Capitolo2: LA CASA

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Eravamo in macchina, in macchina verso la fine della mia vita, ma perché? Perché ci devo andare anche io? Andiamo falsifichiamo i documenti e diciamo che ho 18 anni al posto che 17, oppure mi chiudo in casa e non esco così non se ne accorgono e non vengono a portarmi all'orfanotrofio perché non sono maggiorenne ma andare qui da questi mi scoccia e non poco. La voce di mia mamma mi riporta alla realtà.

M: Marta mi stai ascoltando?

Io: no

M: hai visto, siamo arrivate a Londra, tra 3 minuti arriviamo

Io alzo gli ochi al cielo e solo dopo noto come si è vestita

Io: ma come cazzo ti sei vestita sembri un'allevatrice di maiali!

Aveva una camicia a quadri rossa e dei pantaloni neri

M: modera il linguaggio!

Io: ma io non ti conosco!

Poi abbiamo svoltato l'angolo

M: eccola!

Tutta esagitata ha parcheggiato e poi ha tirato fuori lo specchio e si è messa a posto

M: tu non lo vuoi per sistemarti?

Io: sono già perfetta così!

Poi sono uscita dalla machina sbattendo la portiera e mia madre è uscita incazzata, nel frattempo alla porta c'era Alex. Un uomo alto e magro, abbastanza muscoloso, aveva gli occhi azzurro e marroni e i capelli castani. Stava discutendo con un ragazzo biondo con gli occhi molto azzurri, mi somigliava davvero tanto però io avevo gli occhi più azzurri.

Appena sono uscita sbattendo la portiera si sono girati entrambi verso di noi è hanno smesso di discutere, poi mia madre è uscita incazzata e ha iniziato a urlarmi contro.

M: Signorina vieni subito qui e prendi le tue valigie!

Poi ho sbuffato e ho aperto il baule ho tirato fuori la mia valigia e stavo andando verso casa

M: e aiutami con i miei!

Io: no!

Poi Alex ha spinto il ragazzo che è andato ad aiutare mia mamma, quando tutti è tre siamo arrivati davanti casa

A: ciao Marta vedo che ti sei svegliata bene stamani

Io: ma vaffanculo!

Poi sono entrata in casa

Io: ditemi dove cazzo è camera mia che già non c'è la faccio più!

A: è sopra vuoi che ti porto le valigie?

Io: sono capace da sola non sono impedita come quella cretinate di mia madre

M: Marta!

Io ho fatto finta di non sentirla ma Alex no

A: chiedi scusa

Io: perché dovrei?

A: perché è tua madre e le devi portare rispetto

Io: lei pensa solo a rovinarmi la vita da quando papà è morto quindi il rispetto nei suoi confronti con me va a farsi fottere, come la finezza perché di parlare come una persona degli anni 70 non ho voglia quindi ora se mi dici dove cazzo è camera mia la vedo e poi mi scanso perché vado a farmi un giro

Lui allibito mi ha portato in camera mia, era davvero molto grande, avevo una camera armadio, uno specchio, la tv, il bagno e un balcone. Era pitturata di azzurrino.

A: ti piace?

Io: si è molto bella!

A: bene!

Poi se n'è andato e io ho tirato fuori lo skateboard e ho sceso le scale.

Io: io esco!

Poi sono uscita, e finalmente libera.

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