricambiò la mia stretta. «Forza. Ed ti sta aspettando.» Mi strizzò l'occhio e se ne andò. Con lui anche Paul, a cui spettava una pausa dal lavoro.

Entrai nella stanza e incrociai subito lo sguardo di Teddy. Non dicemmo niente, limitandoci ad abbracciarci per un lungo, perfetto istante, durante il quale dimenticammo il resto del mondo.

Eppure la magia non poteva durare per sempre, quindi lui mi prese per mano e mi fece sedere sul materasso del grande letto matrimoniale.

«Come stai?» cominciò, con una domanda all'apparenza semplice, ma non volevo mentirgli dicendo che andava tutto bene, quando non era per niente vero. Quindi gliela rimbalzai: «Tu come stai?»

Mi parlò di ciò che gli aveva confidato Matt e io gli svelai che ero già al corrente della faccenda, che suo fratello si era aperto con me e mi aveva chiesto di mantenere il riserbo. Ed non se la prese, disse che era stato Matt a sbagliare. Sapeva per sua esperienza che quando si è ubriachi si compiono azioni di cui poi non si va fieri, ma pensava che non fosse giusto che Matt avesse tenuto quel segreto così a lungo. Alla fine non aveva obbligato Avril a fare nulla, se le avesse parlato subito, la situazione non sarebbe stata così complicata.