La donna si chinò per rivolgersi al bambino.
«La mamma va un attimo a parlare con questa signorina, torna subito. Tu aspetta qui, ok?» Gli scompigliò i capelli e gli rivolse un grande sorriso. «Bravo, Noah.»
Osservai la scena impietrita e fui immensamente grata a Bree che chiamò il bambino e gli chiese: «Ti piace disegnare?» Lui annuì, così lei gli mostrò l'angolo dove avevamo sistemato un tavolino con sedie, giocattoli, pennarelli e fogli per i bambini che accompagnavano i nostri clienti.
Con passo malfermo e tremante mi diressi verso la mia scrivania, seguita dalla sconosciuta.
Mi sedetti e la invitai a fare lo stesso, ma lei rimase in piedi, fissandomi con un'occhiata gelida dall'alto in basso.
Mi rialzai, in soggezione oltre che ancora sconvolta per quell'incontro improvviso e soprattutto inaspettato.
Finalmente mi diedi una scossa e riuscii a dire: «Tu sembri sapere chi sono, ma io non ti conosco.»
«O forse, per orgoglio fai finta di non saperlo. Scommetto che Ed ti ha parlato a lungo di me. Mi chiamo Avril. Abbiamo avuto una relazione importante e...» fece una pausa ad effetto, poi concluse: «Non senza conseguenze, come hai potuto vedere tu stessa. Noah è suo figlio.»
Se possibile, il mio cuore sprofondò ancora di più, messo davanti a quell'evidenza. Come se la perfetta somiglianza non mi fosse bastata.
«Abbiamo avuto una storia che è durata due anni. È cominciata otto anni fa. Ci siamo conosciuti a un festival. Lui suonava e io ero andata ad ascoltare la musica con delle mie amiche. Inutile dirti che è stato un colpo di fulmine. Siamo finiti a letto insieme la sera stessa in cui ci siamo conosciuti.» Non mi piacevano il suo tono e la sua espressione mentre ne parlava. Possibile che tutte le ex di Ed che incontravo non vedessero l'ora di sbattermi in faccia le loro peripezie tra le lenzuola? Quella tizia aveva un modo di esprimersi, di raccontare, che sembrava voler sminuire tutto il resto. Come se la storia tra lei e Teddy fosse la Storia, con la "S" maiuscola e le altre non contassero nulla. Come se io non contassi nulla. Non ero stupida e sapevo benissimo leggere tra le righe. Non che lei ci andasse tanto per il sottile: voleva che io mi facessi da parte, dato che Ed aveva già un figlio con lei. Io ero solo una fidanzata, neanche in maniera ufficiale, tra l'altro.
Eppure lui non mi aveva mai parlato di un'ex così importante ed ero certa che non sapesse di essere padre. Anche perché non mi avrebbe mai tenuto nascosta una cosa così rilevante.
Avril concluse il suo discorso così: «Mi è sembrato giusto venire a dirtelo di persona, dato che presto i media diffonderanno la notizia in tutto il mondo.»
«Cosa intendi?» sbottai.
«Non hai capito? Cavoli pensavo che Ed scegliesse delle persone più sveglie con cui stare insieme. Evidentemente il picco in positivo l'ha toccato con me, poi è andato man mano a calare.»
Avril cominciava seriamente a darmi sui nervi.
«Si può sapere cosa sei venuta qui a fare? Perché mi sembra che tu ce la stia mettendo tutta per insultarmi.»
«Tu invece ce la stai mettendo tutta per negare l'evidenza.»
«Se davvero la tua storia con lui è stata così importante, perché hai deciso di pugnalarlo alle spalle pubblicamente, invece di dirgli tutto a quattrocchi?»
Ovviamente lei aveva già la risposta pronta. «Non è facile rintracciarlo, sai.»
Certo che lo sapevo, ci ero passata l'anno prima.
«Allora, perché sei venuta a dirlo a me, quando avevi già venduto la tua storia ai giornali?» Stavo diventando cattiva. Non sapevo perché ma la situazione non mi era del tutto chiara. Mi sembrava che Avril stesse usando suo figlio per ottenere notorietà.
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Perfect in white || Ed Sheeran
Fiksi Penggemar[COMPLETA] SEQUEL DI "LOVE LOOKS PERFECT ON YOU" [è consigliata la lettura della prima storia] https://www.wattpad.com/story/119558812-love-looks-perfect-on-you-ed-sheeran Nori & Teddy #2 Ormai è passato un anno da quando Ellie è tornata insieme a...