Sensi di colpa e...

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Sensi di colpa e...



Quello che era successo era solo colpa sua. Solo sua.

Se solo i suoi genitori non fossero morti, non sarebbe mai andata in quel college per orfani, e Kabuto non sarebbe mai venuto a prenderla per portarla a casa con lui, lui non si sarebbe mai innamorato di lei, la quale non avrebbe mai ricambiato. Non sarebbe mai scappata, non sarebbe mai stata costretta a fare quel lavoro al Night, e non avrebbe mai conosciuto Sasuke. Non gli sarebbe successo niente. Ma era successo. Perchè le era capitato tutto questo? Perchè tutto a lei? Si odiava per questo, e si sentiva in colpa. Stava male e sapeva di meritarselo. Era solo colpa sua.

Erano passati tre giorni dal quella sera, e Itachi e sua moglie l'avevano ospitata a casa loro, erano stati anche troppo gentili, e non si meritava di essere trattata così, non dopo quello che aveva fatto causare. Itachi le diceva ogni giorno che lei non doveva sentirsi in colpa, e tanto meno preoccuparsi di quello che pensava lui, le ricordava sempre che non era colpa sua se Kabuto era un pazzo psicopatico, e che non poteva prevedere quello che sarebbe accaduto. Sakura sapeva che anche lui stava male per quello che era successo a Sasuke, come biasimarlo? Era suo fratello. Vedeva quanto lui soffriva, anche se cercava sempre di nasconderlo, soprattutto davanti a lei. Era per questo che si sentiva in colpa, le dispiaceva anche per Itachi. Nonostante tutto, lui si era offerto assieme a sua moglie di andare nell'appartamento a recuperare le sue cose e portarle nella nuovissima villa Uchiha.

In quei tre giorni non faceva altro che piangere, standosene rinchiusa in quella stanza degli ospiti, al buio. Usciva una volta al giorno per andare all'ospedale, e il secondo giorno era andata in caserma dai carabinieri per raccontare e testimoniare l'accaduto recente e quello passato. Ma ogni volta, uscire da quella porta, era doloroso, appena girava la testa, vedeva la villetta di Sasuke inabitata, e ripensava all'accaduto.

Naruto e gli altri, avevano provato a cercarla al cellulare, erano anche venuti sotto casa di Itachi, ma lei rifiutava sempre di vederli, non se la sentiva. Sapeva che volevano solo sapere se lei stava bene. Si preoccupavano per lei, e ne era grata per questo. Ma lei stava bene, Sasuke no. E anche loro lo sapevano.

Itachi le aveva raccontato che alla festa erano stati aggrediti da due certi gemelli Zetsu e che i suoi colleghi carabinieri erano intervenuti in tempo, lui era stato furbo, aveva pensato di mandarli a casa di Kiba per controllare se andava tutto bene, era stata un mossa furba e attenta da parte sua. Meno male che Sasuke gli aveva raccontato tutto di lei, e si era informato di Kabuto, se Itachi non avesse saputo niente probabilmente Naruto e gli altri amici avrebbe fatto una brutta fine. Gli aveva raccontato l'essenziale sull'accaduto all'appartamento, e loro avevano compreso la situazione.

Leggendo i messaggi di Naruto e Hinata, aveva capito che a scuola erano tutti preoccupati per lei e per Sasuke. Le avevano detto di riprendersi presto e che gli avrebbe fatto piacere una sua risposta. E solo il terzo giorno aveva risposto a Hinata, sto bene, torno presto, le aveva detto. In verità non stava ancora bene, e forse non lo sarebbe mai stata, e nemmeno sapeva quando e se, sarebbe tornata a scuola.

Anche Karui le aveva mandato un messaggio, voleva sapere come andava in generale. Ma lei non sapeva ancora di quello che era successo qualche giorno fa; non aveva ancora avuto la forza di raccontarglielo. L'avrebbe fatto non appena se la sarebbe sentita.

Distesa a pancia in giù sull'enorme materasso di quella camera, pensava a quel tragico momento, pensava a Sasuke. Le lacrime non mancavano mai. La stanza era buia, ma sapeva che erano le tre del pomeriggio, lo vedeva dalla sveglia sul comodino.

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