1 capitolo

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Questo è solo una delle tante storie.
Scrivo per me, non per te.
Forse perchè è il modo migliore che ho per esternare i miei pensieri.
Ma sarò più che felice di sapere che hai deciso di supportarmi.
Chiedo scusa in anticipo per gli errori grammaticali, perchè scrivere con la testiera del telefono è complicato.
Cercherò di essere il più originale possibile affinchè questa storia non ti annoi.
Cercherò di scrivere il più possibile affinchè questa storia non ti sembri scontata.

Dedico questo libro al mio Baby Dancer.
Perchè mi hai fatto capire che forse devo essere solo me stessa.
E se le persone non mi accettano per come sono me ne devo fare una ragione e andare avanti.
E perchè mi hai insegnato che se tengo a qualcosa me lo devo prendere con le unghie e con i denti.
Perchè nonostante tutto ti voglio bene e ci tengo a te.
Grazie Baby Dancer.

Just me♡

Tre anni prima

Sono letteralmente nel modo dei sogni, ma un suono mi martella nelle orecchie.

La sveglia.

Non è possibile. Non possono essere le nove di mattina. La notte passa troppo in fretta.

Mi alzo svogliatamente. Mi stroppiccio gli occhi stancamente.
Poi un pensiero passa per la mia mente in un meno di un secondo.

Oggi parto per il campus.

Mi voglio sparare.
Per fortuna ho preparato tutto ieri sera.
Ammetto che fu mia madre ad iscrivermi ed io feci finta di non essersene troppo entusiasta.
Non è così.

Starò via solo una settimana ma sono contenta lo stesso, parto con la mia migliore amica, Veronica, una bionda carismatica.
La mia valigià è già pronta. Mi sto per iniziare a vestire ma entra mia madre che mi guarda con gli occhi sgranati.

-Allison che stai facendo?- mi chiede scandalizzata.

-Mi preparo!-

-Ma partiamo alle cinque di pomeriggio!-

-Cosa?- chiedo sconcertata

-Rimettiti a letto, dai è ancora presto...-

Mi sono svegliata alle nove per niente?

La vita fa schifo.

-Okay...- rispondo così solo per farla uscire ma ormai non ho più sonno.
Così faccio la cosa più intelligente che mi viene in mente.
Esco da camera mia.
Vado dal piccolo cancelletto che traccia la fine del corridoio.
Tolgo l'allarme.
Apro il cancello e scendo al secondo piano (le camere sono al terzo piano e io lascio sempre il telefono in cucina).
Prendo il mio telefono e scrivo a Veronica

-Veronica!!! Sei sveglia?!?!?!?-

Circa dieci minuti dopo ricevo risposta

-Ora si...😑-

-Scusa ma sono troppo agitata...tu no?-

-Per cosa scusa?-
Mi sbatto automaticamente una mano sulla fronte. La mia solita svampita amica...

-Ricordi? Oggi partiamo per il campus di equitazione!!!-

-Ah...cazzo è vero!!! Io non ho preparato niente...lo sai che i miei erano fuori ieri sera!-

-Tra mezz'ora sono da te amore! Non fare niente che se no rischi di prendere l'arriccia capelli per andare a fare le escursioni nel bosco!!!-

-😑-

Guardo l'orario. Le 9:43.
Entro in camera dei miei. Mia madre non c'è. Quest'ultima è sempre in solo tre posti della casa. O in camera sua o in cucina o nel bagno al terzo piano. In cucina ci sono appena passata andando in camera sua quindi opto per il bagno.
Eccola.

-Mami...posso andare da Veronica? Ha davvero bisogno di me...ti prego ci metterò poco-

Sospira e poi mi risponde.
-Okay, ma ti hai al massimo un'ora poi devi tornare a casa. Ci siamo capite?-

-Certo! Grazie mille mami!-

Non ho problemi ad andare da Veronica, abita nella via di fianco alla mia...in cinque minuti sono davanti a casa sua.
La chiamo per non suonare al campanello e svegliare i suoi.

~Pronto?~ dice lei con vice assonnata

~Aprimi, sono sotto casa tua~

~Okay entra~

Lei a differenza mia abita in un appartamento la sua casa non è molto grande ma mi piace moltissimo, soprattutto la sua camera.

Mi apre la porta, è in pigiama e ha ancora le trecce che si è di sicuro fatta la notte per avere i capelli mossi oggi.
I suoi capelli mi piacciono tantissimo, sono biondi e lisci, le arrivano circa fino a metà schiena. Lei li odia perchè tutti pensano che siano tinti ma non è così. Il suo viso ancora assonnato e senza trucco le fa risaltare gli occhi verdi-azzurri, anche essi bellissimi.

-Ciao, entra- mi sussurra

-Ho solo un'ora quindi muoviamoci-

Entro in camera sua e vedo dei vestiti selezionati e la aiuto ha scegliere.

-Veronica non puoi prendere la gonna! Andremo a cavallo!-

-Tesoro vedi...- comincia con voce stanca, come se me lo avesse già spiegato milioni di volte.
-... non staremo tutto il giorno a cavallo, okay? Ci saranno i pranzi e le cene, ci sarà il primo giorno e l'ultimo. Quindi, anche tu porterai una gonna.-

-Cosa? Perchè?-

-Perchè non puoi vivere con i tuoi jeans neri-

-E invece posso, cosa hanno che non va?-

-Sono monotoni e non li cambi mai-

-Ma non è vero! Semplicemente ho almeno sei paia di jeans neri nel mio armadio-

-Tu lo capisci che uno aprendo il tuo armadio crede di finire in un buco nero, vero?-

-Tu lo capisci che non sono te, vero? Che non giro con le gonne e le camice a fiori, vero?-

Non so come ma alla fine mi convince a prendere una delle sue gonne.
Nera, ma è sempre una gonna.

Alle 10:7 sono a casa.

E aspetto le 3:30, l'orario in cui abbiamo deciso che partiremo, con ansia.

Tu che mi sai far volare anche rimanendo a terraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora