•Tutta colpa del destino•

Capitolo 19

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-no! Non ci penso proprio!
...
-ti ho detto che non mi importa nulla di te
...
-potrai essere anche l'unico uomo che esiste sulla terra, non mi interessa. Non lo faró
...
-ma fottiti!
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Sono chiuso in bagno, ad ascoltare la conversazione di Emma al telefono con.. qualcuno

Non so chi sia e la cosa mi sembra abbastanza preoccupante

Sono dei giorni in cui lei si chiude in camera da sola e parla con qualcuno, poi si addormenta senza degnarmi di una spiegazione

Le cose tra di noi infatti non vanno per niente bene.
Io cerco di starle accanto e di aiutarla ma lei mi respinge, mi evita in qualsiasi caso

Ora sono le 9:30 p.m. ed io sono appena tornato dal lavoro
Avrei solo bisogno di rilassarmi in questo ultimo periodo!

Emma è andata in camera e come sempre non vuole parlarmi, invece io sono in cucina che mi preparo un panino

Dopo aver mangiato salgo di sopra e faccio una doccia per poi dirigermi in camera

Entro in stanza e noto Emma sdraiata sul mio lato nel letto, con addosso una mia maglia e solo le mutandine

Mi avvicino e noto che sta piangendo

Con molta calma mi siedo accanto a lei e le sposto una ciocca di capelli dal viso, lei mi guarda intimorita e mi dice

< va via>
< come scusa?>
< ho detto che devi andartene>
< sono giorni che non mi rivolgo parola, ed ora che provo ad aiutarti mi dici di andarmene? Beh mi dispiace ma oltre ad essere preoccupato per te lo sono anche per nostra figlia>
< Andrea. Sparisci da questo posto>

Preso dalla rabbia mi alzo e tiro un pugno nel muro
Poi mi giro, prendo una maglietta nell'armadio e vado via

Cammino a piedi, lungo le strade di New York fun quando non arrivo in un pub
Ordino uno, due, tre, cinque, otto, dieci cocktail e li butto giù finché non riesco neanche ad alzarmi

Poi, verso le 5:30 del mattino cerco di ritrovare la via di casa

Appena arrivo fuori il portone ancora barcollante e completamente fuori controllo, mi sdraio per terra e prendo il cellulare

-39 chiamate perse da Emma
-1 chiamata persa da Sconosciuto