Capitolo 14

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«Tutto bene, Ellie? Non hai toccato cibo» osservò Matt, mentre sgranocchiava il dolcetto che gli assistenti di volo ci avevano portato insieme al pranzo.

«Non mi va» ribattei, cercando di reprimere la nausea e passando nervosa i polpastrelli sulle pietre del mio anello di fidanzamento.

«Nemmeno io sono un fan dei pasti che vengono offerti sugli aerei e questa non è di certo la prima classe.»

Cercai di trasformare una smorfia provocata da un crampo allo stomaco in un sorriso, con scarso risultato, visto che Matt mi rivolse un'occhiata preoccupata.

«Non stai bene. Chiamo un assistente di volo.»

«Non c'è bisogno, mi passerà. Ho solo mangiato qualcosa che deve avermi fatto male, ieri.»

«Bevi almeno un po' d'acqua» suggerì lui, ma io scossi la testa. Avevo paura che ogni cosa che avessi ingerito l'avrei rigettata.

«Magari faccio qualche passo e vado un attimo al bagno» mormorai. Avevo il posto vicino al finestrino, quindi Matt si alzò per lasciarmi passare.

Mentre percorrevo il corridoio dell'aereo, m'imbattei in una ragazzina che indossava una t-shirt del tour di Divide e la mia attenzione fu attirata dal logo azzurro e nero. L'adolescente mi rivolse una lunga occhiata e disse: «Piace anche a te Ed?» ne parlava come se si trattasse di un vecchio amico ed ero sollevata che non tutti si lasciassero influenzare dalle malignità che circolavano su di lui.

Ricambiai il suo sorriso e annuii. Forse era il mio stato d'animo insieme al fatto che non mi sentissi per niente bene sul piano fisico, ma fui spinta a parlare a quella ragazzina, avrei voluto chiederle cosa ne pensasse dei pettegolezzi che erano venuti fuori in quegli ultimi giorni. Tanto per lei ero solo un'altra fan, non mi aveva individuata come la fidanzata rovinafamiglie di cui si parlava sui social.

Non feci in tempo a parlare di nuovo, che lei affermò: «Io ti ho già vista da qualche parte. Magari a un suo concerto?»

Mi fissava con attenzione da dietro le lenti dei grandi occhiali rotondi. Non ci sarebbe voluto molto prima che mi riconoscesse e la nausea mi stava salendo sempre più, quindi negai con un cenno e ripresi a dirigermi verso la toilette.

L'ambiente angusto del bagno e il rumore dei motori dell'aereo peggiorarono ancora di più il mio malessere e feci appena in tempo a chinarmi sul wc.

Una volta finito mi rialzai e mi sciacquai le mani e la bocca. Allo specchio vidi che avevo gli occhi lucidi per lo sforzo. Mi sentivo uno straccio, ma non mi andava di far preoccupare Matt. Al pensiero della possibilità che quando fossi passata di fianco al posto della giovane fan di Ed lei mi avrebbe riconosciuto e rivolto frasi d'accusa, mi ritornò la nausea e vomitai di nuovo, nonostante non avessi mangiato nulla dalla sera prima.

Mi stavo lavando di nuovo la faccia, quando sentii bussare.

«Un attimo» rantolai, prendendo una salviettina per asciugarmi le mani.

Aprii la porta con mano tremante e trovai fuori ad aspettarmi Matt, un paio di passeggeri che avevano bisogno di usare la toilette e un'assistente di volo.

Fui sommersa da un fiume di domande sul mio stato di salute. Liquidai tutto dicendo che era solo un po' di nausea e che avevo bisogno di sedermi.

Matt e l'assistente di volo mi accompagnarono al mio posto e, passando di fianco alla ragazzina di poco prima, la sentii dire: «Sei la sua fidanzata.»

Al contrario di quanto mi sarei aspettata, non mi stava rivolgendo un'espressione ostile. «Adesso ti ho riconosciuta, Ellie. Mi dispiace per quello che vi sta succedendo» mormorò, con aria solidale. «Stai bene?»

Perfect in white || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora